Imitazione di Cristo

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Il magistero della verità

Capitolo 3

1 - Felice colui che la Verità direttamente ammaestra, non per mezzo di figure o di voci fuggevoli, ma com'è in sé stessa

La nostra ragione e i nostri sensi spesso ci ingannano e hanno corte vedute.

A che servono le sottili disquisizioni su cose occulte e astruse, se al Giudizio di Dio non ci sarà rimproverato di averle ignorate?

È una grande follia trascurare ciò che è utile e necessario per occuparci con ardore di curiosità dannose.

« Con i vostri occhi non vedete nulla » ( Ger 5,21 ).

2 - O Verità, che sei Dio

E che ci deve importare dei « generi » e delle « specie » dei filosofi?

Colui al quale il Verbo eterno parla si sbarazza dalla folla delle opinioni soggettive.

Dall'unico Verbo procedono tutte le cose e tutte proclamano l'unico Verbo, e questo è il « Principio che parla pure dentro di noi » ( Gv 8,25 ).

Nessuno senza di lui intende le cose dello spirito o ne giudica rettamente.

Quell'uomo per il quale tutte le cose sono Uno e che tutte riduce all'Uno e tutto vede nell'Uno, può avere stabilità di cuore e riposare con pace in Dio.

O Verità che sei Dio, fa' che io sia una cosa sola con tè in perpetuo amore!

Spesso il molto che leggo e che ascolto mi annoia: in tè trovo tutto quanto cerco e desidero.

Tacciano tutti i dottori, ammutoliscano tutte le creature dinanzi a tè: tu solo parlami.

3 - Vincere sé stesso

Quanto più uno è raccolto in sé e semplice di cuore, tanto più sublimi cose intende senza fatica, perché allora riceve dall'alto la luce dell'intelligenza.

L'anima pura, semplice e costante non si dissipa in numerose occupazioni, perché tutto opera a onore di Dio; e, fuori di ogni sua utilità, si sforza di non ricercare il proprio io.

Che cosa dà più impaccio e molestia degli immortificati affetti del cuore?

L'uomo buono e pio dispone prima dentro di sé le opere che dovrebbe produrre all'esterno.

Non sono esse che lo trascinano nei desideri di una cattiva inclinazione, ma è lui che le piega secondo i dettami della retta ragione.

Chi sostiene una più dura battaglia di colui che si sforza di vincere sé stesso?

Questo appunto dovrebbe essere il nostro grande impegno: vincere noi stessi, divenire ogni giorno più forti, fare quotidianamente qualche progresso verso il meglio.

4 - Vivere bene

Ogni perfezione in questa vita è unita a qualche imperfezione e ogni nostra ricerca speculativa non manca di qualche oscurità.

L'umile conoscenza di te è strada più sicura per andare a Dio che non l'approfondita indagine scientifica.

Non già che si debba biasimare la scienza o qualsiasi semplice cognizione delle cose, la quale è buona sia in sé considerata e sia perché comandata da Dio; però sono preferibili una retta coscienza e una vita virtuosa.

Ma poiché molti procurano più di sapere che di vivere bene, spesso dalla loro fatica riportano frutto scarso o quasi nullo.

5 - Ciò che abbiamo fatto

Oh! se gli uomini nello sradicare i vizi e nel seminare le virtù ponessero tanta diligenza quanta ne hanno nel sollevare questioni dialettiche, non avverrebbero tanti mali e tanti scandali nel popolo e non vi sarebbe tanta rilassatezza anche in luoghi religiosi.

Certo nel giorno del Giudizio non ci si chiederà ciò che abbiamo letto, ma ciò che abbiamo fatto; ne se abbiamo parlato elegantemente, ma se siamo vissuti religiosamente.

Dimmi, dove sono ora quei signori e quei maestri da te ben conosciuti nella loro vita e nel successo dei loro studi?

Ormai altri godono le loro prebende e forse di loro neppure si ricordano.

Quando erano vivi sembrava fossero qualcuno e ora che sono morti non se ne parla più!

6 - Passa la gloria

Quanto in fretta passa la gloria di questo mondo!

Almeno la vita di quei dotti avesse avuto concordanza col loro sapere!

Allora sì avrebbero letto e studiato con frutto!

Quanti nel secolo per una vana scienza si perdono, mentre poco si curano del servizio di Dio!

Poiché scelgono di essere grandi anzi che umili, « hanno perduto il senso nei loro ragionamenti » ( Rm 1,21 ).

È davvero grande chi possiede la vera carità.

È davvero grande chi è piccolo dentro di sé e reputa niente i vertici della gloria.

È davvero saggio chi « tutto tiene in conto di scapito » ( Fil 3,8 ) per guadagnare Cristo.

È davvero dotto chi fa la volontà di Dio e rinuncia alla propria.

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