Imitazione di Cristo

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Le parole di Dio si devono ascoltare con umiltà

Capitolo 3

1 - Il Signore

Ascolta, figliuolo, le mie parole: sono parole soavissime, che trascendono tutta la sapienza dei filosofi e dei saggi di questo mondo.

Le mie parole « sono spirito e vita » ( Gv 6,64 ), né sono da valutare con criterio umano.

Non si debbono far servire a un vano compiacimento, ma bisogna udirle in silenzio e accoglierle con umiltà e con grande amore.

2 - Il discepolo

E dissi: « Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e ammaestri nella tua legge per sollevarlo nei giorni tristi » ( Sal 94,12-13 ) e perché io non sia desolato sulla terra.

3 - Il Signore

Io, dice il Signore, fin dal principio ammaestrai i profeti e ancora oggi non cesso di parlare a tutti; ma molti sono sordi e insensibili alla mia parola.

Molti ascoltano più volentieri il mondo che Dio, più facilmente seguono gli appetiti della loro carne che il beneplacito divino.

Il mondo promette beni temporali, di poca importanza, ed è servito con grande ardore; io prometto beni sommi ed eterni, ma i cuori dei mortali rimangono intorpiditi.

Chi in ogni cosa mi serve e mi obbedisce con tanta premura come si serve al mondo e ai suoi padroni?

« Arrossisci di vergogna, Sidone, così grida il mare » ( Is 23,4 ).

La causa, eccotela, ascolta.

Per un meschino guadagno si corre una lunga strada; per la vita eterna molti a stento alzano il piede da terra.

Si cerca un vile compenso, talvolta si litiga volgarmente per una moneta; per una cosa vana e una vana promessa non si esita ad affaticarsi giorno e notte.

4 - Io sono il rimuneratore

Quale vergogna!

Per un bene incommutabile, per un premio preziosissimo, per un sommo onore e per una gloria senza termine si è indolenti anche in una leggera fatica.

Arrossisci, dunque, servo pigro e brontolone, che si trovino alcuni più pronti alla loro perdizione che non tu alla vita.

Essi godono più della vanità che non tu della verità.

Eppure quelli sono d'ordinario delusi nelle loro speranze, mentre la mia promessa non fallisce mai, ne è rimandato a mani vuote chi confida in me.

Darò quanto ho promesso, ciò che ho detto lo adempirò, purché l'uomo persista fedele nel mio amore sino alla fine.

Io sono il rimuneratore di tutti i buoni e metto a severa prova tutti i miei devoti.

5 - Due maniere

Scrivi le mie parole nel tuo cuore e meditale con diligenza; ti saranno sommamente necessario nel tempo della tentazione.

Quello che non intendi quando leggi, loconoscerai nel giorno della mia visita.

In due maniere io sono solito visitare i miei eletti, cioè con la tentazione e con la consolazione.

E due lezioni do loro ogni giorno: l'una rimproverandoli delle loro imperfezioni, l'altra esortandoli all'aumento delle virtù.

« Chi non accoglie le mie parole ha chi lo giudica; la Parola che ho annunziata lo giudicherà nell'ultimo giorno » ( Gv 12,48).

6 - Preghiera per implorare la devozione

Signore, Dio mio, tu sei tutto il mio bene.

E chi sono io che oso parlare a te?

Io sono un poverissimo tuo servitorello, un vile vermiciattolo, molto più povero e spregevole di quanto sappia e osi dire.

Ricordati, dunque, Signore, che io sono nulla, nulla ho e nulla valgo.

Tu solo sei buono, giusto e santo.

Tu tutto puoi, tutto dai, tutto riempi, e solo il peccatore lasci vuoto.

« Rammenta la tua misericordia.

Signore,e il tuo amore » ( Sal 25,6 ) e riempi il mio cuore della tua grazia, tu che non vuoi siano inutili le opere tue.

Come posso sopportarmi in questa misera vita, se non mi confortano la tua grazia e la tua misericordia?

« Non nascondermi la tua faccia » ( Sal 27,9 ), non differire la tua visita, non privarmi della tua consolazione, « affinché l'anima non divenga dinanzi a te come terra senz'acqua » ( Sal 143,6 ).

Signore, « insegnami a fare la tua volontà » ( Sal 143,10 ), insegnami a vivere degnamente e umilmente dinanzi a te, perché la mia sapiènza sei tu che in verità mi conosci e mi hai conosciuto prima che il mondo fosse e prima che io nascessi.

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