Imitazione di Cristo

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L'anima che ama gusta il Signore

Capitolo 34

1 - Il discepolo

Ecco il mio Dio e il mio tutto.

Che cosa voglio di più, quale felicità maggiore posso desiderare?

O parola gustosa e soave, ma per chi ama il Verbo, non già il mondo né le cose del mondo.

Il mio Dio è il mio tutto.

Per chi l'intende è detto abbastanza, e per chi ama è giocondo ripeterlo senza posa.

Quando tu sei presente, tutte le cose sono dolci, ma nella tua assenza tutte infastidiscono.

Tu fai tranquillo il cuore e dai una pace grande, una festosa allegrezza.

Tu fai sì che le cose tutte siano giudicate bene e che in tutte noi ti lodiamo; non vi è cosa che senza di te ci possa a lungo piacere; ma perché ci torni gradita e possiamo assaporarla, occorre la presenza della tua grazia e l'unzione della tua sapienza.

2 - Il gusto di Dio

Chi gusta te, che cosa non gusterà rettamente?

E se uno non ti gusta, che cosa gli potrà riuscire piacevole?

Ma i sapienti del mondo sono lontani dalla tua sapienza e così quelli che si compiacciono nella carne, perché in quelli è infinita la vanità e in questi si trova la morte.

Coloro invece che disprezzano le cose mondane e, mortificando la carne, seguono te, si dimostrano veramente sapienti, perché sono passati dalla vanità alla verità, dalla carne allo spirito.

Essi gustano Dio, e tutto quello che di bene trovano nelle creature lo riferiscono alla gloria di Dio Creatore.

Diverso e molto diverso è il gusto del Creatore e quello della creatura, dell'eterno e del tempo, della luce increata e della luce partecipata.

3 - Su per me tutto in tutto

O luce perpetua, che superi tutte le lucidell'universo, lampeggia dall'alto del cielo un raggio che mi penetri nell'intimo del cuore.

Purifica, rallegra, rischiara e vivifica il mio spirito con le sue facoltà, perché aderisca a te in trasporti di giubilo.

O quando verrà quella beata e desiderata ora in cui tu mi sazierai con la tua presenza e sarai per me tutto in tutto?

Fino a quando ciò non mi sarà dato, la mia gioia non sarà piena.

Ancora, purtroppo, in me vive il vecchio uomo; non è tutto crocifisso, né è tutto completamente morto.

Ancora violentemente freme contro lo spirito, suscita battaglie interiori, né concede che sia quieto il regno dell'anima.

Ma tu, che « domini l'orgoglio del mare e quando i suoi flutti si sollevano li calmi » ( Sal 89,10 ), « levati su, Signore, vieni in nostro aiuto » ( Sal 44,26 ); « disperdi i popoli che amano le guerre » ( Sal 68,31 ); sconfiggili col tuo valore.

Mostra, ti prego, le tue opere meravigliose, e sia glorificata la tua destra, perché non vi è per me altra speranza, altro rifugio se non in te.

Signore, Dio mio.

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