Imitazione di Cristo

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La confidenza in Dio

Capitolo 46

1 - Il Signore

Figliuolo, sta' saldo e spera in me.

Che altro sono le parole se non parole?

Volano per l'aria, non scalfiscono la pietra.

Se ti senti reo, pensa a correggerti di tutto cuore; se di nessuna colpa sei consapevole, sostieni volentieri, per amore di Dio, questa pena.

Il meno che possa fare è di sopportare qualche dura parola, mentre non sei ancora capace di tollerare forti battiture.

E perché tali inezie ti feriscono il cuore, se non perché sei ancora carnale e badi agli uomini più che non convenga?

Tu temi di essere disprezzato, perciò non vuoi essere ripreso dei tuoi torti e cerchi l'ombrello delle scuse.

2 - Un sol capello

Esaminati meglio e conoscerai che vive ancora in te il mondo e il vano desiderio di piacere agli uomini.

Se rifuggi dall'essere abbassato e umiliato per i tuoi difetti, dimostri di non essere veramente umile e morto al mondo e che « il mondo non è ancora in te crocifisso » ( Gal 6,14 ).

Ascolta la mia parola e non ti preoccuperai di diecimila parole degli uomini.

Ecco, se si dicesse contro di te tutto quello che di più maligno si può inventare, quale danno ti verrebbe, quando tutto lasciassi correre e ne facessi conto come di una pagliuzza?

Forse ti potrebbero togliere un sol capello?

3 - Io sono il giudice

Ma chi non possiede il proprio cuore, né ha Dio davanti agli occhi, facilmente si agita per una parola di biasimo.

Chi invece confida in me, chi non si affida al proprio giudizio, non avrà paura degli uomini.

Io sono il giudice e il conoscitore di tutti i segreti; io so come la cosa è avvenuta, mi è noto chi ha dato e chi ha ricevuto ingiustizia.

Da me è uscita quella parola, con il mio permesso quella cosa accadde « affinché siano rivelati i pensieri di molti cuori » ( Lc 2,35 ).

Io giudicherò il reo e l'innocente, ma prima ho voluto, con occulto giudizio, provare l'uno e l'altro.

4 - Il mio giudizio è vero

La testimonianza degli uomini spesso è fallace; il mio giudizio è giusto, sarà incrollabile e non potrà essere rovesciato.

Di solito è nascosto e, nei singoli casi, a pochi è manifesto; tuttavia non sbaglia mai né può sbagliare, anche se agli occhi degli stolti non sembri retto.

Bisogna dunque ricorrere a me in ogni giudizio e non affidarsi al proprio parere.

Il giusto non si turberà « qualunque cosa l'incolga » ( Pr 12,21 ) da parte di Dio.

Anche se qualche parola ingiusta contro di lui è stata proferita, non se la prenderà molto.

"Ma nemmeno si darà a vana esultanza se da altri, con valide ragioni, verrà difeso.

Perché pensa che « io sono colui che scruta i cuori e le reni » ( Sal 7,10 ), che non giudico secondo l'aspetto e le umane apparenze.

Sovente dinanzi ai miei occhi è riprovevole ciò che, a opinione degli uomini, è degno di lode.

5 - Il discepolo

Signore Iddio, « giudice giusto, forte e paziente » ( Sal 7,12 ), che conosci la fragilità e la cattiveria degli uomini, sii la mia fortezza e la mia fiducia; la mia coscienza non mi basta.

Tu conosci quello che io non conosco e pertanto mi dovevo umiliare in ogni rimprovero e sopportarlo con mansuetudine.

Perdonami propizio per tutte le volte che non mi sono comportato così e dammi di nuovo la grazia di una maggiore pazienza.

È migliore per me, a ottenere perdono, la tua sovrabbondante misericordia che non la mia pretesa giustizia, a difesa di una coscienza occulta a me stesso.

Se anche « la mia coscienza, è vero, non mi rimprovera di nulla, non per questo mi sento giustificato » ( 1 Cor 4,4 ) poiché, se mancasse la tua misericordia, « non si giustificherebbe al tuo cospetto nessun vivente » ( Sal 143,2 ).

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