La storia della Chiesa

Indice

Seconda epoca

Il primo medioevo

L'epoca del predominio dell'Impero sul Papato da Carlo Magno a Ottone il Grande

Primo periodo

Fioritura della Chiesa nel primo medioevo nel regno Carolingio e sua decadenza

Sguardo sintetico

Nel 771 Carlo Magno diventa sovrano assoluto.

Contemporaneamente alla conquista del regno dei Longobardi ( 774 ) e al rinnovamento della promessa della donazione di Pipino al Papa, egli inizia la conquista dei territori dei Sassoni e la loro cristianizzazione ( 772-804 ).

Nel 778 spedizione nella Spagna e fondazione della Marca spagnola.

Nel 781 Carlo conferma al Papa il possesso dell'Esarcato e della Pentapoli, ma la protezione franca si trasforma in effettivo dominio.

782 strage di Verden.

785 battesimo di Widukindo.

788 deposizione di Tassilo di Baviera, cioè eliminazione dell'ultimo ducato di stirpe sassone.

795-96 disfatta degli Avari.

800 Carlo è incoronato Imperatore a Roma.

813 Carlo eleva l'unico figlio suo ancora in vita, Lodovico, a co-imperatore e successore.

Lodovico il Pio ( 814-840 ).

Riforma monastica ( sinodo di Aquisgrana nell'816-17 ) per opera di Benedetto di Aniano ( + 821 ).

826 battesimo del rè di Danimarca, Araldo, nelle vicinanze di Magonza; sant'Ascario (+ 865) lo accompagna in Danimarca.

Dall'830 lotte dei figli di Lodovico col loro padre per la ripartizione dell'Impero da lui decisa e quindi nuovamente annullata.

833 sconfitta di Lodovico a Liigenfeld presso Colmar; il Papa e altri assertori politici dell'unità dell'Impero e l'intero esercito di Lodovico passano dalla parte dei figli; l'imperatore viene deposto, ma le lotte continuano.

Nello stesso periodo assalti dei Normanni al territorio dell'Impero ( dall'834 ).

Dopo la morte di Lodovico, ulteriori lotte tra i suoi figli con alternarsi dei fronti.

843 Trattato di Verdun: ripartizione dell'Impero in tre territori: Trattato di Meersen nell'870: il territorio centrale, la Lotoringia, viene diviso fra il regno franco occidentale e quello orientale.

Carlo il Grosso 876-87, Arnolfo di Carinzia 887-99, Lodovico il Fanciullo 899-911.

I carolingi franchi: Carlo il Calvo 843-77; suo figlio e i suoi nipoti muoiono giovani ( 877-85 ); a loro succede ( nel regno occidentale ) Carlo il Grosso; dopo la sua deposizione abbiamo prima un Odo, capetingio, poi ancora carolingi.

Papi: il più importante è Niccolo I ( § 41 ).

§ 40. Carlo Magno, l'impero universale d'occidente: La civiltà Carolingia

Carlo Magno ( 768-814 ) rappresenta un compimento e un inizio.

Il compimento dell'opera di Pipino e di san Bonifacio;157 l'inizio dell'Impero universale e dell'unità cristiana d'Occidente, della civitas christiana occidentale e con ciò anche del futuro Impero tedesco medioevale.

Senza Carlo non ci sarebbe stata l'unificazione delle stirpi germaniche, continuamente e ostilmente in lotta fra loro, e neppure « l'Impero romano » ( che più tardi ebbe l'appellativo « della nazione tedesca » ), e neppure il suo splendido impero con tutta la sua problematica storico-ecclesiastica.

L'importanza di Carlo è legata sia alle sue singole opere, appartenenti a tutti i campi della vita, sia all'importanza profonda lasciata dall'insieme della sua eminente personalità.

Tutto lo interessa, e ovunque diede impulsi di grande efficacia.

Il centro catalizzatore della personalità di Carlo, e quindi della sua opera d'importanza storica universale è il suo ideale di sovrano che riassume in uno la realtà ecclesiastica e la realtà temporale.

Esso perviene al suo vertice storicamente efficace solo nel rapporto di Carlo col Papa di Roma; questo rapporto solo nell'incoronazione a imperatore, nel Natale dell'800, entrò nello stadio decisivo per la storia universale.

Consideriamo perciò dapprima:

1) l'opera missionaria di Carlo di immediata importanza per la storia della Chiesa, la sottomissione e la cristianizzazione dei Sassoni;

2) le altre sue opere ecclesiastico-religioso-sociali;

3) per poi chiederci quali fossero gli ideali-guida dell'imperatore.

I. La conversione dei Sassoni

1. All'inizio della guerra tra Carlo e i Sassoni, di tutto il lavoro compiuto dai missionari anglosassoni ( Suidberto, Ewaldo, Bonifacio ) e della missione svolta con scopi troppo politici sotto Pipino, era rimasto ben poco ( in quelle parti cioè che erano diventate e rimaste franche ).

Mentre le prime spedizioni militari di Carlo contro i Sassoni avevano uno scopo puramente politico ( v. sotto ), esse furono più tardi strettamente collegate con l'evangelizzazione.

La problematica e anche la tragicità della lotta di Carlo contro i Sassoni può essere valutata obiettivamente solo ove se ne tengano presenti il punto di partenza e lo scopo finale prevalentemente politico ( unificazione delle stirpi germano-tedesche, e sicurezza contro gli Slavi che premevano alle spalle ).

2. L'intrecciarsi di considerazioni religiose con quelle politiche in vista dell'attuazione di un'unità politica, si fonda sulla « coscienza » elementare che la forza più profonda degli uomini e dei popoli è la religione; che quindi una profonda e stabile unità politica è possibile solo là ove l'unità religiosa ne costituisca il substrato e la consacrazione.

Questo è vero soprattutto per i popoli giovani.158

All'inizio del Medioevo era senz'altro naturale per un principe cristiano che, ad ogni conquista, dovesse far seguito la cristianizzazione.

Il tralasciarla sarebbe parso senza senso; sarebbe stato in contraddizione con il concetto fondamentale dei Germani cristianizzati per i quali la vita nella politica e nella religione poteva essere solo un tutto unico; sarebbe stato anche in contraddizione col significato della conversione di Clodoveo e di tutta la storia franca e più tardi col senso dell'idea imperiale, e altrettanto con la natura esclusivista del Cristianesimo così come esso scaturisce dal mandato missionario di Gesù.

Per quanto riguarda, in particolare, la missione fra i Sassoni, la sua attuazione rivela chiaramente l'intuizione che Carlo ebbe della necessità storica della cristianizzazione della Germania, se voleva creare, in qualche modo, un contrappeso all'Islam che minacciava l'Europa ( Ranke ).

Dopo vari trattati di pace con i Sassoni, nei quali non si parlava affatto di conversione, di battesimo e di evangelizzazione, la missione fra di essi divenne « missione del rè », e purtroppo anche violenta « missione della spada », in un senso nocivo alla causa cristiana.

3. a) Per comprendere lo svolgimento della missione sassone è necessario ricordarsi:

1) che « i Sassoni » non costituivano una formazione etnica unitaria, ma l'unione, non molto stretta, di diverse stirpi sassoni, che soltanto entro certi limiti avevano rinunciato alla loro autonomia in favore del collegamento dei vari gruppi.

In conseguenza, l'evangelizzazione delle diverse stirpi non si svolse in modo omogeneo.

Le loro diverse esigenze, anzi, si manifestarono in un diverso atteggiamento di fronte al Cristianesimo come di fronte al regno franco.

Parte degli Ostfali per esempio, vicini agli Slavi pagani, giunsero al Cristianesimo159 prima dei Vestfali, i cui vicini e nemici erano i Franchi, cristiani, ma politicamente pericolosi.

2) Un secondo elemento giocò un ruolo determinante: la rivalità tra nobiltà e popolo.

I nobili per difendere il proprio potere, si schierarono ben presto dalla parte di Carlo.

L'opposizione contro di lui fu condotta essenzialmente dal popolo, sotto la guida del nobile vestfalo Widukindo.

b) Già nel primo anno dei sanguinosi scontri, nel 772, cadde l'Irminsul, l'albero sacro della nazione sassone.

Per la prima volta ( almeno per quanto è possibile stabilire con certezza dalle fonti ) politica e missione si trovarono unite nella conclusione della pace ( 776 ): i capi sassoni, che si erano sottomessi, accettarono il battesimo assieme ai loro seguaci.

Nel campo della organizzazione ecclesiastica si compì un importante lavoro, forse troppo rapido, di approfondimento e di ulteriore propagazione del Cristianesimo tra i Sassoni, mediante l'erezione di chiese, la scelta di sacerdoti adatti alla cura d'anime, tutto con la partecipazione diretta, anzi sotto la direzione di Carlo.

Per i motivi più diversi, tra i quali il più profondo era senza dubbio il grande anelito dei cristiani alla libertà, negli anni seguenti si ebbero sempre nuove insurrezioni sotto la guida di Widukindo.

Le spedizioni vendicative da lui compiute arrecarono senz'altro gravi danni al Cristianesimo: sia nei loro propri territori ( dove i Sassoni cercarono di sradicarlo con tutti i mezzi della violenza ), sia nelle regioni del regno franco che essi occuparono.

Ciononostante, dopo la vittoria di Carlo nel 779, il lavoro missionario poté essere nuovamente ripreso; l'evangelizzazione fece dei progressi notevoli fino all'anno infausto 782.

c) In quest'anno avvenne l'aggressione dei Sassoni contro l'esercito franco che marciava contro gli slavi Sorbi ( vittoria dei Sassoni sul Sùntel ).

Si giunse a un tale annientamento di tutto ciò che era cristiano, che si può parlare di una persecuzione vera e propria contro i cristiani.

Fu imposta ai battezzati l'apostasia dalla nuova fede, e non mancarono martiri tra i laici cristiani e i sacerdoti.

Se le precedenti spedizioni vendicative dei Sassoni contro i Franchi, nonostante i solenni impegni di pace sempre infranti, si potevano forse, in certo qual modo, assolvere ancora dalla taccia di tradimento vero e proprio, ora non più: la posta in gioco era troppo alta.

Prescindendo dal fatto che Widukindo non agì a nome di tutti i Sassoni, ma solo come capo di un partito, e come tale organizzò una rivolta ch'era anche contro gli interessi dei propri compagni di stirpe, il fatto principale era questo: Carlo combatteva per la difesa del territorio franco-tedesco contro gli Slavi.

In questa lotta, decisiva per tutta l'opera di Carlo ( come per la sorte dell'Europa ), i Sassoni, rompendo la parola data, lo assalirono alle spalle.

A questo tradimento politico particolarmente grave, fu risposto con l'eccidio di Verden nel 782, che segnò la punizione dei rivoltosi e degli assassini.

Parlare di martirio dei Sassoni è completamente senza senso.

Ciò premesso, osserviamo: quando Carlo fece giustiziare in un sol giorno, dopo sommaria inchiesta, 4500 ( ? ) Sassoni, consegnatigli dai loro compagni di stirpe, si rese reo di un'azione ignominiosa, profondamente indegna di un cristiano e ancor più di un principe cristiano.

Egli compì una crudeltà che ancor oggi rimane come una macchia sulla sua figura.

Essa, inoltre, recò grave danno agli interessi del Cristianesimo; poiché la risposta a Verden fu un'opposizione ancor più accanita, e questa volta comune a tutto il territorio; di nuovo sotto la guida di Widukindo si ebbero le sollevazioni più sanguinose di tutte le guerre, che durarono dal 782 fino alla vittoria dei Franchi nel 785.

Carlo ha, in certo qual modo, riscattato moralmente la triste giornata di Verden, che non fu approvata neppure da quanti lo circondavano ( Alcuino ), ne dal Papa,160 mediante la riconciliazione con Widukindo, il quale accolse l'offerta del grande rè dei Franchi e si fece battezzare nel 785.

Carlo fungeva da padrino del battesimo.

Alle lotte che seguirono fino all'804 ( e che per la missione furono veramente disastrose ) Widukindo non prese più parte.

d) Il battesimo di Widukindo fu naturalmente un successo capitale agli effetti dell'evangelizzazione dei Sassoni; la loro conversione definitiva era assicurata ( sebbene non ancora compiuta ).

Questa conversione è un avvenimento storico d'importanza universale; poiché i Sassoni, che accettarono il Cristianesimo in modo originale e creativo, sarebbero stati i protagonisti della futura storia politico-ecclesiastica: attraverso il nuovo impero tedesco, che sarebbe sorto cento anni più tardi.

Da quanto è stato detto, risulta che la missione fra i Sassoni, in sostanza, poté affermarsi in modo durativo solo attraverso le sanguinose vittorie di Carlo.

In questo senso, la conversione dei Sassoni ha avuto luogo, in prevalenza, sotto massicce pressioni ( comprese le deportazioni forzate ).

L'ultimo inasprimento di questa missione armata si manifesta in una legge di Carlo che doveva salvaguardare e regolare l'evangelizzazione nella Sassonia franca: stabiliva la pena capitale per il rifiuto del battesimo161 ( come per la trasgressione del precetto del digiuno, per la cremazione dei cadaveri e il furto in chiesa ).162

Se questa legge presuppone che il Cristianesimo si fosse ampiamente imposto, e che perciò volesse rappresentare, in sostanza, una protezione per il patrimonio cristiano, essa violentò le coscienze, cosa che è sempre deprecabile.

Purtroppo la Chiesa franca, tolto il biasimo da parte di alcuni vescovi, non ha fatto, in fondo, nulla contro la missione della spada.

Non va frattanto dimenticato quanto segue:

1) per quanto riguarda Cario, le misure menzionate non dovevano servire esclusivamente ai suoi scopi politici; in esse si esprimeva anche il dovere di coscienza cristiano-ecclesiastico di chi si sentiva corresponsabile della diffusione del Cristianesimo.

La predicazione della fede cristiana era per lui una cosa di coscienza;

2) una parte rilevante dei Sassoni fu guadagnata al Cristianesimo senza l'uso dei metodi violenti, per via pacifica;

3) l'avvenimento nel suo complesso fu una conversione veramente interiore.

L'ampiezza dell'opposizione rivelatasi alfine inutile, si irrigidì per i contrasti politici tra Franchi e Sassoni, e non prevalentemente per motivi di coscienza e infine la consapevolezza di essere sconfitti, dopo una rivolta senza precedenti, nella quale si era impegnato tutto per la vittoria, aumentarono proporzionalmente anche il senso della grandezza della potenza cristiana vittoriosa.

La lunga opposizione, le dure lotte contro la nuova fede protrassero il riconoscimento, ma nello stesso tempo lo resero, quando esso giunse, più profondo e più durevole.

c) Con la vittoria di Carlo sui Longobardi ( 774-787 ), coll'erezione della Marca spagnola ( 795 ), con le vittoriose guerre contro gli Avari ( 791-96 ) e con la sottomissione dei Sassoni, il regno dei Franchi era giunto ad una estensione imponente; la maggior parte dell'Occidente continentale era riunito in una mano, e questo regno era cristiano.

È necessario però definire più da vicino la dimensione di questo termine « cristiano » in rapporto alla personalità e all'opera ecclesiastica di Carlo.

Indice

157 Questi due nomi riassumono in qualche modo l'insieme delle forze costruttive; non va però dimenticata l'importanza della missione iro-scozzese.
158 Civiltà in decadenza cercano eventualmente un surrogato di religione.
159 Conversione del capo degli Ostfali, Hessi, già dieci anni prima del battesimo di Widukindo.
Egli morì monaco nell'804.
160 Le funzioni di ringraziamento per la vittoria, ordinate a tutta la cristianità, non implicano affatto una approvazione di quel fatto.
161 È caratteristico però che, non questa decisione, bensì la richiesta delle decime per la Chiesa, abbia dato luogo, presso i Sassoni ( come in un primo tempo presso i Germani ), alle più violente opposizioni.
162 La valutazione di una pena tanto severa non deve partire dal modo di sentire moderno.
I Sassoni infliggevano con molta facilità la pena capitale, per trasgressioni politiche e cultuali.