La storia della Chiesa

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§ 56. Catari e Valdesi

I. Tendenze neo-Manichee

1. Sappiamo già perché le eresie siano affiorate nel Medioevo appena nei secoli XII e XIII ( § 34,II ).

Le due maggiori, quella dei Càtari e dei Valdesi, sono, sin dall'origine, di natura completamente differente e di diversa importanza per la conoscenza della vita della Chiesa; c'è però anche qualche affinità.

L'origine del catarismo, per molto tempo incerto, sembra ora essere stata ritrovata nei Balcani ( Bulgaria-Bosnia ), dove dagli imperatori bizantini erano stati traslocati residui degli antichi Manichei.

Sulle vie aperte dai crociati, sembra che predicatori delle loro idee religiose, che prendevano nome da un certo Bogomil, abbiano risalito il Danubio.

Il catarismo è estraneo a tutta la struttura della società medioevale e nasconde quindi un pericolo decisamente rivoluzionario in senso dissolvente.

Il valdesismo invece sorge dalla Chiesa stessa, come reazione a certe tendenze della sua evoluzione.

Esso poggia su un fondamento cristiano-evangelico.

2. I Càtari ( greco katharos = puro ) verso il 1150 si erano largamente diffusi nella Francia meridionale e nei dintorni di Albi ( donde Albigesi ).

La loro dottrina era dualistica, condannavano cioè come cattivo tutto quanto fosse in rapporto con la materia ( matrimonio, consumo della carne, proprietà privata ).

Buono era per loro soltanto lo spirito e le cose spirituali.

Come alcuni gnostici, essi interpretavano arbitrariamente, in base a questa concezione pagana, la storia e la dottrina della salvezza: negazione della resurrezione, dell'incarnazione ( Cristo possedeva solo un corpo apparente == docetismo ), contrasto tra Antico e Nuovo Testamento.

Condannando la materia, e quindi il corpo, essi erano acerrimi avversari dei sacramenti della Chiesa, e in modo del tutto particolare del Sacramento dell'altare.306

Per essi lo strumento principale della grazia che doveva portare la piena remissione dei peccati, era il consolamentum, cioè l'imposizione delle mani da parte di un membro che praticasse rigidamente la mortificazione richiesta.

Esisteva dunque ( come in molti antichi sistemi dualistici: § 16 ) una divisione tra i mèmbri a seconda della realizzazione più o meno perfetta dei mezzi della grazia e conseguentemente della illuminazione o della redenzione: « perfetti » e semplici « fedeli ».

Proprio questa distinzione fece sì che i Càtari potessero affermarsi in ampi strati del popolo.

In seguito a una ottima organizzazione interna, una vera e propria gerarchia, la setta ebbe una straordinaria forza di resistenza e causò alla Chiesa molti danni.

La sua principale forza d'attrazione consisteva nella sua critica giustificata alla ricchezza e alla potenza della Chiesa, alla mondanizzazione di certi vescovi e sacerdoti, nella forza tentatrice che è insita sempre nello spirituale e, in parte, nella loro modestia.

3. Con i loro princìpi i Càtari minacciavano la dissoluzione di tutta la società.

Il pericolo per lo Stato si palesa soprattutto nel rifiuto del giuramento e del servizio militare.

Con la loro critica radicale alla Chiesa, con il loro rifiuto del suo elemento istituzionale, divennero i suoi diretti nemici, anzi una vera e propria « antichiesa ».

La Chiesa intervenne in diversi modi: predicazione di san Bernardo ( anche ad Albi stessa ) e confutazioni scritte, per esempio ad opera di Pietro il Venerabile e altri.

Nel 1177 invio di un Cardinale legato per tentativi di conversione.

Persino dopo la « crociata » di Alessandro III ( 1181 ) contro di essi, Innocenzo III fece un nuovo tentativo inviando due Cistercensi.

Ma non approdarono a nulla.

Quando poi uno di loro fu assassinato, sembrò che non rimanesse altra via che quella della spada.

Si giunse alla orrenda guerra degli Albigesi che oggi parrebbe ripugnante alla coscienza cristiana.307

Ciò che ancora rimase della setta, cadde sotto l'Inquisizione; singoli rappresentanti di essa si ebbero però fino al XIV secolo.

Per capire la situazione nonché gli scarsi successi dei tentativi di conversione, bisogna pensare a diverse cose: le solenni legazioni fecero leva meno sull'annuncio del Vangelo ai poveri di spirito che sul loro essere rappresentanti della Chiesa che sola da la salvezza; essi erano ancora in misura troppo forte espressione dello spirito delle crociate le quali volevano sì la conversione, ma appunto la esigevano e spesso la imponevano praticamente con la violenza.

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306 Una serie di accorgimenti per rendere visibile il Sacramento dell'altare ( elevazione dell'Ostia santa durante la Messa, processioni col Sacramento ) si inserisce ( anche se solo in parte ) nell'azione svolta dalla Chiesa per combattere questa eresia.
307 Ne caddero vittime non solo gli eretici, ma talvolta l'intera popolazione di una città.
Per zelo poco illuminato e crudele, un legato pontificio, ad una domanda del capo della spedizione deve aver pronunciato l'espressione veramente terribile: « Uccideteli tutti, Dio saprà riconoscere i suoi ».
Nelle direttive scritte da san Bernardo per i Templari ( « Lode della nuova schiera di combattenti » ) si trovano dei drastici paralleli rispetto a questa concezione.