La storia della Chiesa

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§ 81. Vita di Martin Lutero e avvenimenti principali della Riforma tedesca

I. Prima tappa: dalla nascita al viaggio a Roma

Nasce ad Eisleben nel 1483 da famiglia di origine piccolo-contadina in lotta per migliorare le proprie condizioni.

Nessuna pietà particolare; forte credenza nelle streghe e nel demonio, comune al suo tempo.

Fanciullezza e primi anni di scuola non eccessivamente duri.

Scuola a Mansfeld ( 1489-95 ); impara a leggere, a scrivere, canto e latino; apprendimento della lettura su testi di argomento religioso.

Nel 1496-97 è a Magdeburgo, allievo dei Fratelli della vita comune.

Nel complesso, è molto probabile una sua concezione moralistico-cosale del cristianesimo.

Negli anni 1501-1505 è alla facoltà « filosofica » ( artes ) dell'università di Erfurt.

Vita rigida nell'internato ( = casa dello studente ).

Numero di lezioni esattamente prescritte, ripetizioni giornaliere e dispute settimanali.

Sistema ufficiale di filosofia era la via moderna - secondo Occam = nominalismo - ( chiara tarda Scolastica e soltanto essa; § 68 ).49

Fortissima accentuazione della forza della volontà umana.

La grazia retrocede, diventa superflua; il volere divino è accentuato fino all'arbitrio, come pure la severa giustizia di Dio.

È importante pure lo stile di pensiero frammentario e non-sacramentale, ivi inculcato in Lutero, prima che iniziasse lo studio della teologia.

Accanto a questo, naturalmente, l'umanesimo.

Il metodo scolastico fu violentemente attaccato, più tardi, da Lutero,50 ma di fatto egli se ne appropriò fortemente.

L'alta Scolastica ( che pone la grazia proprio al centro ) Lutero non la conobbe mai.

Nel 1505, anno del suo dottorato in filosofia, profonda tristezza e inquietudine ( probabilmente angoscia per i peccati e il giudizio ).

Fino allora nessuna intenzione di entrare nello stato clericale.

Durante un viaggio di ritorno da casa a Erfurt, violento temporale, colpo di fulmine che cade vicino a lui, invocazione a sant'Anna: « Voglio farmi monaco ».

Decisione del tutto improvvisa o preparata interiormente?

Nonostante qualche esitazione e la dissuasione di molti amici ( non di tutti ), senza parlarne ai genitori, entra nell'ordine degli eremiti agostiniani ( monastero del più rigido indirizzo: osservanza ).

Fino al 1509, vi si trova proprio a suo agio, nonostante le affermazioni in contrario fatte più tardi51 ( emerge il pensiero che la concupiscenza sia invincibile; vani tentativi di liberarsi dei peccati e del senso di peccato, mediante il compimento di opere di pietà e l'impegno personale ).

L'educazione claustrale ( ascetico-religiosa ) gli fornisce una grande massa di cognizioni teologiche, relative alla storia della pietà, liturgiche e anche bibliche.

Primo contatto con la Bibbia.

Suo studio approfondito.

Questa cultura religiosa di Lutero, fornitagli da una teologia monastica ( prima che venisse a contatto con la teologia di scuola ) è di estrema importanza.

Già nel 1507 Lutero viene consacrato sacerdote nel duomo di Erfurt ( come preparazione lo studio della spiegazione del canone della messa di Cabrici Biel, spiegazione molto ampia, teologicamente fondata, ma poco unitaria ).

Negli anni successivi studio della teologia: dapprima ad Erfurt, poi, nel 1508-1509, a Wittenberg ( dove si trova il convento di Ognissanti con le sue 5005 reliquie, in parte molto strane, e l'eccessiva possibilità di indulgenze ).

Nel 1509 ritorno a Erfurt.

Nel 1510-11 il viaggio a Roma ( quale accompagnatore di un confratello - forse più anziano - per affari inerenti alla riforma del monastero ).

Alla vista di Roma si inginocchia, come solevano fare i pellegrini: « Salve, santa Roma! ».

Permanenza di quattro settimane, confessori italiani ignoranti ( che egli più tardi fa diventare allusivamente cardinali ignoranti ).

Visione delle reliquie ( tra le altre il laccio di Giuda ), visita alle sette chiese e alla scala santa ( lucro d'indulgenze ).

Nessun atteggiamento di critica.

La Roma profana non poté fargli grande impressione: la curia pontificia ( di Giulio II ) e i cardinali non erano a Roma, e arte Lutero non ne ha « vista ».

Le impressioni sfavorevoli sorgeranno solo più tardi.

Sull'evoluzione interiore di Lutero in questa prima tappa sappiamo ben poco.

In particolare conosciamo male il genere di occamismo con cui Lutero venne a contatto ad Erfurt.

Il punto centrale si lascia cogliere invece con estrema chiarezza: in qualche modo, nel monaco Lutero si attestò la convinzione che l'uomo possa e debba riconciliarsi con Dio e guadagnarsi il paradiso con le proprie forze.

Questa considerazione coincideva con una concezione particolarmente profonda della peccaminosità ( concupiscenza ) dell'uomo; probabilmente insegnamento teologico ed esperienza personale confluirono in uno.

E assieme provocarono, nel chiostro, gravi conflitti di coscienza, che assunsero un'importanza decisiva.

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49 È importante però sapere che, in Erfurt, nella ecclesiologia non ci si rifacesse all'occamismo e non venisse insegnata l'idea conciliaristìca.
50 Indubbiamente, a ragione, per quanto riguarda l'atrofia religiosa di questo ragionare logico-formale, v. Occam ( § 68 ).
51 Questo giudizio, in fondo, può valere fino all'inizio della lotta contro la Chiesa.