Gesù Cristo rivelazione dell'uomo

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Capitolo quinto - VII

VII. La realizzazione dell'uomo: il soprannaturale

Pascal non ha una terminologia consacrata per indicare il soprannaturale.

Il « soprannaturale » è lo stato di giustizia e d'innocenza della creazione primitiva, poi lo statuto nuovo dell'uomo restaurato in Gesù-Cristo, mediante la grazia.

In breve, il soprannaturale è Gesù Cristo, il Centro verso il quale tutto tende, che è insieme la chiave dell'enigma umano e il nuovo Adamo, il Salvatore, la verità dell'uomo e il rimedio di tutti i mali.

Per Teilhard, il compimento dell'evoluzione, del fenomeno umano, è il Dio-Omega, indicato in seguito come il Centro dei centri, poi come il Cristo universale, che ricapitola tutto in lui: l'universo e l'umanità.

Per Blondel, il conflitto interiore che ha luogo nella volontà, mette subito la coscienza davanti a una alternativa e la obbliga a optare prò o contro l'apertura all'azione divina, l'accoglienza o il rifiuto del soprannaturale indeterminato ( l'Assoluto necessario e personale ) che, di fatto, per Blondel, è il soprannaturale cristiano, ma, nella sua prospettiva di filosofia, resta un'ipotesi da verificare storicamente.

Più tardi Blondel farà appello al termine di « transnaturale » per esprimere il radicamento della grazia nell'uomo.

Il transnaturale indica lo stato concreto dell'uomo che risulta dalla sua necessaria vocazione soprannaturale e dall'autocomunicazione di Dio.

La natura umana è « attraversata » dall'appello antecendente di Dio e trascinata al di là di se stessa.

Il transnaturale di Blondel si situa al piano dell'esercizio concreto della natura.

Nei tre casi, il soprannaturale resta un dono assolutamente gratuito dell'iniziativa divina.

Per tutti ugualmente, è in Gesù Cristo e nel suo Vangelo che la grazia, il soprannaturale, il transnaturale scopre il suo vero volto e la sua espressione.

Per tutti, l'uomo non potrebbe realizzarsi, essere se stesso che in Gesù Cristo.

È mediante un sovrappiù, un dono, che si identifica e si completa.

La sua immagine « di vero uomo », che porta in sé senza saperlo, l'uomo la trova nell'immagine perfetta di Dio, proposta in Gesù Cristo.

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