Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se Dio sia il sommo bene

In 2 Sent., d. 1, q. 2, a. 2, ad 3; C. G., I, c. 41

Pare che Dio non sia il sommo bene.

Infatti:

1. Il sommo bene aggiunge qualcosa al bene, altrimenti converrebbe a ogni bene.

Ora, tutto ciò che è costituito come per addizione è composto.

Il sommo bene è dunque composto.

Ma Dio è sommamente semplice, come si è già visto [ q. 3, a. 7 ].

Quindi Dio non è il sommo bene.

2. Il bene è ciò che è desiderato da tutti gli esseri, come dice Aristotele [ Ethic. 1,1 ].

Ma non c'è nulla che sia desiderato da tutti gli esseri all'infuori di Dio, il quale è il fine di tutte le cose.

Quindi non c'è altro bene che Dio, come risulta anche dal Vangelo [ Mt 19,17 ]: « Nessuno è buono, se non Dio solo ».

Ora, sommo si dice in confronto di altri: p. es. sommo caldo in confronto a tutti gli altri corpi caldi.

Quindi Dio non può essere detto sommo bene.

3. Sommo dice comparazione.

Ma realtà che non appartengono a uno stesso genere non sono tra loro paragonabili: come sarebbe incongruente dire che la dolcezza è più grande o più piccola della linea.

Non essendo dunque Dio nel medesimo genere degli altri beni, come si è visto sopra [ q. 3, a. 5; q. 4, a. 3, ad 3 ], non pare che Dio possa dirsi sommo bene in confronto ad essi.

In contrario:

S. Agostino [ De Trin. 1,2.4 ] dice che la Trinità delle divine persone « è il sommo bene, che solo le menti del tutto pure possono conoscere ».

Dimostrazione:

Dio è il sommo bene in modo assoluto, e non soltanto in qualche genere od ordine di cose.

Infatti il bene è attribuito a Dio, come si è visto [ a. prec. ], in quanto tutte le perfezioni desiderate emanano da lui come dalla prima causa.

Ma tali perfezioni non scaturiscono da Dio come da una causa univoca, come si è detto [ q. 4, a. 3 ], bensì come da un agente che non ha in comune con i suoi effetti né la specie né il genere.

Ora, nella causa univoca la somiglianza dell'effetto si trova in modo uniforme, ma in una causa equivoca [ analoga ] si trova in grado più eminente, come [ p. es. ] il calore si trova a un grado più alto nel sole che nel fuoco.

Così dunque è necessario che in Dio il bene si trovi in grado eccellentissimo, essendo in lui come nella causa non univoca di tutti gli enti.

E per questo motivo egli è detto il sommo bene.

Analisi delle obiezioni:

1. Sommo bene non aggiunge a bene un qualcosa di reale, ma soltanto una relazione.

Ora, la relazione che passa tra Dio e le creature è reale nella creatura, non già in Dio: in Dio è invece soltanto di ragione; come un oggetto è detto scibile in ordine alla scienza non perché abbia [ una reale inclinazione o ] rapporto alla scienza, ma perché la scienza [ è ordinata e ] si rapporta ad esso.

E così non è necessario [ concludere ] che nel sommo bene ci sia una qualche composizione, ma solo che tutte le altre cose sono al disotto di lui [ quanto alla bontà ].

2. La definizione: « il bene è ciò che tutte le cose desiderano », non va intesa nel senso che qualunque bene sia da tutti desiderato, ma nel senso che tutto ciò che è desiderato ha ragione di bene.

L'espressione evangelica poi: « nessuno è buono se non Dio solo » va intesa nel senso di buono per essenza, come si dirà in seguito [ a. seg. ].

3. Le cose che non appartengono al medesimo genere non possono essere confrontate fra di loro se appartengono a generi diversi.

Ma di Dio si nega che sia nel medesimo genere delle altre cose non perché egli sia in qualche altro genere, bensì perché è fuori di ogni genere ed è il principio di tutti i generi.

E così può essere messo a confronto con le creature in quanto le trascende.

E questa è la relazione che comporta il sommo bene.

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