Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se nel nome Verbo sia incluso un rapporto alle creature

Infra, q. 37, a. 2, ad 3; In 1 Sent., d. 27, q. 2, a. 3, De Verit., q. 4, a. 5; Quodl., 4, q. 4, a. 1, ad 1

Pare che nel nome Verbo non sia incluso un rapporto alle creature.

Infatti:

1. I nomi divini che accennano a un effetto nelle creature si riferiscono all'essenza.

Ora Verbo, come si è detto [ a. 1 ], è un termine personale e non essenziale.

Quindi non include alcun rapporto alle creature.

2. I nomi che esprimono una relazione alle creature si attribuiscono a Dio a cominciare dall'inizio del tempo, come ad es. Signore e Creatore.

Ma Verbo si attribuisce a Dio da tutta l'eternità.

Esso quindi non include un rapporto alle creature.

3. Il Verbo [ necessariamente ] dice relazione al soggetto dal quale procede.

Se quindi il Verbo comportasse una relazione alle creature dovrebbe procedere da esse.

4. [ In Dio ] le idee [ archetipe ] sono tante quanti sono i rapporti alle creature.

Se dunque il Verbo include un rapporto alle creature, ne segue che in Dio non ci sarà un solo Verbo, ma molti.

5. Se il Verbo comporta un ordine alle creature, ciò proviene soltanto dalla conoscenza che Dio ne ha.

Ora, Dio non conosce solamente le cose che sono, ma anche le cose che non sono.

Quindi nel Verbo sarebbe incluso anche un rapporto a ciò che non è, il che evidentemente è falso.

In contrario:

S. Agostino [ Lib. LXXXIII quaest. 63 ] afferma che nel nome di Verbo « viene indicato non solo un rapporto al Padre, ma anche a quelle cose che mediante il Verbo furono prodotte dalla potenza operativa [ di Dio ] ».

Dimostrazione:

Nel Verbo è incluso un rapporto alle creature.

Dio infatti conoscendo se stesso conosce ogni creatura.

Ora, il verbo mentale rappresenta tutto ciò che attualmente si conosce.

Ed è per questo che in noi ci sono tanti verbi quante sono le cose che conosciamo.

Ma Dio con un unico atto conosce se stesso e tutte le altre cose: perciò l'unico Verbo esprime non soltanto il Padre, ma anche tutte le creature.

E come la scienza divina in rapporto a Dio è soltanto conoscitiva e in rapporto alle creature è conoscitiva e operativa, così il Verbo divino in rapporto a quanto si trova essenzialmente nel Padre è soltanto espressivo, e in rapporto alle creature è espressivo e operativo.

Per cui nei Salmi [ Sal 33,9 ] sta scritto: « Egli parla e tutto è fatto »: poiché il Verbo include l'idea di modello di quanto Dio fa.

Analisi delle obiezioni:

1. Il nome di persona include indirettamente anche la natura: infatti la persona è una sostanza individuale di natura razionale.

Quindi il nome di una persona divina in quanto esprime una relazione personale non include un rapporto alle creature, ma lo include [ indirettamente ] per il fatto che indica anche la natura.

Ora, nulla impedisce che [ la persona ] in quanto implica l'essenza includa un rapporto alle creature: poiché come è proprio del Figlio di essere Figlio, così gli è proprio di essere Dio generato, ovvero Creatore generato.

E in questo modo il termine Verbo include un rapporto alle creature.

2. Siccome le relazioni sorgono dalle azioni, alcuni nomi, quelli cioè che esprimono un'azione che da Dio passa negli effetti esterni, come creare e governare, indicano una relazione alle creature; e tali nomi si dicono di Dio a cominciare dall'inizio del tempo.

Invece altri nomi esprimono delle relazioni nate da operazioni che non passano sugli effetti esterni, ma rimangono nel soggetto, come sapere e volere: e questi non si attribuiscono a Dio a cominciare dall'inizio del tempo [ ma da tutta l'eternità ].

Ora, il Verbo sta a indicare questa seconda specie di relazioni con le creature.

E neppure è vero che tutti i nomi che implicano una relazione alle creature si attribuiscono a Dio a cominciare dall'inizio del tempo, ma solo quei nomi che esprimono delle relazioni originate da qualche azione di Dio che passa negli effetti esterni.

3. Le creature non sono conosciute da Dio mediante una scienza da esse desunta, ma mediante la sua stessa essenza.

Quindi, sebbene il Verbo esprima le creature, non ne segue che proceda da esse.

4. Il termine idea sta a indicare principalmente un rapporto alle creature, per cui quando si parla di Dio è usato al plurale, e non è un nome personale.

Il termine Verbo [ o Parola ] invece sta principalmente a significare il rapporto con colui che [ lo ] dice, e di conseguenza il rapporto con le creature: in quanto Dio, intendendo se stesso, intende tutte le creature.

E così in Dio il Verbo è uno solo, ed è un nome personale.

5. Anche il Verbo di Dio, come la scienza di Dio, abbraccia le realtà non esistenti: poiché, come insegna S. Agostino [ De Trin. 15,14.23 ], nel Verbo di Dio non manca nulla di quanto si trova nella scienza di Dio.

Tuttavia delle realtà esistenti il Verbo è espressivo e fattivo; di quelle non esistenti invece è espressivo e manifestativo.

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