Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se negli angeli vi sia il libero arbitrio

In 2 Sent., d. 25, q. 1, a. 1; C. G., II, c. 48; De Verit., q. 23, a. 1; q. 24, a. 3; De Malo, q. 16, a. 5; Comp. Theol., c. 76.

Pare che negli angeli non vi sia il libero arbitrio.

Infatti:

1. L'atto proprio del libero arbitrio è quello di scegliere.

Ma la scelta negli angeli non ci può essere poiché essa, secondo Aristotele [ Ethic. 3, cc. 2,3 ], è « un atto dell'appetito che presuppone il consiglio », e il consiglio è una ricerca; ora gli angeli, per conoscere, non hanno bisogno di ricercare, poiché ciò è proprio della ragione.

Quindi negli angeli non vi è il libero arbitrio.

2. Il libero arbitrio è indifferente verso due alternative.

Ma nell'intelletto angelico non ci può essere indifferenza verso opposte vedute poiché l'intelletto angelico, come si è detto [ q. 58, a. 5 ], non può errare circa gli oggetti di ordine naturale.

Quindi anche nella parte appetitiva non vi può essere negli angeli il libero arbitrio.

3. Le perfezioni naturali negli angeli ammettono il più e il meno, poiché negli angeli superiori la natura intellettuale è più perfetta che negli inferiori.

Il libero arbitrio invece non ammette il più e il meno.

Quindi negli angeli non c'è il libero arbitrio.

In contrario:

Il libero arbitrio appartiene alla dignità dell'uomo.

Ma gli angeli hanno una dignità superiore agli uomini.

Quindi il libero arbitrio, trovandosi negli uomini, si deve trovare a più forte ragione negli angeli.

Dimostrazione:

Vi sono degli esseri che non agiscono di proprio arbitrio, ma solo perché mossi e sospinti da altri, come ad es. la freccia, che viene lanciata sul bersaglio dall'arciere.

Altri esseri invece agiscono con un certo arbitrio, che però non è libero; e sono gli animali irrazionali: la pecora infatti fugge il lupo in forza di una specie di giudizio, per cui stima che il lupo è dannoso.

Ma tale giudizio non è libero per essa, poiché le è imposto dalla natura.

Soltanto chi possiede l'intelligenza può invece agire in forza di un giudizio liberamente concepito poiché, conoscendo la ragione universale di bene, può giudicare se questa o quella cosa siano un bene.

Quindi dovunque abbiamo l'intelligenza troviamo pure il libero arbitrio.

È dunque evidente che negli angeli vi è un libero arbitrio più perfetto ancora che negli uomini, come si verifica anche per l'intelligenza.

Analisi delle obiezioni:

1. Il Filosofo intende parlare della scelta che è propria dell'uomo.

Ora, come il giudizio dell'uomo differisce dal giudizio degli angeli in campo speculativo, in quanto l'uno avviene senza ricerca e l'altro mediante la ricerca, così pure differisce in campo pratico.

Negli angeli quindi vi è la scelta in seguito a un'immediata percezione della verità, e non mediante la deliberazione inquisitiva del consiglio.

2. Come si è detto sopra [ a. 2; q. 12, a. 4 ], la conoscenza dipende dal fatto che gli oggetti conosciuti si trovano nel conoscente.

Ora, che in una cosa non vi sia tutto ciò che naturalmente è destinato a esserci va ascritto all'imperfezione della cosa stessa.

L'angelo quindi non sarebbe perfetto nella sua natura se il suo intelletto non possedesse tutte le verità che può naturalmente conoscere.

Invece l'atto della facoltà appetitiva consiste nell'inclinazione dell'affetto verso la realtà esteriore.

Ora, la perfezione di un essere non dipende da tutti gli oggetti verso i quali può tendere, ma solo da quelli che gli sono superiori.

Non è quindi un'imperfezione per l'angelo non avere la volontà determinata alle realtà inferiori: sarebbe invece un'imperfezione per lui se non fosse determinato a ciò che gli è superiore.

3. Il libero arbitrio, come il giudizio intellettivo, si trova in modo più perfetto negli angeli superiori che negli inferiori.

È vero tuttavia che nella libertà, in quanto esclusione di coazione, non esiste il più e il meno, poiché le privazioni e le negazioni né si rafforzano né si attutiscono [ direttamente ] per se stesse, ma solo [ indirettamente ] in forza della loro causa, o perché connesse a un'affermazione.

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