Summa Teologica - I

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Articolo 4 - Se vi sia una gerarchia tra le potenze dell'anima

De anima, a. 13, ad 10

Pare che non vi sia una gerarchia tra le potenze dell'anima.

Infatti:

1. Tra entità che cadono sotto un'unica distinzione non esiste un prima e un poi, ma esse sono per natura simultanee.

Ora, le potenze dell'anima si contraddistinguono reciprocamente.

Non vi è quindi una gerarchia fra di esse.

2. Le potenze dell'anima dicono ordine ai loro oggetti e alla stessa anima.

Ma in rapporto all'anima non vi è ordine tra di esse: poiché l'anima è una sola.

E neppure in rapporto agli oggetti: poiché questi sono del tutto diversi e disparati, come ad es. il colore e il suono.

Perciò non vi è ordine di sorta tra di esse.

3. Nelle potenze che sono ordinate fra di loro riscontriamo che l'operazione dell'una dipende da quella dell'altra.

Ma l'operazione di una potenza dell'anima non dipende dall'operazione dell'altra: la vista infatti può emettere il suo atto senza l'udito, e viceversa.

Non esiste dunque una gerarchia tra le potenze dell'anima.

In contrario: Il Filosofo [ De anima 2,3 ] paragona le parti o potenze dell'anima alle figure [ geometriche ].

Ora, le figure hanno un ordine reciproco.

Lo stesso quindi sarà delle potenze dell'anima.

Dimostrazione:

Essendo l'anima una sola e molte le potenze, ed essendo necessario procedere con un certo ordine dall'unità alla moltitudine, è pure necessario che vi sia una gerarchia tra le potenze dell'anima.

Ora, possiamo scorgere in esse tre specie di ordini.

Due derivano dalla dipendenza di una facoltà dall'altra; il terzo invece si rileva dall'ordine degli oggetti.

La dipendenza poi di una facoltà dall'altra può essere considerata sotto due aspetti: primo, in ordine di natura, poiché le entità perfette vengono per natura prima di quelle imperfette; secondo, in ordine di generazione e di tempo, poiché si giunge alle entità perfette partendo da quelle imperfette.

Se badiamo dunque alla prima specie di ordine, allora le potenze intellettive vengono prima di quelle sensitive: per cui le dirigono e le comandano.

Parimenti, secondo quest'ordine, le facoltà sensitive antecedono quelle dell'anima vegetativa.

- Abbiamo invece l'opposto se ci atteniamo alla seconda specie di ordine.

Infatti in ordine genetico le potenze dell'anima vegetativa sono prima di quelle dell'anima sensitiva: per cui esse preparano il corpo alle operazioni di queste ultime.

E lo stesso si dica di quelle sensitive rispetto alle facoltà intellettive.

- Finalmente la terza specie di ordine stabilisce una gerarchia tra le facoltà dell'anima sensitiva, quali la vista, l'udito e l'olfatto.

In ordine di natura infatti viene prima ciò che è visibile, poiché la visibilità è comune ai corpi celesti e a quelli terrestri.

Il suono d'altra parte, cioè l'udibile, si produce nell'aria, la quale per natura è anteriore alla combinazione degli elementi, che è il presupposto dell'odore.

Analisi delle obiezioni:

1. In certi generi le specie possono realmente dipendere l'una dall'altra come i numeri e le figure; benché si dica che sono simultanee in quanto sono classificate sotto uno stesso genere.

2. L'ordine delle potenze dell'anima deriva dall'anima in quanto questa, pur essendo essenzialmente unica, ha attitudine ai diversi atti secondo un determinato ordine; e deriva dagli oggetti, come pure dagli atti, nel modo sopra indicato [ nel corpo ].

3. La obiezioni può valere nel caso delle potenze ordinate soltanto secondo la terza specie di ordine.

Quelle invece che sono ordinate secondo le altre due specie sono fatte in maniera tale che l'operazione dell'una dipende dall'operazione dell'altra.

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