Summa Teologica - I

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Articolo 5 - Se l'anima sia il soggetto di tutte le sue potenze

De Spir. Creat., a. 4, ad 3; Comp. Theol., cc. 89, 92

Pare che l'anima sia il soggetto di tutte le sue potenze.

Infatti:

1. Le potenze dell'anima stanno all'anima come le potenze del corpo al corpo.

Ma il corpo è il soggetto delle potenze corporee.

Quindi l'anima è il soggetto delle varie potenze dell'anima.

2. Le operazioni delle potenze dell'anima vengono attribuite al corpo a motivo dell'anima poiché, al dire di Aristotele [ De anima 2,2 ], « l'anima è il primo principio del sentire e dell'intendere ».

Ma le potenze sono i princìpi immediati delle operazioni dell'anima.

Quindi le potenze sono prima di tutto nell'anima.

3. S. Agostino [ De Gen. ad litt. 12, cc. 7,24 ] afferma che l'anima certe sensazioni non le ha per mezzo del corpo, anzi, le ha senza il corpo, come il timore e sentimenti consimili; altre invece le ha per mezzo del corpo.

Ma l'anima non potrebbe sentire nulla senza il corpo se le potenze sensitive avessero un altro soggetto oltre all'anima.

Quindi l'anima è il soggetto delle potenze sensitive e, per lo stesso motivo, anche di tutte le altre.

In contrario

Afferma il Filosofo [ De somno et vig. 1 ] che « il sentire non è una proprietà esclusiva dell'anima o del corpo, ma del composto [ umano ] ».

Perciò la potenza sensitiva ha sede nel composto, e quindi non la sola anima è il soggetto di tutte le sue potenze.

Dimostrazione:

Il soggetto della potenza operativa è quell'entità che è capace di operare: infatti il soggetto viene sempre denominato dai suoi accidenti.

Ora, è identico il soggetto che ha la capacità di operare e quello che di fatto opera.

È quindi necessario che « la potenza appartenga all'identico soggetto a cui appartiene l'operazione », come dice il Filosofo [ ib. ].

È evidente però, da quanto abbiamo già detto [ q. 75, aa. 2, 3; q. 76, a. 1, ad 1 ], che vi sono certe operazioni dell'anima, come l'intendere e il volere, che vengono esercitate senza un organo materiale.

Perciò le potenze che sono i princìpi di tali operazioni hanno sede nell'anima.

- Ci sono invece altre operazioni dell'anima che si esercitano mediante organi corporei: come la vista mediante l'occhio e l'udito mediante l'orecchio.

E così è per tutte le altre operazioni della vita vegetativa e sensitiva.

Quindi le potenze che sono i princìpi di tali operazioni hanno la loro sede nel composto umano, e non nella sola anima.

Analisi delle obiezioni:

1. Tutte le potenze si dicono dell'anima considerata però come loro principio, non come loro soggetto: poiché la capacità che ha il composto [ umano ] di compiere le sue operazioni deriva anch'essa dall'anima.

2. L'anima possiede prima del composto tutte queste potenze non come soggetto, ma come principio.

3. Era opinione di Platone che il sentire fosse un'operazione propria dell'anima, come l'intendere.

Ora S. Agostino, in molte questioni filosofiche, si serve delle opinioni di Platone non a modo di asserzione, ma di documentazione.

Tuttavia, nel caso presente, l'affermazione che l'anima esercita certe sensazioni con il corpo e altre senza di esso può essere intesa in due modi.

Primo, applicando le espressioni con il corpo e senza il corpo all'atto del sentire, in quanto esso promana dal soggetto senziente.

E così non è possibile la sensazione senza il corpo, poiché l'atto del sentire non può procedere dall'anima se non mediante un organo corporeo.

Secondo, applicando dette espressioni all'atto del sentire in quanto questo dipende dall'oggetto.

E in questo caso l'anima alcune sensazioni le percepisce con il corpo nel senso che esistono nel corpo: come quando sente una ferita o altre cose del genere; altre invece le sente senza il corpo, cioè come realtà non esistenti nel corpo, ma solo nell'apprensione dell'anima: come quando nell'ascoltare una notizia ha la sensazione della tristezza o della gioia.

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