Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se i corpi obbediscano agli angeli quanto al moto locale

De Pot., q. 6, a. 3; De Malo, q. 16, a. 1, ad 14; a. 10; Quodl., 9, q. 4, a. 5; In Iob., c. 1, lect. 3

Pare che i corpi non obbediscano agli angeli quanto al moto locale.

Infatti:

1. Il moto locale dei corpi fisici dipende dalle loro forme.

Ma gli angeli non causano le forme dei corpi, come si è visto [ a. 2 ].

Quindi non possono causare in essi neppure il moto locale.

2. Aristotele [ Phys. 8,7 ] dimostra che il primo fra tutti i moti è il moto locale.

Ma gli angeli non possono causare gli altri moti trasmutando la forma della materia.

Quindi neppure possono causare il moto locale.

3. Le membra del corpo obbediscono quanto al moto locale ai pensieri dell'anima perché possiedono in se stesse un principio vitale.

Ma i corpi inanimati non possiedono alcun principio vitale.

Quindi essi non obbediscono agli angeli quanto al moto locale.

In contrario:

S. Agostino [ De Trin. 3, cc. 8,9 ] dice che gli angeli usano dei semi corporei per produrre certi effetti.

Ma essi non potrebbero farlo senza muoverli localmente.

Quindi i corpi obbediscono loro quanto al moto locale.

Dimostrazione:

Come insegna Dionigi [ De div. nom. 7 ], « la sapienza divina congiunge i limiti inferiori delle realtà prime con i limiti superiori delle seconde »: dal che risulta che la natura inferiore entra a contatto con la natura superiore con quanto ha di più alto.

Ma la natura materiale è al di sotto della natura spirituale.

D'altra parte fra tutti i moti dei corpi il più perfetto è il moto locale, come dimostra Aristotele [ Phys. 8,7 ]: e questo perché un corpo, in quanto mobile di moto locale, non ha una potenzialità intrinseca, ma soltanto estrinseca, cioè è in potenza al luogo.

Quindi la natura corporea è fatta per essere mossa immediatamente dalle nature spirituali quanto al moto locale.

Per cui anche i filosofi dissero che i corpi superiori sono mossi localmente da sostanze spirituali.

E noi stessi costatiamo che l'anima muove il corpo, in maniera primaria e principale, secondo il luogo.

Analisi delle obiezioni:

1. Oltre a quelli che dipendono dalle forme, esistono nei corpi altri moti locali: come il moto dell'alta e bassa marea non dipende dalla forma sostanziale dell'acqua marina, ma dall'influsso della luna.

A più forte ragione dunque alcuni moti locali possono dipendere dall'influsso di sostanze spirituali.

2. Gli angeli, causando per primo il moto locale, possono per mezzo di esso causare altri moti, servendosi cioè di agenti corporei per produrre tali effetti: come un fabbro usa il fuoco per rendere malleabile il ferro.

3. La virtù dell'angelo è meno ristretta di quella dell'anima.

Infatti la virtù motrice dell'anima si restringe al corpo ad essa unito, che essa vivifica e mediante il quale può muovere gli altri corpi.

Invece la virtù dell'angelo non è ristretta a un corpo determinato.

Quindi essa può muovere di moto locale corpi non congiunti.

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