Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se ogni uomo sia custodito da un angelo particolare

Pare che non ogni uomo sia custodito da un angelo particolare.

Infatti:

1. L'angelo è più potente dell'uomo.

Ma un uomo solo basta a custodirne molti.

Quindi molto più un angelo solo può custodire molti uomini.

2. Come insegna Dionigi [ De cael. hier. 4,3 ], gli esseri inferiori sono ricondotti a Dio dagli esseri superiori tramite quelli intermedi.

Ma si è già dimostrato [ q. 50, a. 4 ] che tutti gli angeli sono disuguali, e quindi non esistono esseri intermedi solo tra l'ultimo angelo e l'uomo.

Quindi è uno solo l'angelo che custodisce immediatamente gli uomini.

3. Gli angeli maggiori sono deputati a uffici maggiori.

Ma non è un ufficio maggiore custodire un uomo invece di un altro, poiché gli uomini sono tutti uguali per natura.

Essendo dunque gli angeli uno maggiore dell'altro, come afferma Dionigi [ De cael. hier. 10,2 ], non si vede perché i diversi uomini debbano essere custoditi da angeli diversi.

In contrario:

S. Girolamo [ In Mt 18,10 ], commentando il passo evangelico: « I loro Angeli in cielo », ecc., scrive: « È tanto grande la dignità delle anime che ciascuna di esse ha, fin dalla nascita, un angelo deputato alla sua custodia ».

Dimostrazione:

A ciascun uomo è assegnato un particolare angelo custode.

E la ragione sta nel fatto che la custodia degli angeli rientra nell'esecuzione della provvidenza divina rispetto all'uomo.

Ora, la provvidenza di Dio si comporta in modo diverso riguardo all'uomo e riguardo alle altre creature corruttibili, essendo diverso il rapporto di queste creature con l'incorruttibilità.

Gli uomini infatti sono incorruttibili non solo nella loro comune forma specifica, ma anche nelle loro forme individuali, che sono le anime razionali: il che non può essere affermato degli altri esseri corruttibili.

Ora, è evidente che la provvidenza di Dio ha di mira principalmente gli esseri che sempre esisteranno, mentre cura gli esseri perituri in ordine al bene di quelli eterni.

Quindi la provvidenza di Dio si comporta nei riguardi di ogni singolo uomo come si comporta nei riguardi di ogni singolo genere o di ogni singola specie degli esseri corruttibili.

Ma al dire di S. Gregorio [ In Evang. hom. 34 ], ai diversi generi delle cose vengono deputati diversi ordini di angeli: le Potestà, p. es., a tenere a freno i demoni, le Virtù a operare miracoli nel mondo dei corpi.

È inoltre probabile che alle diverse specie delle cose vengano preposti angeli diversi di un medesimo ordine.

Quindi è ragionevole pensare che anche per i diversi uomini vengano deputati come custodi angeli diversi.

Analisi delle obiezioni:

1. L'uomo può essere affidato alla custodia di altri in due modi.

Primo, in quanto è un individuo particolare: e in questo caso a ciascun uomo è dovuto un custode, e qualche volta anche più di uno.

Secondo, in quanto fa parte di una comunità: e in questo caso si assegna un custode a tutta la comunità, col compito di provvedere a ciascun membro nelle sue relazioni con la comunità, cioè in rapporto alle sue azioni esterne, dalle quali gli altri traggono o edificazione o scandalo.

Ora, la custodia sugli uomini da parte degli angeli riguarda anche la loro attività intima e occulta, che interessa la salvezza dei singoli presi individualmente.

Quindi a ogni singolo uomo è assegnato un particolare angelo custode.

2. Si è detto sopra [ q. 112, a. 3, ad 4 ] che tutti gli angeli della prima gerarchia sono illuminati immediatamente da Dio su alcune verità, ma che vi sono altre verità intorno alle quali sono illuminati immediatamente da Dio solo gli angeli superiori, che illuminano poi gli inferiori.

Ora, la stessa considerazione va fatta riguardo agli ordini inferiori: infatti un angelo di grado infimo è illuminato su alcune verità da un qualche angelo supremo, e su altre dall'angelo che sta immediatamente sopra di lui.

E così è possibile che un angelo illumini immediatamente l'uomo e abbia nondimeno sotto di sé altri angeli da lui illuminati.

3. Sebbene gli uomini siano uguali per natura, tuttavia in essi si verifica la disuguaglianza perché dalla divina provvidenza alcuni sono ordinati a cose maggiori, altri a cose minori, secondo l'insegnamento della Scrittura [ Sir 33,11s ]: « Il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza, ha assegnato loro diversi destini: alcuni li ha benedetti ed esaltati, altri li ha maledetti e umiliati ».

Quindi può essere un maggiore ufficio custodire un uomo piuttosto che un altro.

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