Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se la custodia degli uomini sia affidata soltanto agli angeli dell'ordine più basso

In 2 Sent., d. 11, q. 1, a. 2; C. G., III, c. 80

Pare che la custodia degli uomini non sia affidata solo agli angeli dell'ordine più basso.

Infatti:

1. Il Crisostomo [ In Mt hom. 59 ] sostiene che quanto è detto nel Vangelo [ Mt 18,10 ] con le parole: « I loro Angeli in cielo », ecc., « non va inteso di qualsiasi angelo, ma dei sovraeminenti ».

Quindi gli angeli sovraeminenti sono i custodi degli uomini.

2. L'Apostolo [ Eb 1,14 ] afferma che gli angeli « sono tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza »: pare quindi che la missione degli angeli sia ordinata alla custodia degli uomini.

Ma come si è visto [ q. 112, a. 4 ], cinque sono gli ordini che vengono inviati per ministeri esterni.

Quindi tutti gli angeli di tali ordini sono incaricati della custodia degli uomini.

3. Per custodire gli uomini si richiede soprattutto di tenere a freno i demoni, il che è compito delle Potestà, come pensa S. Gregorio [ In Evang. hom. 34 ], e di fare miracoli, che è compito delle Virtù.

Quindi non soltanto all'ordine più basso, ma anche a questi ultimi ordini è affidata la custodia degli uomini.

In contrario:

Nei Salmi [ Sal 91,11 ] la custodia dell'uomo è attribuita agli Angeli, il cui ordine, secondo Dionigi [ De cael. hier. 9,2 ], è l'infimo fra tutti.

Dimostrazione:

Come abbiamo già spiegato [ a. 2, ad 1 ], la custodia dell'uomo si attua in due forme.

Primo, in forma individuale, secondo che a ogni singolo uomo è assegnato un particolare angelo custode.

E la custodia in questa forma spetta agli angeli dell'infimo ordine, incaricati, come insegna S. Gregorio [ l. cit. ], di « annunziare le cose di minore importanza »: ora, fra tutti gli uffici angelici il minimo pare appunto quello di prendersi cura di quanto interessa la salvezza di un solo individuo.

- Secondo, in forma universale.

E questa varia secondo i diversi ordini, poiché una causa è tanto più alta quanto più è universale.

Per conseguenza la custodia delle collettività umane spetta all'ordine dei Principati, o forse agli Arcangeli, il cui nome significa Angeli Prìncipi: per cui anche Michele, che è un Arcangelo, viene detto in Daniele [ Dn 10,13 ] « uno dei prìncipi ».

Salendo, vengono poi le Virtù, che esercitano la custodia su tutte le nature corporee.

Salendo ancora vengono le Potestà, che stanno a guardia dei demoni.

Da ultimo poi vengono i Principati, che secondo S. Gregorio [ l. cit. ] fanno da custodi agli spiriti buoni.

Analisi delle obiezioni:

1. Le parole del Crisostomo possono riferirsi agli angeli supremi dell'infimo ordine poiché, come insegna Dionigi [ De cael. hier. 10,2 ], in ciascun ordine vi sono « i supremi, gli intermedi e gli infimi ».

Ora, è probabile che alla custodia di coloro che sono eletti da Dio a un maggior grado di gloria vengano deputati angeli superiori.

2. Non tutti gli angeli che vengono inviati fanno da custodi a individui singoli: poiché vi sono degli ordini che, come si è visto [ nel corpo ], esercitano una forma di custodia universale più o meno ampia.

3. Anche gli angeli inferiori esercitano gli uffici degli angeli superiori, nella misura in cui partecipano dei loro doni e in quanto, di fronte ad essi, sono come esecutori del loro potere.

Intesa quindi la cosa in questo modo, anche gli angeli dell'infimo ordine sono in grado di tenere a freno i demoni e di operare miracoli.

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