Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se il fato sia immutabile

Pare che il fato non sia immutabile.

Infatti:

1. Boezio [ De consol. 4, pr. 6 ] scrive: « Come sta il ragionamento all'intelletto, il divenire all'essere, il tempo all'eternità, la circonferenza al centro, così sta la trama mobile del fato alla semplicità stabile della provvidenza ».

2. Come dice il Filosofo [ Topic. 2,7 ], « se ci muoviamo noi, si muove pure tutto ciò che è in noi ».

Ma il fato, secondo Boezio [ l. cit. ], è « una disposizione inerente agli esseri mutevoli ».

Quindi il fato è mutevole.

3. Se il fato fosse immutabile gli eventi che da esso dipendono si verificherebbero stabilmente e necessariamente.

Ma tali sarebbero soprattutto le cose contingenti, che vengono attribuite appunto al fato.

Quindi nella natura non ci sarebbe più alcun evento contingente, ma tutto accadrebbe per [ intrinseca ] necessità.

In contrario:

Boezio [ ib. ] afferma che il fato è una disposizione immutabile.

Dimostrazione:

Il coordinamento delle cause seconde, che noi chiamiamo fato, può venire considerato sotto due aspetti: primo, in rapporto alle cause seconde, che vengono così disposte o ordinate; secondo, in rapporto al primo principio da cui sono coordinate, e cioè in rapporto a Dio.

Alcuni, dunque, pensarono che la medesima serie o coordinazione delle cause seconde fosse necessaria in se stessa, per cui tutto accadrebbe in maniera necessaria; e la ragione di ciò sarebbe che, avendo ogni effetto la sua causa, posta la causa verrebbe posto necessariamente anche l'effetto.

- Ma è evidente che ciò è falso, in forza di quanto si è già dimostrato [ q. 115, a. 6 ].

Altri, al contrario, ritennero che il fato fosse mutevole anche in quanto dipende dalla provvidenza divina.

Per cui gli Egiziani, come riferisce S. Gregorio Nisseno [ Nemesio, De homine 36 ], affermavano che il fato può essere mutato con certi sacrifici.

- Ma anche questa sentenza è stata già confutata [ q. 23, a. 8 ], in quanto ripugna all'immutabilità della provvidenza divina.

Bisogna perciò affermare che il fato, considerato in rapporto alle cause seconde, è mutevole; considerato invece in rapporto alla provvidenza divina acquista immutabilità, non già di necessità assoluta, ma condizionata: nel senso cioè in cui diciamo che è vera e necessaria questa proposizione: « Se Dio sa che una cosa deve accadere, essa accadrà ».

Per cui Boezio [ l. cit. ], dopo aver detto che « la trama del fato è mutevole », aggiunge poco dopo: « Ma poiché esce dalle scaturigini dell'immutabile provvidenza, è necessario che sia immutabile anch'essa ».

E così si è risposto anche alle obiezioni.

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