Summa Teologica - I-II

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Articolo 4 - Se uno possa odiare se stesso

II-II, q. 25, a. 7; In 2 Sent., d. 42, q. 2, a. 2, sol. 2, ad 2; In 3 Sent., d. 27, expos., In Psalm. 10; In Ephes., c. 5, lect. 9

Pare che uno possa odiare se stesso.

Infatti:

1. Sta scritto [ Sal 11,6 Vg ]: « Chi ama l'iniquità, odia la propria anima ».

Ora, molti amano l'iniquità.

Quindi molti odiano se stessi.

2. Noi odiamo coloro a cui vogliamo e facciamo del male.

Ma alcuni vogliono e fanno del male a se stessi: per es. i suicidi.

Quindi alcuni odiano se stessi.

3. Boezio [ De consol. 2, pr. 5 ] scrive che « l'avarizia rende gli uomini odiosi »: dal che si arguisce che tutti gli uomini odiano l'avaro.

Ma alcuni uomini sono avari.

Quindi costoro odiano se stessi.

In contrario:

L'Apostolo [ Ef 5,29 ] afferma che « nessuno ha mai preso in odio la propria carne ».

Dimostrazione:

Propriamente parlando, è impossibile che uno odi se stesso.

Infatti per natura tutti gli esseri appetiscono il bene, e nessuno può volere a se stesso una cosa se non sotto l'aspetto di bene: infatti « il male è estraneo alla volontà », come scrive Dionigi [ De div. nom. 4 ].

Ora, secondo le spiegazioni date [ q. 26, a. 4 ], volere del bene a uno significa amarlo.

È quindi necessario che uno ami se stesso; e non è possibile, propriamente parlando, che abbia in odio se stesso.

Tuttavia può capitare che uno odi se stesso indirettamente.

E ciò in due modi.

Primo, a motivo del bene che vuole a se stesso.

Infatti può capitare che l'oggetto, voluto sotto un certo aspetto di bene, assolutamente parlando sia un male: e così uno indirettamente vuole a se stesso un male, cioè si odia.

- Secondo, a motivo di se medesimo, cioè del soggetto a cui vuol bene.

Infatti ogni cosa è soprattutto ciò che in essa è principale: per cui si usa attribuire a uno stato ciò che fa il re [ col suo governo ], come se il re fosse tutta la nazione.

Ora, è chiaro che l'uomo è soprattutto la sua anima spirituale.

Ci sono però alcuni che apprezzano se stessi principalmente come esseri materiali e sensitivi.

Per cui amano se stessi secondo tale concetto, ma odiano ciò che sono realmente, volendo cose contrarie alla ragione.

- E in tutti e due i modi chi ama l'iniquità odia non solo la propria anima, ma anche se stesso.

Analisi delle obiezioni:

1. Così è evidente la risposta alla prima obiezioni.

2. Nessuno vuole e fa del male a se stesso se non perché considera quel male sotto l'aspetto di bene.

Infatti anche i suicidi considerano la morte come un bene, in quanto termine di [ uno stato di ] miseria o di dolore.

3. L'avaro odia qualche proprio accidente, ma non per questo odia se stesso: come il malato odia la propria infermità proprio perché ama se stesso.

- Oppure si deve rispondere che l'avarizia rende odiosi agli altri, ma non a se stessi.

Anzi, essa è causata dall'amore disordinato di sé, il quale spinge a cercare i beni temporali più del dovuto.

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