Summa Teologica - I-II

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Articolo 5 - Se uno possa odiare la verità

Pare che uno non possa odiare la verità.

Infatti:

1. Il bene, l'ente e il vero in concreto si equivalgono.

Ma nessuno può odiare la bontà.

Quindi neppure la verità.

2. Come insegna Aristotele [ Met. 1,1 ], « tutti gli uomini per natura desiderano il sapere ».

Ora, non vi è scienza che della verità.

Quindi la verità è per natura desiderata e amata.

Ma ciò che è per natura non può mai mancare.

Quindi nessuno può odiare la verità.

3. Il Filosofo [ Reth. 2,4 ] fa osservare che « gli uomini non amano la gente finta ».

Ma ciò non è se non per amore della verità.

Quindi l'uomo ama naturalmente la verità.

Quindi non può odiarla.

In contrario:

L'Apostolo scrive ai Galati [ Gal 4,16 ]: « Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? ».

Dimostrazione:

Il bene, il vero e l'ente si identificano nella realtà, ma differiscono nelle ragioni o formalità.

Infatti il bene ha ragione di cosa appetibile, a differenza dell'ente e del vero.

Quindi il bene come tale non può essere odiato, né in generale né in casi particolari.

- L'ente e il vero invece non possono certamente essere oggetto di odio in generale: poiché l'ente e il vero sono comuni a tutte le cose, e d'altra parte per provocare l'odio ci vuole la discordanza, mentre la convenienza provoca l'amore.

Però in casi particolari nulla impedisce che un dato ente o una data verità, in quanto contrari e ostili, siano oggetto di odio: infatti la contrarietà e l'ostilità non sono così inconciliabili con la ragione di ente e di vero come lo sono con la ragione di bene.

Ora, una particolare verità può contrastare od opporsi al bene amato in tre modi.

Primo, in quanto la verità si trova causalmente e originariamente nelle cose stesse.

E così l'uomo può talvolta odiare una certa verità perché non vorrebbe che fosse vero ciò che è vero.

- Secondo, in quanto la verità, trovandosi nella conoscenza dell'uomo stesso, gli impedisce di perseguire ciò che egli ama.

Come nel caso di coloro che vorrebbero non conoscere la verità della fede per peccare liberamente, secondo le parole prestate loro dalla Scrittura [ Gb 21,14 ]: « Non vogliamo conoscere le tue vie ».

- Terzo, si può odiare una verità particolare, come contraria, in quanto si trova nell'intelletto di un altro.

Quando uno, p. es., vuole peccare di nascosto, odia che la verità del proprio peccato sia conosciuta.

E a ciò si riferisce S. Agostino [ Conf. 10,23.33 ] nel ricordare che gli uomini « amano la verità quando rischiara, ma la odiano quando rimprovera ».

Analisi delle obiezioni:

1. È risolta così la prima obiezioni.

2. Conoscere la verità è di per sé una cosa amabile: per cui S. Agostino afferma che « la amano quando rischiara ».

Ma indirettamente questa conoscenza può essere odiosa, perché di ostacolo al bene desiderato.

3. La gente finta non è amata per il fatto che di per sé l'uomo ama conoscere la verità, che l'ipocrita invece nasconde.

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