Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se il timore produca il tremito

Supra, a. 1, ad 2; In Psalm. 17

Pare che il tremito non sia un effetto del timore.

Infatti:

1. Il tremito viene dal freddo: vediamo infatti tremare chi ha freddo.

Ora, il timore non sembra causare il freddo, ma piuttosto un calore che dissecca: e ne è un segno il fatto che gli spauriti hanno sete, specialmente nei più gravi timori, come è evidente nel caso dei condannati condotti a morire.

Quindi il timore non produce il tremito.

2. L'eliminazione del superfluo avviene per il calore: infatti i purganti per lo più sono medicine calde.

Ora, spesso il timore provoca tali eliminazioni.

Quindi il timore produce il calore.

E così non produce il tremito.

3. In chi teme, il calore viene richiamato dall'esterno all'interno.

Se dunque per tale fuga del calore uno esteriormente trema, sembra che analogamente dovrebbe tremare, per il timore, in tutte le sue membra esterne.

Ma ciò non appare.

Perciò il tremito del corpo non è un effetto del timore.

In contrario:

Cicerone [ Tusc. disp. 4,8 ] scrive che « al timore segue il tremito, il pallore e il batter dei denti ».

Dimostrazione:

Come si è già spiegato [ a. 1 ], il timore provoca una certa contrazione dall'esterno all'interno, per cui le parti esterne rimangono fredde.

E così in esse si produce il tremito, che è causato dalla debolezza della virtù che tiene unite le membra; e ciò che più contribuisce a questa debolezza è l'assenza del calore il quale, al dire di Aristotele [ De anima 2,4 ], è lo strumento di cui si serve l'anima per muovere il corpo.

Analisi delle obiezioni:

1. Richiamato dall'esterno all'interno il calore aumenta internamente, in modo speciale verso il basso, cioè intorno alla facoltà nutritiva.

Quindi, dissolto l'elemento umido, sorge la sete; e talora anche la diarrea, l'emissione dell'urina e talvolta persino quella dello sperma.

- Ma può anche darsi che queste secrezioni del superfluo derivino dalla contrazione del ventre e dei testicoli, come scrive il Filosofo [ De problem. 27,10s. ].

2. È così risolta anche la seconda obiezioni.

3. A coloro che sono presi dalla paura tremano specialmente il cuore e le membra connesse in qualche modo con il petto, dove risiede il cuore: poiché nella paura il calore abbandona il cuore, passando dall'alto verso il basso.

Perciò a chi ha paura trema specialmente la voce, per la vicinanza della laringe al cuore.

E trema anche il labbro inferiore e tutta la mandibola, per la sua connessione col cuore: per cui si ha anche il batter dei denti.

E per lo stesso motivo tremano le braccia e le mani.

- Oppure queste membra tremano perché più mobili.

Poiché a chi teme tremano anche le ginocchia, secondo l'espressione di Isaia [ Is 35,3 ]: « Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti ».

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