Summa Teologica - II-II

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Articolo 1 - Se la pietà si estenda a persone umane determinate

In 1 Tim., lect. 2

Pare che la pietà non si estenda a persone umane determinate.

Infatti:

1. S. Agostino [ De civ. Dei 10,1 ] insegna che « col termine pietà si è soliti intendere propriamente il culto di Dio, che i greci chiamano eusebeia ».

Ora, il culto di Dio non si riferisce a degli uomini, ma solo a Dio.

Quindi la pietà non si estende a persone umane determinate.

2. S. Gregorio [ Mor. 1,32 ] scrive: « La pietà nel suo giorno offre un convito, poiché riempie il cuore con le opere di misericordia ».

Ma le opere di misericordia vanno offerte a tutti, come nota S. Agostino [ De doctr. christ. 1,30 ].

Quindi la pietà non si estende a certe persone in particolare.

3. Come insegna il Filosofo [ Ethic. 8, cc. 11,12 ], oltre alla consanguineità e la concittadinanza ci sono tra gli uomini molti altri legami; e su uno qualsiasi di essi si può fondare l'amicizia.

Amicizia che pare identificarsi con la virtù della pietà, stando alle parole della Glossa [ ord. e interlin. ] su quel testo di S. Paolo [ 2 Tm 3,5 ]: « con la parvenza della pietà ».

Perciò la pietà non si estende ai soli consanguinei e concittadini.

In contrario:

Cicerone [ De invent. 2,53 ] ha scritto: « La pietà è l'esatto compimento dei nostri doveri verso i parenti e i benefattori della patria ».

Dimostrazione:

Un uomo diviene debitore di altri in più modi, secondo i loro gradi di dignità e secondo i diversi benefici che ne ha ricevuti.

Ora, da ambedue i punti di vista Dio è al primo posto, perché infinitamente grande, e causa prima per noi dell'essere e dell'agire.

Al secondo posto invece, come princìpi dell'essere e dell'agire, vengono i genitori e la patria, dai quali e nella quale siamo nati e siamo stati allevati.

Così dunque, dopo che a Dio, l'uomo è debitore ai genitori e alla patria.

Quindi come spetta alla religione prestare culto a Dio, così subito dopo spetta alla pietà prestare ossequi ai genitori e alla patria.

Ma nell'ossequio verso i genitori è incluso quello relativo a tutti i consanguinei: poiché la loro consanguineità dipende dai nostri genitori, come nota il Filosofo [ Ethic. 8,12 ].

Dell'ossequio poi verso la patria partecipano sia i compatrioti, sia gli amici di essa.

Quindi la pietà si estende principalmente a queste persone.

Analisi delle obiezioni:

1. Il più include anche il meno.

Quindi il culto dovuto a Dio include anche, come elemento particolare, il culto dovuto ai genitori.

Da cui le parole della Scrittura [ Ml 1,6 ]: « Se io sono padre, dov'è l'onore che mi spetta? ».

Per questo il termine pietà si riferisca pure al culto verso Dio.

2. Come spiega S. Agostino [ De civ. Dei 10,1 ], « il termine pietà viene usato spesso anche per le opere di misericordia.

E penso che ciò sia derivato dal fatto che Dio le ha comandate in una maniera specialissima, fino a protestare di preferirle persino ai sacrifici.

E da questo uso si è passati ad attribuire la pietà a Dio stesso ».

3. I legami che abbiamo con la parentela e con i concittadini sono più connessi che non altri legami con il principio del nostro essere.

Per questo il termine pietà conviene maggiormente ad essi.

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