Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se Cristo dovesse essere tentato nel deserto

In Matth., c. 4

Pare che Cristo non dovesse essere tentato nel deserto.

Infatti:

1. Cristo volle essere tentato per essere di esempio a noi, come si è detto [ a. prec. ].

Ma l'esempio va proposto in maniera palese.

Quindi non doveva essere tentato nel deserto.

2. Il Crisostomo [ In Mt hom. 13 ] dice che « il diavolo tenta in modo particolare quelli che sono soli.

Così fin dal principio tentò la donna, avendola trovata senza il marito ».

Andando quindi nel deserto per essere tentato, pare che Cristo si sia esposto alla tentazione.

Così dunque, dovendo la sua tentazione servire a nostro esempio, pare che anche gli altri debbano mettersi nella tentazione.

Ma ciò è pericoloso, essendo noi piuttosto tenuti a evitare le occasioni di tentazione.

3. S. Matteo [ Mt 4,5 ] mette come seconda tentazione quella in cui « il diavolo condusse Cristo nella città santa, e lo pose sul pinnacolo del tempio », il quale non era nel deserto.

Quindi Cristo non fu tentato solo nel deserto.

In contrario:

Nel Vangelo [ Mc 1,13 ] si legge che « Gesù rimase nel deserto quaranta giorni, tentato da Satana ».

Dimostrazione:

Come si è già detto [ a. prec., ad 2 ], Cristo si offrì da se stesso per essere tentato dal diavolo, come da se stesso si offrì ai suoi satelliti per essere ucciso: altrimenti il diavolo non avrebbe osato accostarglisi.

Ora, il diavolo affronta di preferenza chi è solo poiché, come dice la Scrittura [ Qo 4,12 ], « se uno aggredisce, in due gli possono resistere ».

E così Cristo uscì nel deserto come in un campo di battaglia, per esservi tentato dal diavolo.

Da cui le parole di S. Ambrogio [ In Lc 4, su 4,1 ]: « Cristo fu condotto nel deserto proprio per provocare il demonio.

Perché se questi, cioè il diavolo, « non lo avesse aggredito, quegli », cioè Cristo, « non avrebbe vinto ».

- E lo stesso Santo aggiunge altre ragioni, dicendo che Cristo fece questo per indicare « un mistero, cioè per liberare dall'esilio Adamo », il quale era stato espulso dal paradiso e mandato nel deserto; e per darci « l'esempio, cioè per mostrarci che il diavolo nutre invidia per coloro che aspirano a una vita migliore ».

Analisi delle obiezioni:

1. Cristo viene proposto quale modello per tutti mediante la fede, come dice S. Paolo [ Eb 12,2 ]: « Tenendo lo sguardo fisso su Gesù, autore e perfezionatore della fede ».

Ora la fede, come dice sempre l'Apostolo [ Rm 10,17 ], « dipende dall'ascoltare », non dal vedere.

Anzi, in S. Giovanni [ Gv 20,29 ] si legge: « Beati coloro che pur non avendo visto crederanno ».

Perché dunque la tentazione di Cristo ci potesse servire da modello non era necessario che la vedessimo, ma era sufficiente che ci venisse narrata.

2. Le occasioni di tentazione sono di due specie.

La prima dipende dall'uomo: p. es. quando ci si espone al peccato non evitando l'occasione.

E tale specie di occasione va evitata, secondo quanto fu detto a Lot [ Gen 19,17 ]: « Non fermarti in alcun luogo intorno a Sodoma ».

La seconda invece dipende dal diavolo, il quale « sempre insidia coloro che aspirano a essere migliori », come dice S. Ambrogio [ l. cit. ].

E tale tentazione non va evitata.

Per cui il Crisostomo [ Op. imp. in Mt, hom. 5 ] dice che « fu condotto nel deserto dallo Spirito non soltanto Cristo, ma tutti i figli di Dio che hanno lo Spirito Santo.

Questi infatti non sono contenti di starsene oziosi, e lo Spirito Santo li stimola a intraprendere opere grandi: il che per il diavolo è come essere nel deserto, poiché non vi è l'ingiustizia nella quale egli si compiace.

E ogni opera buona è deserto anche per la carne e per il mondo, non essendo conforme alla volontà della carne e del mondo ».

Dare poi al diavolo una simile occasione di tentare non è pericoloso, poiché l'aiuto dello Spirito Santo, che è l'autore di ogni opera perfetta, è superiore all'impugnazione del diavolo invidioso.

3. Alcuni sostengono che tutte le tentazioni ebbero luogo nel deserto.

E fra questi qualcuno dice che Cristo fu condotto nella Città santa solo in visione, non realmente.

Altri invece affermano che la stessa Città santa, cioè Gerusalemme, è chiamata « deserto », in quanto era stata abbandonata da Dio.

- Questa spiegazione però non è necessaria, poiché S. Marco dice che Cristo nel deserto era tentato dal diavolo, ma non dice che era tentato solo nel deserto.

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