Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se sedere alla destra del Padre spetti a Cristo in quanto Dio

In 3 Sent., d. 22, q. 3, a. 3, sol. 2; Comp. Theol., c. 240; In Hebr., c. 1, lect. 2, 6; c. 8, lect. 1; c. 10, lect. 1

Pare che sedere alla destra del Padre non spetti a Cristo in quanto Dio.

Infatti:

1. In quanto Dio, Cristo è la destra del Padre [ Agost., Enarr. in Ps. 90,12 ].

Ma essere la destra di una persona non pare che possa identificarsi con colui che siede alla sua destra.

Quindi Cristo in quanto Dio non siede alla destra del Padre.

2. Nel Vangelo [ Mc 16,19 ] si legge che « il Signore Gesù fu assunto in cielo, e siede alla destra di Dio ».

Ora, Cristo non fu assunto in cielo come Dio.

Perciò neppure siede alla destra di Dio in quanto tale.

3. Cristo in quanto Dio è uguale al Padre e allo Spirito Santo.

Se dunque in quanto Dio egli sedesse alla destra del Padre, anche lo Spirito Santo dovrebbe sedere alla destra del Padre e del Figlio, e il Padre stesso alla destra del Figlio.

Il che è inaudito.

In contrario:

Il Damasceno [ De fide orth. 4,2 ] insegna: « Noi chiamiamo destra del Padre la gloria e l'onore della divinità, in cui il Figlio di Dio esiste prima dei secoli come Dio e consostanziale al Padre ».

Dimostrazione:

Dalle cose già dette [ a. 1, corpo e ad 1 ] risulta che il termine destra può indicare tre cose: primo, stando al Damasceno, « la gloria della divinità »; secondo, stando a S. Agostino, « la beatitudine del Padre »; terzo, stando a un'altra spiegazione del medesimo, « il potere di giudice ».

Sedersi invece può indicare, come si è detto [ a. prec. ], o la dimora, o la dignità di re o di giudice.

Perciò « sedere alla destra del Padre » non significa altro che avere con il Padre la gloria della divinità, la beatitudine e il potere di giudicare, e ciò in maniera immutabile e regale.

Ora, tutto ciò spetta al Figlio in quanto Dio.

È chiaro quindi che Cristo siede alla destra del Padre in quanto Dio: però la preposizione ad [ alla ], che ha valore transitivo, qui implica solo la distinzione delle persone e l'ordine di origine, non già una gradazione di natura o di dignità, che nelle persone divine non esiste in alcun modo, come si è visto nella Prima Parte [ q. 42, aa. 3,4 ].

Analisi delle obiezioni:

1. Il Figlio è chiamato destra del Padre per appropriazione, allo stesso modo in cui è detto potenza del Padre [ 1 Cor 1,24 ].

Ma la destra del Padre, nei tre significati descritti sopra [ nel corpo ], è un attributo comune alle tre persone divine.

2. Cristo in quanto uomo è stato assunto all'onore divino, indicato dall'insediamento suddetto.

Tuttavia tale onore divino spetta a Cristo in quanto Dio non per un'investitura, ma per la sua origine eterna.

3. In nessun modo si può affermare che il Padre siede alla destra del Figlio o dello Spirito Santo: poiché il Figlio e lo Spirito Santo traggono la loro origine dal Padre, e non viceversa.

Si può dire invece in senso proprio che lo Spirito Santo siede, nel senso indicato [ 1 Cor 1,24 ], alla destra del Padre o del Figlio: sebbene ciò per una certa appropriazione venga attribuito al Figlio, a cui viene appropriata l'uguaglianza, secondo le parole di S. Agostino [ De doctr. christ. 1,5 ]: « Nel Padre si ha l'unità, nel Figlio l'uguaglianza, nello Spirito Santo la connessione dell'unità e dell'uguaglianza ».

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