Summa Teologica - III

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Articolo 5 - Se per i sacramenti si richiedano delle realtà sensibili determinate

Infra, q. 64, a. 2, ad 2

Pare che per i sacramenti non si richiedano delle realtà sensibili determinate.

Infatti:

1. Stando a ciò che abbiamo detto [ a. 4 ], le realtà sensibili sono richieste nei sacramenti per significare.

Ma nulla proibisce che una stessa cosa sia significata da più dati sensibili: come nella Sacra Scrittura Dio è indicato metaforicamente ora dalla pietra, ora dal leone, ora dal sole, e così via.

Quindi realtà diverse possono convenire a un medesimo sacramento.

Quindi non c'è bisogno che le realtà sensibili siano determinate.

2. È più necessaria la salute dell'anima che quella del corpo.

Ma tra le medicine corporali, destinate alla salute fisica, una può essere presa al posto di un'altra che venga a mancare.

Molto più dunque nei sacramenti, che sono le medicine spirituali ordinate alla salute dell'anima, si potrà in caso di bisogno usare una cosa per un'altra.

3. Non è conveniente che la salvezza dell'uomo sia resa più difficile dalla legge divina, e tanto meno dalla legge di Cristo, che è venuto a salvare tutti.

Ora, nello stato della legge naturale non si richiedevano nei sacramenti delle realtà determinate, ma esse venivano scelte liberamente, come quando Giacobbe promise a Dio di offrire delle decime e delle vittime pacifiche [ Gen 28,20ss ].

Perciò la libertà dell'uomo non doveva essere coartata, e tanto meno dalla nuova legge, con la determinazione di realtà determinate nell'uso dei sacramenti.

In contrario:

Il Signore [ Gv 3,5 ] ha affermato: « Chi non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio ».

Dimostrazione:

Nell'uso dei sacramenti possiamo considerare due aspetti, cioè il culto divino e la santificazione dell'uomo: la prima cosa compete all'uomo in rapporto a Dio, la seconda invece compete a Dio in rapporto all'uomo.

Ora, nessuno può avere libertà su ciò che è in potere di un altro, ma solo su ciò che è in suo potere.

Essendo quindi la santificazione dell'uomo in potere di Dio santificatore, non compete all'uomo assumere a suo arbitrio le realtà che lo santifichino, ma esse devono venire determinate per istituzione divina.

E così nei sacramenti della nuova legge, che sono fatti per santificare gli uomini, secondo le parole di S. Paolo [ 1 Cor 6,11 ]: « Siete stati lavati, siete stati santificati », è necessario fare uso di quegli elementi che sono stati determinati per istituzione divina.

Analisi delle obiezioni:

1. É vero che una stessa cosa può essere rappresentata da segni diversi, tuttavia la scelta del segno spetta a chi prende l'iniziativa di esprimersi.

Ora, è Dio che prende l'iniziativa di significare le cose spirituali con realtà sensibili, sia mediante i sacramenti che mediante le parole metaforiche della Scrittura.

Come quindi nei vari passi della Scrittura fu determinato dallo Spirito Santo quali similitudini dovessero venire usate per esprimere le realtà spirituali, così deve essere determinato per istituzione divina quali elementi vadano assunti nei vari sacramenti.

2. Le realtà sensibili hanno in base alla loro natura le virtù terapeutiche in ordine alla salute del corpo, per cui se due di esse hanno la stessa virtù non ha importanza che venga usata l'una o l'altra.

Alla santificazione invece esse non sono ordinate in base a una loro virtù naturale, bensì soltanto per istituzione divina, per cui era necessario che fosse Dio a determinare quali realtà sensibili dovessero venire usate nei sacramenti.

3. Come nota S. Agostino [ Contra Faustum 19,16 ], a tempi diversi si addicono sacramenti diversi: come anche per indicare tempi diversi si usano forme verbali diverse, cioè il presente, il passato e il futuro.

E così nello stato della legge naturale, come gli uomini non erano mossi al culto di Dio da alcuna legge esterna, ma solo da una mozione interiore, così venivano mossi da un'ispirazione interna anche a scegliere le cose da destinare al culto di Dio.

In seguito però si rese necessaria anche una legge esterna: sia per l'oscuramento della legge naturale a causa dei peccati degli uomini, sia perché fosse data una più chiara significazione della grazia con la quale Cristo santifica il genere umano.

E a tale scopo fu anche necessario che venissero determinate le realtà sensibili che gli uomini dovevano usare nei sacramenti.

Né con ciò viene resa più angusta la via della salvezza, poiché le cose necessarie nei sacramenti o sono di uso comune, o possono ottenersi con poca fatica.

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