Summa Teologica - III

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Articolo 3 - Se i sacramenti fossero necessari dopo il peccato originale prima di Cristo

In 4 Sent., d. 1, q. 1, a. 2, sol. 3, 4

Pare che i sacramenti non fossero necessari dopo il peccato originale prima di Cristo.

Infatti:

1. Abbiamo detto [ a. 1, ad 3 ] che con i sacramenti viene applicata alle singole anime la passione di Cristo, e così questa sta ai sacramenti come la causa all'effetto.

Ma l'effetto non precede la causa.

Quindi prima della venuta di Cristo non ci dovevano essere i sacramenti.

2. I sacramenti devono corrispondere allo stato del genere umano, osserva S. Agostino [ Contra Faustum 19, cc. 16,17 ].

Ma lo stato del genere umano non mutò dopo il peccato, finché Cristo non compì la redenzione.

Quindi nemmeno i sacramenti dovevano mutare in modo che ne fossero istituiti dei nuovi nella legge di Mosè, diversi da quelli dello stato di natura.

3. Quanto più una cosa si accosta alla perfezione, tanto più le deve assomigliare.

Ora, la perfezione della salvezza umana fu dovuta a Cristo, e a lui furono più vicini i sacramenti dell'antica legge che quelli precedenti.

Perciò i sacramenti dell'antica legge sarebbero dovuti essere più somiglianti degli altri ai sacramenti di Cristo.

Invece pare che sia avvenuto il contrario, poiché fu preannunziato che il sacerdozio di Cristo sarebbe stato « secondo l'ordine di Melchisedech, e non secondo l'ordine di Aronne », come osserva S. Paolo [ Eb 7,11 ].

Quindi i sacramenti istituiti prima di Cristo non furono ordinati in modo conveniente.

In contrario:

S. Agostino [ Contra Faustum 19,13 ] scrive che « i primi sacramenti, comandati e celebrati secondo la legge, erano preannunziatori del Cristo venturo ».

Ma per l'umana salvezza era necessario che la venuta di Cristo fosse preannunziata.

Quindi era necessario che prima di Cristo fossero istituiti dei sacramenti.

Dimostrazione:

I sacramenti sono necessari alla salvezza umana in quanto sono certi segni sensibili delle realtà invisibili dalle quali l'uomo viene santificato.

Dopo il peccato però nessuno può essere santificato se non da Cristo, « che Dio ha prestabilito come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù » [ Rm 3,25s ].

Quindi era necessario che prima della venuta di Cristo ci fossero dei segni visibili con i quali l'uomo testimoniasse la sua fede nel Salvatore futuro.

Ora, tali segni vengono detti sacramenti.

È quindi evidente che prima di Cristo era necessaria l'istituzione di qualche sacramento.

Analisi delle obiezioni:

1. La passione di Cristo è la causa finale dei sacramenti dell'antica legge, poiché questi erano stati istituiti per simboleggiarla.

Ora, la causa finale viene prima non in ordine di tempo, ma solo di intenzione.

Perciò nulla impediva che esistessero dei sacramenti prima della passione di Cristo.

2. Lo stato del genere umano dopo il peccato prima di Cristo può essere considerato in rapporto a due cose.

Innanzitutto in rapporto alla fede.

E sotto questo aspetto lo stato del genere umano rimase sempre identico: poiché gli uomini in tutto quel tempo venivano giustificati per la fede nel Cristo futuro.

Secondo, tale stato può essere considerato in rapporto all'aggravarsi del peccato e a una più esplicita conoscenza di Cristo.

Infatti con l'andare del tempo il peccato prese a dominare sempre più sugli uomini, tanto che per vivere rettamente non bastarono più all'uomo i precetti della legge naturale, essendo stata la ragione ottenebrata dalla colpa, ma fu necessario che gli venissero imposte con la legge scritta alcune norme; e con esse qualche sacramento della fede.

Ed era pure necessario che progressivamente si facesse più esplicita la conoscenza della fede: poiché, come dice S. Gregorio [ In Ez hom. 4 ], « col progredire del tempo crebbe la conoscenza di Dio ».

Da cui la necessità che nell'antica legge venissero determinati, in relazione alla fede nel Cristo venturo, alcuni sacramenti, i quali stanno a quelli anteriori alla legge come il determinato all'indeterminato: nel senso cioè che prima della legge [ mosaica ] non era determinatamente prescritto all'uomo di quali sacramenti egli dovesse servirsi, come lo fu invece con la legge.

E ciò era necessario sia per l'oscuramento della legge naturale, sia per il bisogno di esprimere la fede con dei segni più determinati.

3. Il sacramento di Melchisedech, anteriore alla legge mosaica, ha una maggiore somiglianza con il sacramento [ eucaristico ] della nuova legge quanto alla materia: poiché « egli offrì pane e vino », come dice la Scrittura [ Gen 14,18 ], prefigurando con tale oblazione il sacrificio del nuovo Testamento.

Tuttavia i sacramenti della legge mosaica assomigliano maggiormente alla realtà significata dal sacramento [ eucaristico ], cioè alla passione di Cristo: come è evidente nell'agnello pasquale e in altri riti consimili.

E ciò perché la continuità nel tempo di un medesimo rito sacramentale non inducesse a pensare alla continuità di un identico sacramento.

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