Contro Fausto manicheo

Indice

Libro XIX

1 - Gesù parlò per placare il furore dei Giudei, preoccupati che egli abolisse la legge

Fausto. Non sono venuto per abolire la Legge e i Profeti, ma per dare compimento. ( Mt 5,17 )

Ecco, ammetto ormai questa affermazione.

Tuttavia occorre chiedersi perché Gesù l'abbia detta: per placare il furore dei Giudei, indignati nel vedere le loro norme sacre calpestate da lui, e lui così empio e irragionevole che non ritenevano certo di doverlo ascoltare, tanto meno di doverlo seguire?

O per istruire e preparare noi, che da pagani eravamo diventati credenti in lui, a sopportare pazientemente e con mitezza il giogo dei comandi che la Legge e i Profeti dei Giudei ci ponevano sul collo?

Ma penso che neppure tu creda che Gesù abbia proferito queste parole per assoggettarci alla Legge ed ai Profeti degli Ebrei.

Perciò, se non fu questa la causa di quell'affermazione, deve essere la prima che ho detto.

Non c'è nessuno, infatti, che non sappia che i Giudei sempre con parole ed opere insidiarono Cristo con veemenza.

E quelli, concludendo che la Legge ed i Profeti loro venivano aboliti da Cristo, è naturale che si indignassero.

Perciò egli parlò per reprimere il loro furore, perché non credessero che fosse venuto ad abolire la legge, ma a darle compimento.

E non ci fu né falsità né inganno in questo: poiché egli usò la parola legge senza far distinzioni e in senso assoluto.

2 - Esistono tre generi di leggi e tre generi di profeti

Ci sono però tre generi di leggi: una è quella degli Ebrei, che Paolo chiama legge del peccato e della morte. ( Rm 8,2 )

La seconda è quella dei Gentili, che chiama legge di natura: I pagani, dice, per natura agiscono secondo la legge; essi pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori. ( Rm 2,14-15 )

Il terzo genere di legge è la verità; sul suo significato parimenti l'Apostolo dice: Poiché la legge dello spirito che dà vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. ( Rm 8,2 )

Poiché, dunque, esistono tre leggi e Gesù ci assicura che non venne ad abolire la legge ma a portarla a compimento, è necessario riconoscere con grande cura ed attenzione di quale parlò.

Allo stesso modo ci sono i profeti dei Giudei, quelli dei Gentili, quelli della verità.

Ma di certo nessuno farebbe domande sui profeti dei Giudei, poiché sono noti.

Invece se qualcuno ha dei dubbi su quelli dei Gentili ascolti Paolo, che scrivendo a Tito riguardo ai Cretesi dice: Proprio un loro profeta disse: I Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri. ( Tt 1,12 )

E per questo non si deve dubitare che anche i Gentili hanno i loro profeti.

Che certamente anche la verità ha i suoi profeti lo indicano tanto Paolo stesso quanto Gesù.

Gesù quando dice: Perciò ecco, io vi mando sapienti e profeti; di questi alcuni ne ucciderete di città in città; ( Mt 23,34 ) Paolo, invece, quando dice: Il Signore stesso li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti. ( 1 Cor 12,28; Ef 4,11 )

3 - Gesù parlò della Legge e dei Profeti della Verità, non dei Giudei

Poiché la Legge ed i Profeti sono di tre generi non è abbastanza evidente di quale di essi Gesù abbia parlato; da quanto segue, tuttavia, si possono fare congetture.

Se infatti avesse nominato subito la circoncisione e i sabati e i sacrifici e le osservanze ebraiche e vi avesse aggiunto qualcosa per completare, non ci sarebbero stati dubbi che avesse detto di essere venuto non ad abolire ma a portare a compimento la Legge e i Profeti dei Giudei.

Invece non accenna a niente di tutto ciò ed enumera solo i comandamenti più antichi: Non uccidere, non commettere adulterio, non dire falsa testimonianza.

Questi, però, come è facile provare, erano stati una volta promulgati alle nazioni nei tempi antichi, da Enoch e Seth e da altri giusti simili a loro, ai quali luminosi angeli avevano consegnato gli stessi comandamenti per moderare la natura selvaggia dell'uomo.

A chi non sembra che Gesù abbia parlato della Legge e dei Profeti della verità?

E quindi è provato anche il suo adempimento di quelle stesse cose che promise.

Che dice, infatti? Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere. Ma io vi dico: Non adiratevi affatto. È l'adempimento.

Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio. Ma io vi dico: Non siate affatto concupiscenti. È l'adempimento.

Fu detto: Non spergiurare. Ma io vi dico: Non giurate affatto. Anche questo è l'adempimento.

In questi comandamenti, infatti, conferma ciò che era antico e aggiunge ciò che mancava.

Dove poi parve aver nominato alcuni precetti dei Giudei, quelli non li portò a compimento, ma anzi li estirpò completamente con insegnamenti di opposta tendenza.

Cosa segue infatti? Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico: Se uno ti percuote la guancia, tu porgigli anche l'altra. Questo significa abolizione.

Fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori. Anche questo significa abolizione.

Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: Chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. ( Mt 5,21-44 )

Questi sono evidentemente i precetti di Mosè e perciò sono stati aboliti; quelli dei giusti dell'antichità anche per questo motivo sono stati invece portati a compimento.

E se tu sei d'accordo con tale interpretazione, non sarà uno sproposito che Gesù abbia detto di non essere venuto ad abolire la legge ma a portarla a compimento.

Se invece non sei d'accordo con questa nostra esposizione, procuratene un'altra: mi auguro soltanto che tu non sia costretto a dire che Gesù fu un bugiardo.

Altrimenti dovresti diventare giudeo: per non continuare ora ad abolire la legge che Cristo stesso non abolì.

4 - Sarebbe più arduo affrontare le obiezioni dei nazareni che la sfrontatezza e la debolezza di Agostino!

E tuttavia se qualcuno dei Nazareni - che alcuni chiamano Simmachiani -, obiettasse il fatto che Gesù ha detto di non essere venuto ad abolire la legge, per un po' rimarrei sospeso nell'incertezza della risposta.

E non a torto: perché alla sua venuta era sia nel corpo che nell'animo sottomesso alla Legge ed ai Profeti.

Infatti questi di cui parlo praticano la circoncisione e osservano il sabato e si astengono dalla carne di maiale e dalle altre conformemente ai precetti della legge, tratti in errore anch'essi come te, come è dato di capire, da questo versetto nel quale Cristo dice di non essere venuto ad abolire la legge ma a darle compimento.

Perciò non sarebbe da nulla il conflitto contro tali oppositori, finché non mi liberassi dall'imbarazzo di questo versetto; ma non avrò affatto paura di affrontare te, poiché non hai forze su cui contare e con sfrontatezza provochi affinché più facilmente io creda di essere indotto da te, piuttosto che costretto a credere che Cristo abbia detto ciò cui neppure tu, vedo, hai creduto.

Pur non mostrando, infatti, nessun indizio grazie al quale la Legge ed i Profeti sembrino non aboliti ma portati a compimento, mi rimproveri di inerzia e di prevaricazione, sulla base della mia obiezione a questo versetto.

Forse anche tu ti vanti di quell'osceno segno distintivo della circoncisione, come un giudeo o un nazareno?

Alzi le sopracciglia, orgoglioso di osservare il sabato? Ti senti contento di astenerti dalla carne di maiale?

Ed infine esulti per aver saziato Dio con il sangue delle vittime ed i fumi degli olocausti giudei?

Se non fai niente di tutto ciò, perché sostieni con tutte le tue forze che Cristo non è venuto ad abolire la legge ma a portarla a compimento?

5 - Il primo approccio di Fausto con Cristo e il rischio di scivolare nell'errore dell'osservanza dei precetti

Perciò rinnovo incessantemente il ringraziamento al mio maestro che mi ha similmente trattenuto dallo scivolare in questo errore, affinché io oggi fossi cristiano.

Perché anch'io, dopo aver letto questo versetto da sprovveduto, come te, avevo quasi deciso di diventare giudeo.

E non a torto: infatti se Cristo non venne ad abolire la legge ma a portarla a compimento ( e non si dice che si rende pieno un vaso vuoto ma uno già mezzo riempito ) a me sembrava che solo un israelita potesse diventare cristiano perché, già ampiamente pieno della Legge e dei Profeti, sarebbe venuto a Cristo dovendo riempirsi con ciò che ancora sembrava capace di contenere.

Se però non avesse disatteso i precetti già posseduti; altrimenti il suo sarebbe stato non un compimento ma uno svuotamento.

Ma io, venendo dai Gentili, credevo di essermi avvicinato inutilmente a Cristo, poiché non avevo preso niente, da ciò che aggiungeva, che potesse riempirmi.

Cercando dunque quale fosse mai la quantità dei precetti antichi trovo i sabati, la circoncisione, i sacrifici, i novilunii, i battesimi, i pasti con pane azzimo, le distinzioni di cibi, di bevande, di vestiti, ed altre cose che sarebbe lungo enumerare.

Credetti, perciò, che fosse questo e non qualcos'altro ciò che Cristo aveva detto non essere venuto ad abolire ma a portare a compimento.

E non a torto: cos'è infatti una legge senza precetti? Che cosa i profeti senza profezie?

Oltre a ciò trovo anche quell'amara e ineffabile maledizione contro quelli che non si siano mantenuti fedeli a tutte quelle cose scritte nel libro della legge perché vengano fatte. ( Dt 27,26 )

E da un lato temendo, per così dire, la maledizione di Dio, dall'altro ascoltando Cristo che, come Figlio di Dio, diceva di non essere venuto ad abolire quelle cose ma a portarle a compimento, guarda se qualcosa potesse ormai impedirmi di diventare giudeo.

Ma mi strappò da questo pericolo la veneranda fede di Manicheo.

6 - Conclusioni: o il versetto è falso o il suo significato è un altro

Tuttavia con che coraggio, mi chiedo, mi rinfacci queste cose, o perché credi che sia contro di me soltanto quello che non sembra meno contro di te?

Se Cristo non ha abolito la Legge ed i Profeti, neppure i Cristiani debbono farlo.

Perché dunque li abolite? Forse a poco a poco riconoscete di non essere Cristiani?

Perché profanate con ogni genere di lavoro il giorno di sabato, sacrosanto per la Legge e per tutti i Profeti, nel quale attestano che lo stesso creatore del mondo, Dio, si è riposato, ( Gen 2,2 ) e non temete molto né la pena di morte che stabilì contro i suoi violatori né l'infamia della maledizione?

Perché proteggete il vostro corpo da quel disonorevole segno distintivo della circoncisione, onorevole per la Legge e per tutti i Profeti, soprattutto per Abramo, dopo che si credette alla sua fede, dal momento che il Dio dei Giudei, particolarmente, proclama che sarà eliminato dal suo popolo chiunque non sarà stato segnato prima da questa ignominia? ( Gen 17,9-14 )

E perché trascurate i sacrifici prescritti, che né Mosè ed i profeti sotto la legge, né Abramo nella sua fede considerarono secondari?

E perché, allora, contaminate le vostre anime non facendo distinzioni tra i cibi, se credete che Cristo non venne ad abolire queste cose ma a portarle a compimento?

E perché profanate la consuetudine annuale degli azzimi e il sacrificio dell'agnello, che la Legge ed i Profeti prescrivono di osservare per sempre?

Perché, insomma, non evitate di infrangere i noviluni, i battesimi, la festa dei tabernacoli e altre cerimonie carnali di questo genere della Legge dei Profeti, se Cristo non le ha abolite?

Perciò non avrei torto a dire che se volete che si mantenga salda la ragione di questo vostro disprezzo, è necessario o che neghiate di essere discepoli di Cristo o che ammettiate una buona volta che Cristo ha abolito per primo tutti questi precetti.

Una volta ammesso ciò da parte vostra, allora consegue che o falsamente fu scritto che egli disse di non essere venuto ad abolire la legge ma a portarla a compimento; o che questo versetto significa non so cosa di interamente differente da quanto voi supponete.

7 - La legge data per mezzo di Mosè divenne grazia e verità per mezzo di Cristo

Agostino. Se ormai consenti che Cristo abbia detto: Non sono venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ma per dare compimento, ( Mt 5,17 ) e poiché ti sembra difficile venire contro l'autorità del Vangelo, allora ti sembrerà difficile anche venire contro l'Apostolo, quando dice: Ora ciò avvenne come esempio per noi; ( 1 Cor 10,6 ) e ancora quando dice di Cristo: Il Figlio di Dio non fu " sì " e " no ", ma in lui c'è stato il " sì ".

E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute " sì "; ( 2 Cor 1,19-20 ) cioè in lui sono state rivelate, in lui portate a compimento.

E allora vedrai senza essere offuscato quale legge venne a portare a compimento ed in qual modo l'abbia fatto.

E non continuerai a diffonderti passando per i tre generi di leggi ed i tre generi di profeti, cercando dove uscire e non trovando la via.

Perché è chiaro ( e che sia più luminoso della luce lo attesta spesso anche la scrittura del Nuovo Testamento ) quale legge e quali profeti Cristo non venne ad abolire, ma a portare a compimento.

Si tratta proprio di quella legge, infatti, che, data per mezzo di Mosè, divenne grazia e verità per mezzo di Gesù Cristo. ( Gv 1,17 )

Proprio quella legge, dico, data per mezzo di Mosè, del quale Cristo disse: Perché di me egli ha scritto. ( Gv 5,46 )

È indubbiamente proprio quella legge che sopraggiunse perché abbondasse il peccato: ( Rm 5,20 ) parole che di solito avete sulla bocca, senza capire nulla, per biasimarla.

Allora leggi e renditi conto che si tratta proprio di quella della quale si dice: Così la legge è santa e santo e giusto e buono è il comandamento.

Ciò che è bene è allora diventato morte per me? No davvero.

Ma il peccato, per rivelarsi peccato, servendosi di ciò che è bene mi ha dato la morte. ( Rm 7,12-13 )

La legge, infatti, non ordinava il peccato, affinché, con il suo sopraggiungere, esso abbondasse; ma l'aggiunta del santo, buono e giusto comandamento aveva reso i superbi molto sicuri di sé, rei anche di prevaricazione; umiliati in quel modo impararono che spetta alla grazia attraverso la fede non essere più sottoposti alla legge per via della trasgressione, ma uniti alla legge per via della giustizia.

Lo stesso Apostolo dice: Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.

Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo.

Ma appena è giunta la fede noi non siamo più sotto un pedagogo. ( Gal 3,23-25 )

Poiché l'accusa della legge non ci lega, ormai liberati dalla grazia. Infatti, prima che ricevessimo, in umiltà, la Grazia spirituale, la lettera ci mortificava soltanto, ordinandoci ciò cui non potevamo adempiere.

Perciò Paolo dice: La lettera uccide, lo Spirito dà vita. ( 2 Cor 3,6 )

Ed ancora egli dice: Se infatti fosse stata data una legge capace di conferire la vita, la giustificazione scaturirebbe davvero dalla legge; la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede in Gesù Cristo. ( Gal 3,21-22 )

E parimenti dice: Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato, perché condannasse il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo spirito. ( Rm 8,3-4 )

Ecco cosa significa: Non venni ad abolire la legge ma a portarla a compimento.

Perché appunto la legge incatenò i superbi anche con la colpa della prevaricazione, accrescendo il peccato con l'ordinare ciò cui essi non possono adempiere; la giustizia della stessa legge è portata a compimento dalla grazia dello Spirito in coloro che imparano ad essere miti ed umili di cuore da Cristo, che venne non ad abolirla, ma a portarla a compimento.

Inoltre, poiché anche se siamo posti sotto la grazia, in questa vita mortale è difficile portare perfettamente a compimento ciò che è scritto nella legge: Non desiderare, ( Es 20,17 ) egli, fatto sacerdote per il sacrificio della sua carne, ottiene per noi il perdono, portando a compimento la legge anche in questo; cosicché ciò in cui meno riusciamo con la nostra debolezza è recuperato con la perfezione di colui del cui capo noi siamo stati fatti membra.

Perciò Giovanni dice: Figlioli, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto.

Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati. ( 1 Gv 2,1-2 )

8 - La profezia che prometteva l'avvento del Salvatore è divenuta verità in Gesù Cristo

Le profezie, poi, le ha portate a compimento quando in lui la promessa di Dio è diventata verità.

Ho ricordato poc'anzi quanto detto dall'Apostolo: E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute Sì.

Ed ancora: Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri. ( Rm 15,8 )

Ciò che dunque era promesso nei profeti, sia apertamente sia attraverso figure sotto forma di parole o di azioni, è stato portato a compimento in lui, che non venne ad abolire la Legge ed i Profeti, ma a portarli a compimento.

Invece voi non capite che se certe azioni e riti, che prefiguravano cose future, ancora venivano compiute dai Cristiani, l'unico significato era che non erano ancora venute quelle cose allora prefigurate.

Ciò che, infatti, è preannunciato come ancora da venire, o non viene ancora o, se già è venuto, il suo preannuncio è superfluo ed ingannevole.

Perciò dove a voi sembra che Cristo non abbia portato a compimento i profeti, perché non sono fatte dai Cristiani certe cose che sono state istituite grazie ai profeti, affinché fossero fatte dagli Ebrei, quella è piuttosto la prova dell'avvenuto compimento.

Fino a tal punto, infatti, è stata portata a compimento ogni cosa profetizzata con tali figure, da non venir più profetizzata per mezzo di esse.

Riguarda questo, infatti, ciò che il Signore stesso dice: La Legge e i Profeti fino a Giovanni. ( Lc 16,16 )

La legge, infatti, che rinchiudeva i trasgressori in una colpa ulteriore in virtù di quella fede che in seguito è stata rivelata, è divenuta grazia attraverso Gesù Cristo, per mezzo del quale la grazia ha sovrabbondato: perciò quella che non era compiuta con l'imperativo della lettera fu portata a compimento con la libertà della grazia.

Allo stesso modo ogni forma di profezia che nella legge prometteva l'avvento del Salvatore, non solo a parole ma anche con la figura di certe azioni, è divenuta verità in Gesù Cristo.

Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. ( Gv 1,17 )

Dal suo avvento cominciò ad essere annunziato il regno di Dio: La Legge e i Profeti fino a Giovanni; la legge per far sentire colpevoli quelli che desiderano la salvezza; i profeti per promettere l'avvento del Salvatore.

Chi non sa che ci sono stati altri profeti nella Chiesa dopo l'ascensione di Cristo?

Di essi Paolo dice: Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri ( 1 Cor 12,28 ) e così via.

Pertanto non si riferì a loro: La Legge e i Profeti fino a Giovanni, ma a quelli che profetizzarono il primo avvento di Cristo.

Tale avvento, poiché si è compiuto, non potrebbe assolutamente essere ancora profetizzato.

9 - Il cristiano e la circoncisione, il battesimo, il sabato

Di conseguenza, quando chiedi perché un cristiano non sia circonciso nella carne se Cristo non venne ad abolire la legge ma a portarla a compimento, rispondo che il cristiano non è circonciso proprio perché ciò che era profetizzato da quella circoncisione ormai Cristo lo ha portato a compimento.

Infatti la resurrezione di Cristo ha portato a compimento ciò che era simboleggiato in quel rito: l'essere spogliati della natura carnale.

Ciò che avverrà nella nostra resurrezione è garantito dal sacramento del Battesimo.

Il sacramento della vita nuova non doveva del tutto essere messo da parte, poiché in noi la resurrezione dei morti deve ancora avvenire; e tuttavia cambiò in meglio, con il Battesimo seguente, perché già è avvenuto quello che mai era avvenuto: che a noi venisse offerto l'esempio della futura vita eterna nella resurrezione di Cristo.

Quando chiedi perché un cristiano non osservi il riposo del sabato, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo: anzi, proprio per questo il cristiano non l'osserva, poiché ciò che era profetizzato in quella figura Cristo l'ha ormai portato a compimento.

Abbiamo il nostro sabato in lui, che disse: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. ( Mt 11,28-29 )

10 - I Cristiani non osservano ciò che le figure del V. Testamento promettevano in modo profetico, perché Cristo le ha portate a compimento

Quando chiedi perché un cristiano non osservi la distinzione nei cibi, che è comandata nella legge, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo: anzi, proprio per questo il cristiano non l'osserva, poiché ciò che era profetizzato in quella figura Cristo l'ha ormai portato a compimento, non ammettendo nel suo corpo, che nei suoi santi predestinò alla vita eterna, niente che attraverso quegli animali era simboleggiato nella condotta degli uomini.

Quando chiedi perché un cristiano non offra a Dio sacrifici di carne e di sangue di animali immolati, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo che, anzi, a maggior ragione il cristiano non deve più fare di queste offerte, perché ciò che con esse era profetizzato Cristo lo ha portato a compimento immolando la sua carne e il suo sangue.

Quando chiedi perché un cristiano non osservi gli azzimi come fanno i Giudei, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo che, anzi, a maggior ragione il cristiano non li osserva, perché ciò che era profetizzato da quella figura, tolto il lievito della vecchia vita, Cristo lo ha portato a compimento, indicando la nuova vita. ( 1 Cor 5,7 )

Quando chiedi perché il cristiano non celebri la Pasqua dell'agnello, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo che per questo motivo il cristiano non celebra più la Pasqua così, perché ciò che era preannunziato da quella figura, Cristo, agnello senza macchia, lo ha portato a compimento con la sua passione.

Quando chiedi per quale motivo un cristiano non celebri i noviluni prescritti nella legge, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo che, anzi, per questo il cristiano non li celebra, perché ciò che doveva essere preannunziato, motivo per cui erano celebrati, Cristo l'ha portato a compimento.

Infatti la celebrazione del novilunio preannunciava una nuova creatura, della quale l'Apostolo dice: Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. ( 2 Cor 5,17 )

Quando chiedi perché il cristiano non osservi le abluzioni per ciascuna forma di impurità, se Cristo non venne ad abolire la legge, ma a portarla a compimento, rispondo che il cristiano non le osserva proprio perché erano figura di quelle future, che Cristo ha portato a compimento.

Venne infatti a seppellirci insieme con sé nella morte per mezzo del Battesimo, cosicché come Cristo è risuscitato dai morti così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. ( Rm 6,4 )

Quando chiedi perché la festa dei tabernacoli non sia una solennità per i Cristiani, se la legge è stata portata a compimento da Cristo, non abolita, rispondo che tabernacolo di Dio sono i suoi fedeli, nei quali si degna di abitare se sono uniti e in un certo senso legati strettamente nella carità.

E proprio per questo i Cristiani non osservano ciò che quella figura prometteva in modo profetico: perché Cristo l'ha portato a compimento nella sua Chiesa.

11 - Conclusione: l'osservanza dei precetti della Scrittura preannunciò Cristo, venuto il quale essa venne meno

Ed ora, conformemente all'impegno assunto, ho toccato con quanta brevità potessi questi argomenti perché non fossero lasciati passare nel silenzio.

I restanti discorsi, fatti minutamente ed analiticamente, riempirono molti ed ampi libri, i quali non mostrarono altro se non che Cristo era stato profetizzato.

Così tutti quei precetti tratti dalla Scrittura che credete non vengano osservati dai Cristiani perché Cristo li avrebbe aboliti, si scopre piuttosto che non sono osservati dai Cristiani perché Cristo li ha portati a compimento.

In effetti, proprio l'osservanza di tali figure preannunciò Cristo.

Allora che c'è di strano, di assurdo, anzi di non congruente e irragionevole se dopo il suo arrivo cessò tutto ciò che veniva fatto così da preannunciarlo?

Le figure di quelle cose che venivano osservate perché proprio dalla loro osservanza fosse profetizzata la venuta prossima di Cristo, non si deve credere che con l'avvento di Cristo non siano state portate a compimento perché con la sua venuta non sono osservate; al punto che sarebbero ancora osservate se non fossero state portate a compimento con l'avvento di Cristo.

Gli uomini, poi, non possono unirsi sotto nessuna religione, sia vera sia falsa, se non saranno legati da una forma di condivisione di segni distintivi o sacramenti visibili; la forza di quei sacramenti ha un valore inenarrabile e perciò chi li disprezza diventa sacrilego.

In modo empio essa viene disprezzata, ma senza di essa la pietà non si esprime appieno.

12 - La forza dei sacramenti è la carità

È vero, però, che visibili sacramenti di pietà possono trovarsi anche negli empi, come leggiamo del santo Battesimo ricevuto anche da Simon Mago. ( At 8,13 )

Gli empi diventano tali e quali li definisce l'Apostolo: Con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. ( 2 Tm 3,5 )

La forza interiore della pietà, invece, è il fine del comandamento, cioè carità che sgorga da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. ( 1 Tm 1,5 )

Per cui l'apostolo Pietro, parlando del sacramento dell'arca nella quale la famiglia di Noè fu salvata dal diluvio, dice: Così, con una figura simile, il battesimo ora salva voi.

E perché non credessero che fosse loro sufficiente un sacramento visibile, per mezzo del quale avevano la forma della pietà, e negassero la sua forza vivendo in modo dissoluto e immorale, subito aggiunse: Esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza di una buona coscienza. ( 1 Pt 3,21 )

13 - I nuovi sacramenti istituiti da Cristo

Perciò i primi sacramenti, che erano osservati e celebrati secondo la legge, erano segni che annunziavano Cristo venturo; poiché Cristo li ha portati a compimento con il suo avvento, sono stati aboliti.

E sono stati aboliti poiché sono stati portati a compimento.

Non è venuto, infatti, ad abolire la legge, ma a portarla a compimento.

Ed altri sono stati istituiti, più forti quanto al valore, più benefici quanto al loro uso, più facili da mettere in atto, di numero minore, così come è stata rivelata la rettitudine della fede e i figli di Dio sono stati chiamati alla libertà ed è stato tolto il giogo della schiavitù, ( Gal 5, 1.13 ) che si addiceva ad un popolo duro e carnale.

14 - Gli antichi giusti soffrirono in nome della fede verso ciò che ora al cristiano è stato rivelato

Se gli antichi uomini giusti, che capivano che in quei sacramenti era preannunziata la futura rivelazione della fede, della quale anche allora essi vivevano, sebbene ancora velata e nascosta, e tuttavia compresa con il dono della pietà - perché in questa vita nessuno può essere giusto se non chi vive di fede ( Rm 1,17 ) -; se dunque gli antichi uomini giusti furono pronti a soffrire con fermezza ogni tribolazione e tortura per amore di quei sacramenti e di quelle figure che preannunciavano cose non ancora compiutesi - e la maggior parte li soffrì -; se noi celebriamo i tre fanciulli e Daniele, poiché non vollero essere contaminati dalla mensa del re, ( Dn 1,8 ) poiché era contrario al sacramento del loro tempo; se noi presentiamo con grande ammirazione i Maccabei, che non vollero toccare il cibo di cui ora i Cristiani fanno uso legittimamente, dal momento che allora non era lecito in ragione del tempo profetico, ( 2 Mac 7 ) quanto più ora un cristiano dovrebbe essere pronto a soffrire ogni cosa in nome del Battesimo di Cristo, dell'Eucaristia di Cristo, del segno di Cristo, poiché quelle sono state le promesse di ciò che doveva compiersi, e questi sono prove di ciò che ha avuto compimento?

Infatti ciò che ancora è promesso alla Chiesa, cioè al corpo di Cristo, ed è proclamato nella rivelazione e nel salvatore stesso, capo del corpo, mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, ( 1 Tm 2,5 ) è già stato portato a compimento.

Cosa è promesso, infatti, se non la vita eterna, con la resurrezione dai morti?

Questo è già stato portato a compimento in quella carne, poiché il Verbo si fece carne ed abitò in mezzo a noi. ( Gv 1,14 )

Allora, dunque, la fede era nascosta, poiché tutti i giusti ed i santi di quei tempi credevano e speravano le stesse cose; e tutti quei sacramenti e riti sacri esprimevano promesse future; ora, invece, è stata rivelata la fede nella quale era rinchiuso il popolo sotto la custodia della legge; ( Gal 3,23 ) e ciò che è promesso a quanti credono nel giudizio, è già stato portato a compimento nell'esempio di colui che non venne ad abolire la Legge ed i Profeti, ma a portarli a compimento.

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