Summa Teologica - III

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Articolo 2 - Se il battesimo liberi l'uomo da ogni pena dovuta al peccato

Supra, q. 49, a. 3, ad 2; q. 68, a. 5; infra, q. 79, a. 5, ad 1; q. 86, a. 4, ad 3; In 3 Sent., d. 19, a. 3, sol. 2; expos.; In 4 Sent., d. 4, q. 2, a. 1, sol. 2; d. 14, q. 2, a. 1, sol. 2, ad 3; d. 18, q. 1, a. 3, sol. 2; C. G., IV, c. 59, 72; In Rom., c. 11, lect. 4

Pare che il battesimo liberi l'uomo da ogni pena dovuta al peccato.

Infatti:

1. « Le cose che sono da Dio sono ordinate », dice S. Paolo [ Rm 13,1 ].

Ma la colpa, come osserva S. Agostino [ Epist. 140,2 ], non è ordinata che alla pena.

Quindi il battesimo non può togliere il debito della pena dei peccati commessi.

2. L'effetto del battesimo ha una qualche somiglianza con il sacramento stesso: poiché i sacramenti della nuova legge causano ciò che significano, secondo le spiegazioni date [ q. 62, a. 1, ad 1 ].

Ora, l'abluzione battesimale ha una certa somiglianza con l'abluzione di una macchia, ma non pare averne alcuna con l'estinzione del debito di una pena.

Perciò il battesimo non toglie il debito della pena.

3. Tolto il debito della pena uno non merita più la pena, per cui sarebbe ingiusto punirlo.

Se dunque nel battesimo sparisse il debito della pena, sarebbe ingiusto dopo il battesimo impiccare un brigante colpevole di omicidio.

E così il battesimo allenterebbe il rigore della giustizia umana, il che è inammissibile.

Quindi il battesimo non toglie il debito della pena.

In contrario:

A commento di quelle parole di S. Paolo [ Rm 11,29 ]: « I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili », S. Ambrogio [ Ambrosiaster, In Rm ] scrive: « La grazia di Dio nel battesimo condona tutto gratuitamente ».

Dimostrazione:

Mediante il battesimo, come si è visto [ q. 49, a. 3, ad 2; q. 68, aa. 1,4,5 ], si è incorporati alla passione e alla morte di Cristo, secondo le parole di S. Paolo [ Rm 6,8 ] : « Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui ».

Dal che risulta che a ogni battezzato viene comunicata in rimedio la passione di Cristo come se egli stesso avesse sofferto e fosse morto.

Ora la passione di Cristo, come si è detto [ q. 68, a. 5 ], è una soddisfazione piena per tutti i peccati di tutti gli uomini.

Quindi chi è battezzato viene liberato dal debito di ogni pena che gli spetta per i peccati, come se lui stesso avesse pienamente soddisfatto per tutti i suoi peccati.

Analisi delle obiezioni:

1. L'ordinamento dei peccati [ alla pena ] non viene meno inquantoché al battezzato viene attribuita la pena della passione di Cristo, essendo egli divenuto suo membro: per cui quella pena gli vale come se egli stesso l'avesse subita.

2. L'acqua non soltanto lava, ma anche rinfresca.

E così con il suo refrigerio rappresenta la liberazione dal debito della pena, come con la sua abluzione rappresenta la purificazione dalla colpa.

3. Nell'infliggere le pene la giustizia umana tiene conto non solo della pena che il reo merita nei riguardi di Dio, ma anche dei debiti contratti verso gli uomini, che dal suo peccato sono stati lesi e scandalizzati.

E così un omicida, sebbene con il battesimo venga liberato dal debito della pena dinanzi a Dio, rimane tuttavia obbligato dinanzi agli uomini, che egli deve edificare con il castigo come li ha scandalizzati con la colpa.

Però in simili casi il principe potrebbe piamente condonare la pena.

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