Summa Teologica - III

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Articolo 9 - Se la finzione impedisca l'effetto del battesimo

Infra, q. 87, a. 3, ad 2; In 4 Sent., d. 4, q. 2, a. 1, sol. 1, ad 3; q. 3, a. 2, sol. 1, 2; d. 12, q. 2, a. 1, sol. 3, ad 3

Pare che la finzione non impedisca l'effetto del battesimo.

Infatti:

1. S. Paolo [ Gal 3,27 ] scrive: « Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo ».

Ma tutti coloro che ricevono il battesimo cristiano vengono battezzati in Cristo.

Quindi tutti si rivestono di Cristo.

Ora, ciò significa ricevere l'effetto del battesimo.

Quindi la finzione non impedisce l'effetto del battesimo.

2. Nel battesimo agisce la virtù di Dio, che può piegare al bene la volontà dell'uomo.

Ma l'effetto di una causa agente non può essere impedito da ciò che la causa stessa può eliminare.

La finzione quindi non può impedire l'effetto del battesimo.

3. L'effetto del battesimo è la grazia, a cui si oppone il peccato.

Ma ci sono molti altri peccati più gravi della finzione, dei quali non si dice che impediscono l'effetto del battesimo.

Quindi non lo impedisce neppure la finzione.

In contrario:

È scritto [ Sap 1,5 ]: « Il santo spirito rifugge dalla finzione ».

Ma l'effetto del battesimo viene dallo Spirito Santo.

Perciò la finzione impedisce l'effetto del battesimo.

Dimostrazione:

« Dio non costringe l'uomo alla santità », osserva il Damasceno [ De fide orth. 2,30 ].

Perché quindi uno sia santificato dal battesimo si richiede che la sua volontà voglia il battesimo e i suoi effetti.

Ora, si dice che uno è finto quando la sua volontà è contraria o al battesimo o ai suoi effetti.

Come infatti dice S. Agostino [ De bapt. contra Donat. 7,53 ], uno può essere finto in quattro modi:

primo, poiché manca di fede, mentre il battesimo è « il sacramento della fede »;

secondo, poiché disprezza il sacramento;

terzo, poiché riceve il sacramento senza osservare il rito della Chiesa;

quarto, poiché lo riceve senza devozione.

È chiaro quindi che la finzione impedisce l'effetto del battesimo.

Analisi delle obiezioni:

1. « Essere battezzati in Cristo » può essere inteso in due modi.

Primo, nel senso di « in conformità con Cristo ».

E in questo senso quanti sono battezzati in Cristo, conformandosi a lui con la fede e la carità, si rivestono di Cristo mediante la grazia.

- Secondo, alcuni si dicono battezzati in Cristo in quanto ricevono il sacramento di Cristo.

E in questo senso tutti si rivestono di Cristo con la configurazione del carattere, non [ tutti ] però con la conformità della grazia.

2. Quando Dio muta la volontà dell'uomo dal male al bene, allora la finzione sparisce.

Ma Dio non agisce sempre così.

Né il sacramento ha lo scopo di togliere la finzione in chi è mal disposto, bensì quello di giustificare chi è ben disposto.

3. Si dice che uno è finto per il fatto che mostra di volere ciò che non vuole.

Ora, chiunque si accosta al battesimo, per ciò stesso mostra di avere la fede cristiana, di stimare il sacramento, di volersi conformare alla Chiesa e ritrarre dal peccato.

Quindi qualunque sia il peccato a cui uno voglia rimanere legato, se si accosta in tali condizioni al battesimo si accosta da finto, cioè senza la devozione richiesta.

Il che però va inteso del peccato mortale, che si oppone alla grazia, non del peccato veniale.

Ed è in questo senso che qui il termine finzione comprende in certo qual modo ogni peccato.

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