Summa Teologica - III

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Articolo 10 - Se cessando la finzione il battesimo produca il suo effetto

In 4 Sent., d. 1, q. 2, a. 4, sol. 1, ad 3; d. 4, q. 3, a. 2, sol. 3; d. 15, q. 1, a. 3, sol. 3, ad 2

Pare che cessando la finzione il battesimo non produca il suo effetto.

Infatti:

1. Un'opera morta, ossia senza carità, non può mai diventare viva.

Ma chi riceve il battesimo con finzione riceve il sacramento senza la carità.

Quindi il sacramento non potrà mai essere ravvivato in modo da conferire la grazia.

2. La finzione è più forte del battesimo, se ne impedisce l'effetto.

Ma ciò che è più forte non viene eliminato da ciò che è più debole.

Quindi il peccato di finzione non può essere tolto dal battesimo impedito dalla finzione.

E così il battesimo non produce il suo effetto, che è la remissione di tutti i peccati.

3. Accade talvolta che uno si accosti con finzione al battesimo, e dopo il battesimo commetta molti peccati.

Ora, questi peccati non vengono cancellati dal battesimo, poiché il battesimo toglie i peccati passati, non quelli successivi.

Tale battesimo quindi non produrrà mai il suo effetto, che è la remissione di tutti i peccati.

In contrario:

S. Agostino [ De bapt. contra Donat. 1,12.18 ] afferma: « Il battesimo inizia a valere per la salvezza quando un sincero pentimento fa cessare quella finzione che, mantenendo il cuore nella malizia o nel sacrilegio, non permetteva che avvenisse l'abluzione dei peccati ».

Dimostrazione:

Il battesimo è una rigenerazione spirituale, come si è detto sopra [ q. 66, a. 9 ].

Ma quando una cosa viene generata riceve assieme alla forma anche l'effetto della forma, se non c'è un impedimento; rimuovendo il quale la forma della cosa generata produce il suo effetto: come un corpo grave, non appena è generato, si muove verso il basso, se non c'è un ostacolo; rimosso il quale il grave inizia a cadere.

E così pure quando uno viene battezzato riceve il carattere quale forma, e ne ottiene l'effetto proprio, che è la grazia remissiva di tutti i peccati.

Questo effetto però a volte è impedito dalla finzione.

Eliminando quindi quest'ultima con il pentimento, necessariamente il battesimo produce subito il suo effetto.

Analisi delle obiezioni:

1. Il sacramento del battesimo è opera di Dio e non dell'uomo.

Quindi non è morto in chi, essendo indisposto, lo riceve senza la carità.

2. La finzione non viene tolta dal battesimo, ma dal pentimento successivo.

Tolta però la finzione, il battesimo cancella qualsiasi colpa e debito di pena per tutti i peccati precedenti e anche simultanei al battesimo.

Per cui dice S. Agostino [ De bapt. contra Donat. 1,12.18 ]: « Si perdona il giorno passato e tutto ciò che resta, e anche l'ora stessa e l'istante precedente il battesimo e coincidente col battesimo.

Subito dopo invece inizia il conto delle colpe ».

E così all'effetto del battesimo concorrono il battesimo e la penitenza, ma il battesimo come causa principale, la penitenza come causa accidentale, cioè che rimuove l'impedimento.

3. L'effetto del battesimo è di togliere non i peccati futuri, ma quelli presenti e quelli passati.

Tolta quindi l'indisposizione i peccati commessi dopo il battesimo vengono certamente rimessi, ma in forza della penitenza, non del battesimo.

Per cui non viene rimesso tutto il loro debito di pena come per i peccati precedenti il battesimo.

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