Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se i sacerdoti dell'antica legge avessero il potere delle chiavi

Pare che i sacerdoti dell'antica legge avessero il potere delle chiavi.

Infatti:

1. Tale potere è una conseguenza dell'ordine sacro.

Ora, essi avevano l'ordine, grazie al quale venivano denominati sacerdoti.

Quindi i sacerdoti dell'antica legge avevano il potere delle chiavi.

2. Come dice il Maestro nelle Sentenze [ 4,18,2 ], le chiavi sono due: « la scienza per discernere e il potere di giudicare ».

Ma i sacerdoti dell'antica legge avevano la facoltà per l'una e l'altra funzione.

Quindi avevano il potere delle chiavi.

3. I sacerdoti dell'antica legge avevano un potere sopra il resto del popolo.

Non però temporale: altrimenti il potere regale non sarebbe stato distinto da quello sacerdotale.

Quindi spirituale.

Ma il potere delle chiavi è precisamente questo.

Quindi essi avevano il potere delle chiavi.

In contrario:

1. Le chiavi sono ordinate ad aprire il regno dei cieli, che non poteva essere aperto prima della passione di Cristo.

Quindi i sacerdoti dell'antica legge non avevano le chiavi.

2. I sacramenti dell'antica legge non conferivano la grazia.

Ora, le porte del regno dei cieli non si possono aprire che mediante la grazia.

Quindi con quei sacramenti esse non potevano essere aperte.

Perciò anche i sacerdoti che ne erano i ministri non detenevano le chiavi del regno dei cieli.

Dimostrazione:

Alcuni hanno affermato che nell'antica legge i sacerdoti avevano il potere delle chiavi, poiché come dice il Levitico [ Lv 5 ] avevano l'incombenza di imporre una pena per il delitto, il che sembra rientrare in tale potere: però allora esso sarebbe stato incompleto, mentre ora in virtù di Cristo esso è completo nei sacerdoti della nuova legge.

Ma ciò va contro quanto ha inteso dire l'Apostolo nella lettera agli Ebrei [ Eb 9,11s ].

Qui infatti il sacerdozio di Cristo viene preferito a quello legale per il fatto che « Cristo è il sommo sacerdote dei beni futuri » che introduce nel tabernacolo dei cieli « con il proprio sangue », e non invece in quello « fatto da mano di uomo », come faceva il sacerdozio dell'antica legge, « con il sangue di capri e di vitelli ».

Perciò è evidente che il potere di questo sacerdozio non si estendeva ai beni celesti, ma alle figure di tali beni.

Così dunque, secondo altri, si deve affermare che gli antichi sacerdoti non avevano il potere delle chiavi, ma la sua prefigurazione.

Analisi delle obiezioni:

1. Il potere delle chiavi è una conseguenza del sacerdozio grazie al quale si è introdotti nel regno dei cieli.

Ma tale non era l'ordine del sacerdozio levitico.

Quindi quei sacerdoti non avevano le chiavi del cielo, bensì quelle del tabernacolo terreno.

2. I sacerdoti dell'antica legge avevano l'autorità di discernere e di giudicare per ammettere l'uomo da essi giudicato non ai beni celesti, bensì a quelli che li prefiguravano.

3. Essi avevano un potere spirituale in quanto mediante i sacramenti della legge purificavano gli uomini non dalle colpe, ma dalle irregolarità, in modo che potessero così accedere « al tabernacolo fatto da mano di uomo » [ Eb 9,11 ].

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