Ebrei

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Capitolo 9

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Il Cristo penetra nel santuario celeste

1 Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno.
2 Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo.
Es 25,26+
3 Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi, con
4 l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza.
Es 30,1+
Es 25,10+
Es 16,1+
Nm 17,25
5 E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione.
Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.
Es 24,12+
Es 25,18+
6 Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto;
7 nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portavi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo.
Es 30,10
Lv 16,2-29
Eb 7,27+
8 Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima Tenda.
Eb 10,20
9 Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente,
1 Cor 10,6+
Eb 11,40+
10 trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate.
Col 2,16-17
11 Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione,
Eb 4,14
Eb 9,24
Eb 10,20
12 non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna.
Eb 7,27+
Mt 26,28
Rm 3,24+
13 Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne,
Nm 19,2-10.17-20
14 quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente?
2 Cor 13,13+
1 Pt 1,18-19
Eb 10,10+
Eb 6,1+
Rm 1,9+

Il Cristo sigilla la nuova alleanza con il suo sangue

15 Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa.
Eb 8,6+
Gal 4,1-7
16 Dove infatti c'è un testamento, è necessario che sia accertata la morte del testatore,
17 perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive.
18 Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue.
19 Infatti dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè, secondo la legge, questi, preso il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il popolo,
Es 24,6-8+
20 dicendo: Questo è il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi.
Mt 26,28p
21 Alla stessa maniera asperse con il sangue anche la Tenda e tutti gli arredi del culto.
22 Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono.
23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano esserlo con sacrifici superiori a questi.
Eb 8,5
Eb 9,11s
24 Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore,
1 Cor 10,6+
25 e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui.
Eb 7,25+
26 In questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo.
Ora invece una volta sola, alla pienezza dei tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.
Eb 7,27+
Gal 4,4+
27 E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,
Gv 1,29
28 così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.
Is 53,12
1 Tm 6,14+
Fil 3,20-21
At 3,20-21
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Abbreviazioni
9,1-14 L'antico e il nuovo tempio
L'autore fa un confronto tra l'antico e il nuovo tempio per porre in risalto l'efficacia definitiva del sacrificio di Gesù Cristo.
9,1 anche: viene omesso dalla maggior parte dei codici.
9,2 il Santo: nella tenda del deserto ( Es 25-26; cf. il tempio di Salomone, 1 Re 6 ),
un velo separava il Santo dal Santo dei santi ( Es 26,33 ).
Solo il sommo sacerdote poteva entrare nel Santo dei santi,
e una sola volta all'anno, nel giorno dell'espiazione ( cf. Lv 16,1+ ).
9,3-4 Dove era l'altare di incenso? Quanti oggetti erano dentro l'arca del patto?
9,4 l'altare d'oro: Es 30,6; Es 40,26 pone l'altare dei profumi ( Es 30,1+ ) nel Santo.
Eb segue una tradizione liturgica diversa.
9,5 Il propiziatorio è il coperchio d'oro che chiudeva l'arca dell'alleanza e che veniva asperso dal sommo sacerdote il giorno dell'espiazione ( Lv 16,2.14-15 ).
In Rm 3,25 esso è riferito a Cristo, che diventa così egli stesso strumento di espiazione.
Vedi note a Es 25,17 e a Rm 3,25.
9,9 il tempo attuale: questo cerimoniale ha un significato spirituale:
nell'antica alleanza il popolo non ha accesso a Dio.
Nella nuova, Cristo sarà la via per andare al Padre ( Gv 14,6; cf. Eb 10,19+ ).
L'abrogazione del culto antico sarà quindi simboleggiata dallo squarciarsi del velo del tempio, subito dopo la morte di Gesù ( Mt 27,51p ).
9,11 La tenda più grande e più perfetta, in cui entra Cristo con il proprio sangue,
è la sua umanità trasfigurata dalla risurrezione ( Eb 10,19-20 ).
I beni futuri sono la realtà salvifica definitiva, o escatologica ( Eb 2,5; Eb 6,5 ).
Cristo: il cerimoniale israelitico dell'espiazione ( v 7, Lv 16 )
é sostituito dall'offerta unica ( Eb 7,27+ )
del sangue di Cristo ( v 14; Rm 3,24+ )
che riapre agli uomini l'accesso a Dio ( Eb 10,1.19; cf. Gv 14,6+; Ef 2,18 ).
di beni futuri: una variante ha: « beni realizzati ».
9,12 nel santuario: con l'ascensione, il Cristo resuscitato attraversò i cieli ( Eb 4,14+ ),
il « Santo » della tenda celeste ( v 11 )
e giunse alla presenza di Dio nel « Santo dei santi » ( v 12 ).
9,14 Lo Spirito eterno è lo Spirito di Dio, che ispira l'autodonazione di Gesù in quanto Figlio di Dio ( Rm 1,4; 1 Cor 15,45; 1 Tm 3,16 ).
Spirito eterno: una variante ha: « Spirito santo » ( cf. Rm 1,4+ ).
9,15-28 Gesù Cristo, mediatore di un'alleanza nuova
Viene posto in risalto un secondo aspetto del sacrificio unico ed efficace di Gesù, sulla base della categoria dell'alleanza.
Questo brano, parallelo a Eb 8,6-13, dimostra la necessità della morte di Cristo per la sua mediazione.
La parola greca diathéké nella bibbia greca traduceva la parola berit, alleanza, benché avesse correntemente il significato di testamento ( cf. Gal 3,17 ).
Tutto il passo giuoca su questo doppio significato della parola.
L'« alleanza » ( vv 15.18-20 ) esige la morte del « testatore » ( vv 16-17 ).
Inoltre la conclusione di un'alleanza esige uno spargimento di sangue ( Es 24,6-8 ).
Il Cristo, quindi, doveva morire per fondare la nuova alleanza ( cf. Eb 7,22;
Eb 8,6-10; Eb 12,24; Mt 26,28+ ).
9,20 Citazione di Es 24,8.
9,22 tutte … purificate: così l'altare ( Lv 8,15; Lv 16,19 ),
i sacerdoti ( Lv 8,24.30 ),
i leviti ( Nm 8,15 ),
il popolo peccatore ( Lv 9,15-18 ),
la madre ( Lv 12,7-8, ecc. ).
9,23 Il richiamo del rituale di consacrazione del santuario mosaico offre lo spunto per parlare della consacrazione del santuario celeste per mezzo del sacrificio di Cristo.
i simboli delle realtà celesti: la purificazione del santuario, terrestre o celeste, non suppone necessariamente che questo sia stato profanato;
è un rito di consacrazione e d'inaugurazione.
9,26 una volta sola: il sacrificio di Cristo è unico ( Eb 7,27+ ):
offerto « alla fine dei tempi », a conclusione della storia del mondo,
non ha bisogno di essere reiterato;
cancellando il peccato non con un « sangue estraneo »,
ma con il sangue stesso di Cristo ( cf. Eb 9,12-14 ),
la sua efficacia è assoluta.
9,28 La venuta del Cristo nella carne lo aveva messo in relazione diretta con il peccato
( Rm 8,3; 2 Cor 5,21 ).
Compiuta la redenzione, la nuova e ultima manifestazione del Salvatore
non avrà più alcun rapporto con il peccato.
I cristiani attendono questo ritorno glorioso, che sarà accompagnato dal giudizio
( 1 Cor 1,8+; Rm 2,6+ ).