Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se dopo la morte del marito perduri l'affinità tra la moglie e i consanguinei di lui

Pare che dopo la morte del marito non perduri l'affinità tra la moglie e i consanguinei di lui.

Infatti:

1. « Cessando la causa viene a cessare l'effetto » [ Decretales 2,28,60 ].

Ma la causa dell'affinità era il matrimonio, il quale cessa con la morte del marito: poiché allora, come dice S. Paolo [ Rm 7,2 ], « la donna è libera dalla legge che la lega al marito ».

Quindi l'affinità suddetta non rimane.

2. L'affinità è causata dalla consanguineità.

Ma quest'ultima cessa con la morte del marito nei riguardi dei propri consanguinei.

Quindi cessa anche l'affinità della moglie verso di essi.

In contrario:

L'affinità è causata dalla consanguineità.

Ma la consanguineità è un vincolo perpetuo, che dura quanto le persone che sono legate dall'affinità.

Quindi è perpetua anche l'affinità.

E così l'affinità non viene sciolta con lo scioglimento del matrimonio per la morte di una terza persona.

Dimostrazione:

Una relazione può cessare di esistere in due modi: primo, per la distruzione del soggetto in cui risiede; secondo, per la cessazione della propria causa.

Come la somiglianza cessa quando viene a morire uno dei due soggetti simili, oppure viene eliminata la qualità che la causava.

Ora, ci sono delle relazioni che hanno per causa delle azioni, delle passioni o dei moti, come nota Aristotele [ Met. 5,15 ].

E di esse alcune sono causate dal moto in atto: come la relazione tra chi muove e la cosa mossa.

Altre sono causate invece in forza dell'attitudine al moto: come la relazione tra il motore e il mobile, o tra il padrone e il servo.

Altre infine sono causate per il fatto che una cosa fu mossa in precedenza: come il padre e il figlio devono la loro relazione non a una generazione in atto, ma a una generazione già avvenuta.

Ora l'attitudine al moto, e lo stesso moto attuale, vengono a cessare, ma il fatto di essere stati mossi dura in perpetuo: poiché ciò che è avvenuto non può mai cessare di essere avvenuto.

Quindi la paternità e la filiazione non vengono mai distrutte con l'eliminazione della causa, ma solo con la distruzione del soggetto, cioè di uno dei termini correlativi.

E lo stesso va detto per l'affinità, la quale viene causata dal fatto che alcune persone si unirono tra loro, e non da una loro unione in atto.

Perciò l'affinità rimane finché rimangono le persone che la contrassero, per quanto venga a morire la persona in forza della quale essa fu contratta.

Analisi delle obiezioni:

1. L'unione matrimoniale causa l'affinità non solo per l'unione attuale degli sposi, ma per il fatto di averli già uniti in precedenza.

2. La causa prossima dell'affinità non è la consanguineità, ma l'unione con i consanguinei: non solo quella attuale, ma anche quella già avvenuta.

Perciò l'argomento non regge.

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