Supplemento alla III parte

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Articolo 6 - Se la causa del ripudio fosse l'odio verso la moglie

Pare che la causa del ripudio fosse l'odio verso la moglie.

Infatti:

1. Così si esprime il profeta Malachia [ Ml 2,16 ]: « Se l'hai in odio, rimandala ».

2. Nel Deuteronomio [ Dt 24,1 ] si legge: « Se essa non è più gradita ai suoi occhi per qualche bruttura, scriva il libello di ripudio ».

Ne viene quindi la stessa conclusione.

In contrario:

1. La sterilità e l'adulterio sono incompatibili col matrimonio più dell'odio.

Perciò quelle due cose dovevano essere causa di ripudio più dell'odio.

2. L'odio può anche essere causato dalla virtù di chi viene odiato.

Se quindi l'odio fosse un motivo sufficiente, allora una donna poteva essere ripudiata per la sua virtù.

Il che è assurdo.

3. Nel Deuteronomio [ Dt 22,13ss ] si legge: « Se un uomo prende una moglie e poi comincia a odiarla », rinfacciandole fornicazioni anteriori al matrimonio, se non riesce a provare l'accusa « sarà fustigato e condannato a pagare sette sicli d'argento, e non potrà rimandarla per tutto il tempo della sua vita ».

Quindi l'odio non è la causa sufficiente del ripudio.

Dimostrazione:

Come insegnano comunemente i Santi Padri, il motivo della permissione divina di ripudiare la moglie fu l'intenzione di evitare l'uxoricidio.

Ora, la causa prossima dell'omicidio è l'odio.

Quindi l'odio è la causa prossima del ripudio.

Ma l'odio, come anche l'amore, viene prodotto da qualche altra causa.

Perciò dobbiamo porre anche dei motivi remoti del ripudio, che erano la causa dell'odio.

Dice infatti S. Agostino [ Glossa ord. su Dt 24,1 ]: « Nell'antica legge erano molti i motivi per poter rimandare la moglie.

Cristo ammise solo la fornicazione, comandando di sopportare tutti gli altri inconvenienti per mantenere la fedeltà e la castità matrimoniale ».

Ora, tra i suddetti motivi si fanno rientrare le miserie del corpo, come le infermità, o qualche tara notevole; oppure le miserie dell'anima, come la fornicazione o altri peccati consimili, che distruggono l'onestà dei costumi.

Alcuni però restringono maggiormente queste motivazioni, dicendo molto ragionevolmente che non era lecito il ripudio se non per dei motivi posteriori al matrimonio; e non per dei motivi qualsiasi, ma solo per quelli che possono impedire il bene della prole: o nel corpo, come la sterilità, la lebbra e altre cose del genere; oppure nell'anima, come quando la donna era di così cattivi costumi da trascinare i figli col suo cattivo esempio.

Tuttavia una Glossa sul passo citato del Deuteronomio [ cf. ob. 2 ] sembra voler restringere tali motivi ancora di più, cioè limitarli al solo peccato: affermando che per bruttura in quel passo si intende il peccato.

- Ma tale Glossa chiama peccato non solo i difetti morali, bensì anche i difetti naturali del corpo.

Analisi delle obiezioni:

1, 2. I primi due argomenti li concediamo.

3. [ S. c. 1 ]. La sterilità e altri difetti del genere possono causare l'odio.

Quindi sono cause remote.

4. [ S. c. 2 ]. Di per sé uno non è mai odioso per la virtù: poiché la bontà è causa di amore.

Perciò l'argomento non regge.

5. [ S. c. 3 ]. La proibizione perpetua di ripudiare la moglie veniva inflitta in quel caso al marito come un castigo; e la stessa punizione toccava a colui che l'avesse deflorata prima di sposarla [ Dt 22,28s ].

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