Supplemento alla III parte

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Articolo 5 - Se siano puniti per l'eternità anche coloro che compiono opere di misericordia, oppure solo coloro che trascurano queste opere

Pare che tutti coloro che compiono opere di misericordia non siano puniti per l'eternità, ma solo quelli che trascurano queste opere.

Infatti:

1. S. Giacomo [ Gc 2,13 ] afferma: « Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia ».

E nel Vangelo [ Mt 5,7 ] si legge: « Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia ».

2. S. Matteo [ Mt 25,31ss ] riferisce l'esame che il Signore farà degli eletti e dei reprobi.

Ora, questo esame non ha altro oggetto che le opere di misericordia.

Perciò solo per le opere di misericordia omesse alcuni verranno puniti con la pena eterna.

3. Nella preghiera il Signore ci insegna a dire [ Mt 6,12 ]: « Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori »; e prosegue [ Mt 6,14 ]: « Se voi infatti perdonerete agli uomini », ecc.

Perciò sembra che i misericordiosi, i quali perdonano i peccati altrui, otterranno il perdono dei propri peccati.

Quindi non saranno puniti per l'eternità.

4. Commentando il testo di S. Paolo [ 1 Tm 4,8 ]: « La pietà è utile a tutto », S. Ambrogio [ Glossa P. Lomb. ] dice che « tutto l'insieme della disciplina cristiana si riduce alla misericordia e alla pietà: seguendo la quale, anche se uno patisce la debolezza della carne, certamente sarà castigato, ma non perirà.

Se invece avrà coltivato solo il corpo, dovrà subire le pene eterne ».

Perciò coloro che si danno alle opere di misericordia, pur essendo irretiti nei peccati carnali, non saranno puniti eternamente.

E così come sopra.

In contrario:

1. S. Paolo [ 1 Cor 6,9s ] dichiara che « né i fornicatori né gli adulteri erediteranno il regno di Dio ».

Ora, molti di coloro che si esercitano nelle opere di misericordia si trovano fra questi.

Quindi non tutti i misericordiosi raggiungeranno il regno eterno.

Perciò alcuni di essi saranno soggetti alla pena eterna.

2. Sta scritto [ Gc 2,10 ]: « Chiunque osserva tutta la legge, ma la trasgredisce anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto ».

Chi dunque osserva la legge quanto alle opere di misericordia e trascura le altre opere incorre nel reato di trasgressione della legge.

E così sarà punito eternamente.

Dimostrazione:

Come riferisce S. Agostino [ De civ. Dei 21,22 ], alcuni pensarono che non tutti coloro che professano la fede cattolica debbano essere liberati dalla pena eterna, ma solo quelli che attendono alle opere di misericordia, anche se sono soggetti ad altri peccati.

- Ma ciò è insostenibile.

Infatti senza la carità nulla può essere accetto a Dio, e senza di essa nulla può giovare per la vita eterna.

Ora, capita che alcuni attendano alle opere di misericordia senza avere la carità.

Così dunque a costoro tutto ciò non giova a nulla per il possesso della vita eterna, o per sfuggire alla pena eterna, come appare evidente dall'insegnamento di S. Paolo [ 1 Cor 13,1ss ].

E soprattutto ciò appare assurdo nel caso di quei briganti che rapiscono molti beni e tuttavia ne elargiscono una parte in opere di misericordia.

Perciò si deve concludere che chiunque muore in peccato mortale non sarà liberato dalla pena eterna né per la fede, né per le opere di misericordia; e ciò neppure dopo uno spazio indefinito di tempo.

Analisi delle obiezioni:

1. Troveranno misericordia coloro che esercitano la misericordia ordinatamente.

Ora, non la esercitano ordinatamente coloro che non hanno misericordia di se stessi, ma piuttosto sono ostili a se stessi commettendo il male.

Perciò costoro non conseguiranno la misericordia che condona ogni pena; sebbene conseguano quella che condona in parte le pene meritate.

2. Il Vangelo limita l'esame alle opere di misericordia non perché soltanto per la loro omissione alcuni sono puniti eternamente, ma perché saranno liberati da tale pena eterna dopo il peccato soltanto coloro che avranno impetrato il perdono con le opere di misericordia, « procurandosi degli amici con la disonesta ricchezza » [ Lc 16,9 ].

3. Il Signore si riferisce a coloro che chiedono il condono dei loro debiti, non già a coloro che persistono nel peccato.

Perciò soltanto i peccatori pentiti otterranno mediante le opere di misericordia la misericordia che libera da ogni pena.

4. La Glossa di S. Ambrogio parla della debolezza del peccato veniale, da cui uno viene assolto dopo le pene purificatrici, che qui vengono chiamate « castighi », mediante le opere di misericordia.

Oppure, se intende parlare della debolezza del peccato mortale, allora l'affermazione va intesa nel senso che colui che cade per fragilità nei peccati della carne, fino a che è in vita, viene predisposto al pentimento dalle opere di misericordia.

Per cui « non perirà »: cioè da tali opere verrà disposto a non perire.

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