|  | Sapienza | 
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
| Settimo contrappasso: il Mar Rosso | |||||
| 1 Sugli empi si riversò sino alla fine uno sdegno implacabile, perché Dio prevedeva anche il loro futuro, | |||||
| 2 che cioè, dopo aver loro permesso di andarsene e averli fatti in fretta partire, cambiato proposito, li avrebbero inseguiti. | 
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| 3 Mentre infatti erano ancora occupati nei lutti e piangevano sulle tombe dei morti, presero un'altra decisione insensata, e inseguirono come fuggitivi coloro che già avevano pregato di partire. | 
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| 4 Li spingeva a questo punto estremo un meritato destino, che li gettò nell'oblio delle cose avvenute, perché colmassero la punizione, che ancora mancava ai loro tormenti, | |||||
| 5 e mentre il tuo popolo intraprendeva un viaggio straordinario, essi incorressero in una morte singolare. | 
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| 6 Tutta la creazione assumeva da capo, nel suo genere, nuova forma, obbedendo ai tuoi comandi, perché i tuoi figli fossero preservati sani e salvi. | 
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| 7 Si vede la nube coprire d'ombra l'accampamento, terra asciutta apparire dove prima c'era acqua, una strada libera aprirsi nel Mar Rosso e una verdeggiante pianura in luogo dei flutti violenti; | 
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| 8 per essa passò tutto il tuo popolo, i protetti dalla tua mano, spettatori di prodigi stupendi. | 
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| 9 Come cavalli alla pastura, come agnelli esultanti, cantavano inni a te, Signore, che li avevi liberati. | 
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| 10 Ricordavano ancora i fatti del loro esilio, come la terra, invece di bestiame, produsse zanzare, come il fiume, invece di pesci, riversò una massa di rane. | 
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| 11 Più tardi videro anche una nuova produzione di uccelli, quando, spinti dall'appetito, chiesero cibi delicati; | 
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| 12 poiché, per appagarli, salirono dal mare le quaglie. | 
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| L'Egitto più colpevole di Sodoma | |||||
| 13 Sui peccatori invece caddero i castighi, non senza segni premonitori di fulmini fragorosi; essi soffrirono giustamente per la loro malvagità, avendo nutrito un odio tanto profondo verso lo straniero. | |||||
| 14 Altri non accolsero ospiti sconosciuti; ma costoro ridussero schiavi ospiti benemeriti. | |||||
| 15 Non solo: ci sarà per i primi un giudizio, perché accolsero ostilmente dei forestieri; | |||||
| 16 ma quelli, dopo averli festosamente accolti, poi, quando già partecipavano ai loro diritti li oppressero con lavori durissimi. | 
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| 17 Furono perciò colpiti da cecità, come lo furono i primi alla porta del giusti, quando avvolti fra tenebre fitte ognuno cercava l'ingresso della propria porta. | 
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| Una nuova armonia | |||||
| 18 Difatti gli elementi scambiavano ordine fra loro, come le note di un'arpa variavano la specie del ritmo, pur conservando sempre lo stesso tono. E proprio questo si può dedurre dalla attenta considerazione degli avvenimenti: | 
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| 19 animali terrestri divennero acquatici, quelli che nuotavano passarono sulla terra. | |||||
| 20 Il fuoco rafforzò nell'acqua la sua potenza e l'acqua dimenticò la sua proprietà naturale di spegnere. | |||||
| 21 Le fiamme non consumavano le carni di animali gracili che vi camminavano dentro, né scioglievano quella specie di cibo celeste, simile alla brina e così facile a fondersi. | 
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| Conclusione | |||||
| 22 In tutti i modi, o Signore, hai magnificato e reso glorioso il tuo popolo e non l'hai trascurato assistendolo in ogni tempo e in ogni luogo. | 
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|  | Indice | 
| 19,1-17 | Settima antitesi: il Mare Rosso. Preparata da considerazioni sull'indurimento finale degli empi abbandonati a una collera senza pietà, l'antitesi diventa esplicita nel v 5. Poi l'autore insiste sulla meravigliosa traversata degli israeliti ( vv 6-9 ), ricamando assai liberamente sulla tradizione antica ( cf. Es 14,15+ ). | 
| 19,2 | dopo aver loro permesso: con numerosi mss; il textus receptus, lat. e sir. hanno: « dopo essersi deciso ». - di andarsene: con diversi mss; il textus receptus ha: « di essere assenti ». - di averli fatti in fretta partire: alla lettera « averli congedati in fretta ». | 
| 19,4 | un meritato destino: alla lettera « una necessità degna »; BJ traduce: « un giusto destino ». L'autore trascrive con un termine greco il motivo dell'indurimento del faraone ( Es 14,4.8 ), per indicare in realtà non il cieco e inesorabile destino antico, ma un castigo meritato. - Il tema di una misura predeterminata da Dio - che non è altro che il tempo della sua pazienza e della sua misericordia - ritorna spesso negli scritti apocalittici. | 
| 19,6 | Testo oscuro. Probabilmente l'autore vuol rimandare alla creazione iniziale ( Gen 1 ) ed esprimere che, per il passaggio del Mare Rosso, la natura ricevette una nuova impronta o fu modificata. All'inizio le « tenebre ricoprivano l'abisso » e la terra era emersa dall'acqua ( Gen 1,2.6 ): di nuovo si assiste a un fenomeno simile, ma questa volta le attività straordinarie dell'aria, della terra e dell'acqua si scostano dall'ordine stabilito dal creatore. Non si sa se l'autore intende un mutamento degli elementi o un cambiamento delle loro proprietà ( cf. Sap 16,25 e Sap 19,18 ). | 
| 19,7 | Is 63,14 parla anche di una pianura, ma solo a titolo di paragone. Il midrash palestinese parla non solo di erba abbondante, ma di alberi da frutta che ornavano la strada così aperta. I « prodigi » ricordati nel v seguente manifestano lo stesso processo di idealizzazione. La tradizione rabbinica enumererà dieci miracoli per il passaggio del Mare Rosso. | 
| 19,12 | L'autore prende alla lettera 
    Nm 11,31: le quaglie sono salite dal mare ( come le zanzare dalla terra e le rane dal fiume ). | 
| 19,13-17 | Gli Egiziani più colpevoli degli abitanti di Sòdoma Mentre gli abitanti di Sòdoma avevano infierito su ospiti sconosciuti ( Gen 19,1-11 ), gli Egiziani hanno violato l'ospitalità nei confronti di forestieri benèfici, quali erano stati gli Ebrei durante la loro permanenza in Egitto ( in un primo tempo accolti benevolmente, vennero poi condannati a duri lavori ). 19,13 non senza segni premonitori: questa aggiunta al racconto dell'esodo è suggerita sia da Sal 77,18-19, sia da una antica interpretazione di Es 14,24 esposta dal Targum. | 
| 19,14 | Gli abitanti di Sodoma, generalmente considerati come i più grandi criminali. L'autore vuol dimostrare che gli egiziani hanno violato più gravemente le leggi dell'ospitalità. | 
| 19,15 | Testo difficile, che si può dividere e punteggiare diversamente; con l'interpretazione adottata qui, fa costruzione è spezzata. O l'autore continua a discolpare gli abitanti di Sodoma o ricorda che li attende una « visita » punitiva ( cf. Sap 14,11 ), e si potrebbe tradurre: « e, certamente, ne dovranno rendere conto ». È possibile che il castigo riguardi ugualmente gli egiziani. | 
| 19,16 | Probabile allusione a una rivendicazione attuale dei giudei d'Alessandria. | 
| 19,17 | Furono perciò colpiti da cecità: allusione alla piaga delle tenebre, con la quale Dio punì gli Egiziani ( 
    Es 10,21-28 ) e alla cecità che colpì gli abitanti di Sòdoma, alla porta della casa di Lot ( chiamato qui giusto, vedi Gen 19,11 ). Presentazione retorica della piaga delle tenebre. - del giusto: Lot ( Sap 10,6; cf. Gen 19,11 ). | 
| 19,18-22 | Dio è il Signore della natura e delle sue leggi Il libro si conclude con il ringraziamento e la lode a Dio, per la bontà con cui circonda il suo popolo e lo rende grande e glorioso ( v. 22 ). Il ricordo del passato diviene così messaggio di fiducia per il presente e per il futuro. 19,18-21 Gli scritti greci illustrano spesso con un paragone musicale il gioco degli elementi che costituiscono la natura. Qui l'autore riprende un simile paragone e lo applica ai principali miracoli dell'esodo per indicarne una spiegazione, sia come cambiamento di ritmo degli elementi ( cf. Sap 16,24 ), sia per una combinazione diversa delle loro proprietà. Il creato risulta così interamente al servizio del popolo di Dio ( cf. v 6 ). | 
| 19,19 | animali terrestri: gli israeliti e il loro bestiame al passaggio del Mare Rosso. - quelli che nuotavano: le rane ( Es 8,2 ). | 
| 19,20-25 | Il passaggio del Mar Rosso e la disfatta degli Egiziani L'ultima riflessione sugli avvenimenti dell'esodo è collocata nella cornice delle acque del Mar Rosso. L'uscita di Israele dalle acque del Mar Rosso è celebrata come una nuova creazione, l'apparire di un mondo nuovo ( vv. 6-12 ). |