Sapienza

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Capitolo 16

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Secondo contrappasso: le rane

1 Per questo furono giustamente puniti con esseri simili e tormentati da numerose bestiole.
Sap 11,16
Sap 12,23.27
2 Invece di tale castigo, tu beneficasti il tuo popolo; per appagarne il forte appetito gli preparasti un cibo di gusto squisito, le quaglie.
Es 16,9-13
Nm 11,10-32
3 Gli Egiziani infatti, sebbene bramosi di cibo, disgustati dagli animali inviati contro di loro perdettero anche il naturale appetito; questi invece, dopo una breve privazione, gustarono un cibo squisito.
4 Era necessario che a quegli avversari venisse addosso una carestia inevitabile e che a questi si mostrasse soltanto come erano tormentati i loro nemici.
Sap 11,8-9

Terzo contrappasso: cavallette e serpente di bronzo

5 Quando infatti li assalì il terribile furore delle bestie e perirono per i morsi di tortuosi serpenti, la tua collera non durò sino alla fine.
Nm 21,4-9
6 Per correzione furono spaventati per breve tempo, avendo già avuto un pegno di salvezza a ricordare loro i decreti della tua legge.
Nm 21,9
7 Infatti chi si volgeva a guardarlo era salvato non da quel che vedeva, ma solo da te, salvatore di tutti.
Gv 3,14-17
Is 45,14+
8 Anche con ciò convincesti i nostri nemici che tu sei colui che libera da ogni male.
9 Gli Egiziani infatti furono uccisi dai morsi di cavallette e di mosche, né si trovò un rimedio per la loro vita, meritando di essere puniti con tali mezzi.
Es 10,4-15
Es 8,16-20
Sap 11,15-16
10 Invece contro i tuoi figli neppure i denti di serpenti velenosi prevalsero, perché intervenne la tua misericordia a guarirli.
11 Perché ricordassero le tue parole, feriti dai morsi, erano subito guariti, per timore che, caduti in un profondo oblio, fossero esclusi dai tuoi benefici.
12 Non li guarì né un'erba né un emolliente, ma la tua parola, o Signore, la quale tutto risana.
Sal 107,20
Is 55,10-11
13 Tu infatti hai potere sulla vita e sulla morte; conduci giù alle porte degli inferi e fai risalire.
Dt 32,39
1 Sam 2,6
14 L'uomo può uccidere nella sua malvagità, ma non far tornare uno spirito già esalato, né liberare un'anima già accolta negli inferi.

Quarto contrappasso: la grandine e la manna

15 È impossibile sfuggire alla tua mano:
16 gli empi, che rifiutavano di conoscerti, furono colpiti con la forza del tuo braccio, perseguitati da strane piogge e da grandine, da acquazzoni travolgenti, e divorati dal fuoco.
Es 9,24-25
Sal 78,47-49
17 E, cosa più strana, l'acqua che tutto spegne ravvivava sempre più il fuoco: l'universo si fa alleato dei giusti.
Sap 5,17.20
18 Talvolta la fiamma si attenuava per non bruciare gli animali inviati contro gli empi e per far loro comprendere a tal vista che erano incalzati dal giudizio di Dio.
19 Altre volte anche in mezzo all'acqua la fiamma bruciava oltre la potenza del fuoco per distruggere i germogli di una terra iniqua.
20 Invece sfamasti il tuo popolo con un cibo degli angeli, dal cielo offristi loro un pane già pronto senza fatica, capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto.
Es 16
Sal 78,25
Sal 105,40
21 Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i tuoi figli; esso si adattava al gusto di chi l'inghiottiva e si trasformava in ciò che ognuno desiderava.
22 Neve e ghiaccio resistevano al fuoco senza sciogliersi, perché riconoscessero che i frutti dei nemici il fuoco distruggeva ardendo tra la grandine e folgoreggiando tra le piogge.
Sap 16,19
23 Al contrario, perché si nutrissero i giusti, dimenticava perfino la propria virtù.
24 La creazione infatti a te suo creatore obbedendo, si irrigidisce per punire gli ingiusti, ma s'addolcisce a favore di quanti confidano in te.
Sap 5,17
Sap 19,6
25 Per questo anche allora, adattandosi a tutto, serviva alla tua liberalità che tutti alimenta, secondo il desiderio di chi era nel bisogno,
Sap 19,18
Sal 104,27.28
Sal 136,25
Sal 145,16
26 perché i tuoi figli, che ami, o Signore, capissero che non le diverse specie di frutti nutrono l'uomo, ma la tua parola conserva coloro che credono in te.
Dt 8,3+
27 Ciò che infatti non era stato distrutto dal fuoco si scioglieva appena scaldato da un breve raggio di sole,
Es 16,21
28 perché fosse noto che si deve prevenire il sole per renderti grazie e pregarti allo spuntar delle luce,
Sal 5,4
Sir 39,5
29 poiché la speranza dell'ingrato si scioglierà come brina invernale e si disperderà come un'acqua inutilizzabile.
Sal 58,8
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Abbreviazioni
16,1-4 Le creature come castigo e beneficio: le quaglie
Gli Egiziani sono puniti da una grave carestia, causata dall'invio di animali nauseanti ( forse vi è un'allusione alla piaga delle rane, Es 7,28-29 );
gli Ebrei invece sono saziati mediante l'invio di quaglie ( Es 16,9-13 ).
Ciò che si dimostrò castigo per gli Egiziani, fu un beneficio per Israele.
16,1-29 Dopo una lunga digressione, la fine del libro ( cc 16-19 ) riprende il parallelismo tra egiziani e israeliti ( cf. Sap 11,4+ ).
La seconda antitesi è stata preparata da lontano con il ricordo in generale delle piaghe ( cf. Sap 11,15-16; Sap 12,23-27 ).
L'autore continua ad aggiungere numerosi particolari ai racconti biblici anteriori
( per esempio v 3 ), interpretandoli liberamente secondo il genere letterario del midrash.
16,5-14 Serpenti, cavallette, mosconi
Nel deserto anche gli Israeliti furono puniti con l'invio di serpenti velenosi, a motivo della loro contestazione nei confronti di Mosè ( Nm 21,6 ), ma poi il serpente di bronzo innalzato da Mosè fu salvezza per loro ( Nm 21,8-9 ).
Agli Egiziani non fu concesso un rimedio simile, e caddero sotto la fitta invasione di cavallette e mosconi ( Es 8,16-20; Es 10,15 ).
Gli episodi narrati nel libro dell'Esodo vengono esposti dall'autore con grande libertà e in forme iperboliche.
16,6 pegno di salvezza: BJ traduce: « segno » di salvezza, al cui posto molti mss importanti hanno « consigliere ».
16,7 L'autore interpreta Nm 21,4-9 nel senso della misericordia.
Afferma così che il serpente di bronzo non aveva alcun potere in se stesso.
Egli ci vede un richiamo alla legge e il segno di una salvezza che Dio offre a tutti, cosa che non risulta dal testo antico.
- Serpente di bronzo e disegno salvifico universale di Dio figurano in un medesimo contesto in Gv 3,14-17.
16,8 Si suppone che i nemici siano a conoscenza di questi avvenimenti ( cf. Sap 11,13 ), a meno che l'autore non pensi a un insegnamento sempre valido nel presente.
16,9 Sembra che l'autore voglia unire alla piaga delle cavallette ( Es 10,4-15 ), con un termine assai vago, i tafani ( Es 8,16-20 ) e le zanzare ( Es 8,12-15 ).
L'idea di affidare loro un'azione mortifera può provenire da una amplificazione di
Es 10 ( « calamità mortali » ) e di Sal 78,45 ( « tafani che divoravano » );
per una trasposizione apocalittica di queste piaghe, si avvicina anche Ap 9,3-12.
16,11 fossero esclusi dai tuoi benefici o « divenissero insensibili ai tuoi benefici ».
16,13 Qui l'autore vuol proporre il potere assoluto di Dio sulla vita e sulla morte, non solo nel senso che può strappare dal pericolo di morte chi gli piace ( cf. Sal 9,14;
Sal 107,17-19; Is 38,10-17 ), ma anche, sembra, nel senso più profondo che può riportare alla vita fisica l'anima scesa nello sheòl ( cf. 1 Re 17,17-23; 2 Re 4,33-35; 2 Re 13,21 ).
16,14 Il termine inferi ( BJ traduce: « Ade » ) non è espresso nel testo originale, ma il senso non lo mette in dubbio; alla lettera: « l'anima che è stata ricevuta ».
16,15-19 La grandine e la pioggia
Gli elementi atmosferici ( pioggia, grandine, acquazzoni, fuoco ) diventano strumenti di punizione per gli Egiziani, che hanno rifiutato di riconoscere Dio e la potenza prodigiosa della sua azione.
16,16 Tutti i particolari di questo elenco rimandano alla piaga della grandine ( Es 9,13-35 ), ma l'autore utilizza, al modo del midrash, tutte le indicazioni bibliche:
per le piogge cf. Es 9,29.33.34 ( LXX );
per il fuoco cf. Es 9,23-24; Sal 78,47-49;
Sal 105,32 ( dove si trova anche la « pioggia » ).
16,18 L'autore sembra pensare che le prime piaghe durassero ancora quando sull'Egitto si abbatté la settima, quella della grandine ( Es 9,13-35 ).
16,20-21 La manna
I giusti ottengono dal Signore un cibo speciale, cibo degli angeli: la manna ( v. 20 ).
L'autore offre del testo di Es 16 una lettura spirituale, che il NT farà propria
( Gv 6,32-33.49-51 ).
16,20 offristi: una var. attestata da buoni mss ha: « hai loro mandato »; … la manna, « pane degli angeli » ( Sal 78,25 ) o « pane del cielo » ( Sal 105,40 ), che aveva il « sapore d'una torta di miele » ( Es 16,31 ), diventa un cibo capace di adattarsi a tutti i gusti e di rendere tutti i sapori desiderabili, e il simbolo stesso della dolcezza di Dio ( v 21 ).
Questo passo trova paralleli molto concreti nei testi rabbinici e attesta già l'esistenza d'una leggenda giudaica sulla manna.
La liturgia cristiana lo ha applicato all'eucaristia.
16,22-29 Neve, acqua e fuoco
16,22 Neve e ghiaccio: è ancora la manna, che Es 16,14 paragona alla rugiada, e Nm 11,7 ( LXX ) al ghiaccio ( cf. Sap 19,21 ).
16,24 si irrigidisce … s'addolcisce ( BJ traduce: « si tende … si distende » ):
immagine desunta dagli strumenti a corda ( cf. Sap 19,18 ).
16,25 L'autore cerca di spiegare questo particolare della manna ( cf. vv 20c.21c )
con l'aiuto della fisica d'allora, mediante una mutazione degli elementi o un cambiamento delle loro proprietà.
Ma insiste meno su questo fatto straordinario che sull'insegnamento che ne deriva.
- di chi era nel bisogno o « di coloro che domandavano » o « pregavano ».
16,26 Vedi Dt 8,3.
16,28 si deve prevenire il sole: allusione alla preghiera del mattino; ad essa, che costituisce la prima delle tre preghiere liturgiche quotidiane dell'ebraismo, invitano più volte i Salmi ( Sal 5,4; Sal 88,14 ).
Questa lezione, che poggia su una interpretazione assai libera di Es 16,21, rileva l'uso di far coincidere la preghiera del mattino con l'aurora o i primi raggi del sole.