Ezechiele

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Capitolo 19

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Lamento sui capi d'Israele

1 Intona ora un lamento sui capi d'Israele
2 dicendo: « Che cos'era tua madre? Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi cuccioli.
3 Essa innalzò uno dei cuccioli che divenne leone, imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
4 Ma contro di lui le genti fecero lega, restò preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto.
2 Re 23,33-34
5 Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino.
6 Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
7 Penetrò nei loro palazzi, devastò le loro città. Il paese e si suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo ruggito.
8 Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un laccio contro di lui e restò preso nella loro fossa.
9 Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
2 Re 24,8-17
10 Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua;
Is 5,1+
Ez 17,6-10
Sal 1,3
Ez 47,12+
Ap 22,1-2
11 ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami.
12 Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la disseccò, disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo divorò.
Gv 15,6
13 Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa;
14 un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare ».
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
Ez 5,4
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Abbreviazioni
19,1-14 Lamento sugli ultimi re di Giuda
Canto di lamento.
Nella prima parte ( vv. 1-9 ) domina l'immagine della leonessa ( Gerusalemme )
e dei suoi due cuccioli:
uno rappresenta il re Ioacàz, sconfitto dal faraone Necao
e deportato in Egitto ( 2 Re 23,33-34 );
l'altro, il re Ioiachìn, deportato in Babilonia ( 2 Re 24,8-16 ).
La seconda parte del lamento ( vv. 10-14 ) usa l'immagine della vite, abituale per rappresentare Israele ( Ez 15,1-8 ), e allude alla fine del regno di Giuda
Questo poema è una qinâ, cioè un lamento dal ritmo caratteristico, essendo composto ogni verso di due stichi disuguali ( cf. Ez 26,17-18; Ez 27,3-9.25-36 ).
La sua forma è allegorica, ma non è facile capirne tutti gli elementi
19,2 La leonessa è Israele, e i suoi re i cuccioli
19,4 Allusione a Joacaz, deposto e portato in Egitto da Necao nel 609
19,7 Penetrò nei loro palazzi: BJ traduce « demolì i loro palazzi », con vers.;
il TM ha: « conobbe le loro vedove »
19,9 in una prigione: BJ con volg. e LXX traduce « in luoghi scoscesi »;
il TM invece ha: « in tranelli » (?).
- Sembra che si tratti di Joiachìn, portato a Babilonia nel 597.
Il profeta non ricorda il regno di Joiakìm che, perito di morte naturale,
non costituisce una lezione per Sedecia e per i suoi contemporanei
19,10 era come: con il Targum; il TM è incomprensibile ( alla lettera « nel tuo sangue » ).
Nuova allegoria: la vigna è la nazione che un tempo fu prospera e che ora sta per essere distrutta
19,12 disseccò: con i LXX; il TM ha: « sono stati spezzati », « sono seccati »