La Chiesa

C 85

Pietro

Rif.

Pietro è la traduzione italiana della parola πέτρος, « pietra ».
Il nome primitivo di Pietro era Simone; ma Gesù, fin dal primo incontro, gli impone il nome di Cefa, Pietro,
F 18
parola aramaica, la cui traduzione è « roccia ».
I vangeli testimoniano il compito eccezionale affidato a Pietro, come roccia sulla quale si appoggia l'autenticità della fede e della catechesi, come arbritro supremo nei conflitti che sorgeranno tra i giudei-cristiani e i pagano-cristiani.
1 Pt 5,13
( Babilonia, simbolo di Roma ) porta una testimonianza positiva della presenza di Pietro a Roma.
I capi della Chiesa, vivendo a contatto coi fatti quotidiani e sotto l'azione dello Spirito Santo, hanno capito che un'« unità gerarchizzata » era il modo di governo che corrispondeva alla volontà di Cristo.

Testi

Rilievi

Rif.

Gv 1,41-42
Mt 16,17-18
Simone cambia nome per esprimere il suo nuovo destino.
In Gv. questo cambiamento è una chiamata di Dio; in Mt. è anche frutto della sua fede.

Lc 6,14
Lc 12,41
Lc 8,45
Lc 9,32-33
La comunità primitiva aveva coscienza che Simon Pietro occupava il primo posto nel collegio dei Dodici.

Mt 16,13-20
Gv 21,15-17
Egli era la roccia sulla quale sarà fondata la Chiesa
B 62
e il pastore incaricato di pascolare tutto il gregge.
Le recenti scoperte di Qumrâm chiamano il capo della comunità « pastore del gregge ».
C 10

Gv 21,15-19
At 12,1-11
Contemporaneamente alla sua missione di pastore, Pietro riceve la chiamata al martirio contenuta nel « Seguimi ».
E 19

Mt 16,19
Is 22,22
« Legare e sciogliere » è un ebraismo che esprime la totalità del potere.
Le chiavi
C 44
rappresentano il potere del maggiordomo.

At 1,15-20
Pietro è il primo fra i testimoni della risurrezione.

At 2,14-36
At 3,12-26
Questi due schemi di catechesi sono presenti sotto forma di due discorsi di Pietro.
C 55

Gal 1,18-19
Paolo vuol consultare Pietro ( Giacomo è solo « vescovo » di Gerusalemme ).
Probabile traccia di una opposizione tra autorità carismatica e autorità dinastica.
C 41

At 8,14-25
At 9,32-10,48
Gal 2,8
Pietro, cosciente della sua responsabilità di capo, si fa missionario.
Il primato non è tanto una questione di precedenza quanto una funzione.

At 10,1-48
Pietro ha capito, nel corso della sua missione, che i pagani dovevano essere ammessi nella Chiesa con gli stessi diritti degli Ebrei.
C 17

At 11,1-18
Da allora, Pietro è arbitro a titolo di « gran visir del Signore » tra giudeo-cristiani e pagano-cristiani.

Gal 2,11-16
Paolo non ammette alcuna transazione possibile.
Di qui la sua severità a riguardo di Pietro la cui condotta è più arrendevole.

At 15,7-11
Al concilio di Gerusalemme, Pietro adempie pienamente al suo compito di fattore di unità.

Ap 11,3-11
Forse è da identificare con uno dei testimoni
C 42
che annunciano l'avvento del Regno.
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