1 Timoteo

Indice

Capitolo 3

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Il vescovo

1 È degno di fede quanto vi dico: se uno aspira all'episcopato desidera un nobile lavoro.
Tt 1,6-9
1 Tm 1,15+
2 Ma bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare,
2 Tm 2,24
1 Tm 3,12
3 non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro.
Tt 2,6+
4 Sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità,
5 perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?
6 Inoltre non sia un neofita, perché non gli accada di montare in superbia e di cadere nella stessa condanna del diavolo.
1 Cor 1,2+
7 È necessario che egli goda buona reputazione presso quelli di fuori, per non cadere in discredito e in qualche laccio del diavolo.
1 Cor 5,12+

I diaconi

8 Allo stesso modo i diaconi siano dignitosi, non doppi nel parlare, non dediti al molto vino né avidi di guadagno disonesto,
At 6,1-6
9 e conservino il mistero della fede in una coscienza pura.
10 Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio.
Rm 16,25+
11 Allo stesso modo le donne siano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto.
12 I diaconi non siano sposati che una sola volta, sappiano dirigere bene i propri figli e le proprie famiglie.
1 Tm 3,2.4
13 Coloro infatti che avranno ben servito, si acquisteranno un grado onorifico e una grande sicurezza nella fede in Cristo Gesù.

La Chiesa e il mistero della pietà

14 Ti scrivo tutto questo, nella speranza di venire presto da te;
15 ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportati nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.
Tt 1,7
1 Cor 1,2+
Ef 2,20+
Rm 16,25+
16 Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà: Egli si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo, fu assunto nella gloria.
Rm 1,3-4
Gv 1,14+
Gv 16,10
Ef 3,10
1 Pt 1,12
Mc 16,19
At 1,2.11
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Abbreviazioni
3,1-7 Il vescovo
Sono elencati i criteri per scegliere i candidati al compito di epìskopoi.
Il termine greco epìskopos ( di qui l'italiano "vescovo" ) significava in origine "sorvegliante".
A guida delle comunità cristiane stanno, accanto agli epìskopoi, anche i presbỳteroi ( "presbìteri" ).
I due termini designano in pratica i medesimi compiti ( in At 20,17.28 sembrano riferirsi alle stesse persone ):
presiedono le assemblee,
insegnano la parola di Dio,
difendono la comunità da false dottrine.
Nel NT il termine epìskopos non ha ancora quel significato di capo unico di una Chiesa locale, che avrà invece all'inizio del II sec., nelle lettere di Ignazio.
Il testo offre un ritratto ideale del "vescovo" come persona equilibrata e matura,
in grado di guidare la comunità.
episcopato: parla della funzione dell'« episcopo »;
« vescovi » e « presbiteri » non risultano ancora chiaramente distinti.
Vedi Tt 1,5+.
3,2-5 Le qualità raccomandate per i responsabili della Chiesa sono in genere quelle stesse che si richiedono ai funzionari della società civile.
La buona riuscita come marito e padre è un titolo per essere scelto a presiedere la comunità cristiana.
3,2 Ma bisogna: questa lista di qualità, insieme alla seguente ( vv 8-12 ),
non ha nulla di specifico;
si ispira a liste classiche delle qualità richieste a coloro che esercitano una funzione nella chiesa.
- sposato … una sola volta: BJ traduce: « marito di una sola donna »;
lo stesso nel v 12.
3,8-13 I diaconi
I diaconi sono incaricati di un ministero proprio, che riguarda l'annuncio del Vangelo e il servizio di accoglienza nella comunità.
Ai candidati si richiedono maturità umana e integrità di vita.
3,9 Il mistero della fede è il piano divino di salvezza pienamente rivelato e compiuto in Gesù Cristo ( Rm 16,25; Ef 1,9-10; Col 1,26; Col 2,2 ).
3,11 Allo stesso modo le donne: probabilmente le donne che svolgevano la funzione di diaconesse ( cf. Rm 16,1 ), non le spose dei diaconi.
3,14-16 Il mistero dell'amore di Dio
3,15 L'immagine della Chiesa casa di Dio, saldamente fondata e costruita, risale alla tradizione evangelica ( Mt 16,18 ).
L'espressione colonna e sostegno della verità, riferita alla Chiesa,
ne sottolinea il ruolo di garante e custode della fede tradizionale ( 1 Tm 2,4 ).
La chiesa del Dio vivente ( Dt 5,26+; 2 Cor 6,16 )
è la sua casa, cioè la sua dimora e la sua famiglia ( Nm 12,7; Eb 3,6; Eb 10,21;
1 Pt 4,17 ),
dove è saldamente conservato il vangelo che salva ( v 16 ).
3,16 È riportato un frammento di inno liturgico che esprime il contenuto essenzialmente cristologico del mistero dell'amore di Dio.
Cristo fu riconosciuto giusto nello Spirito nel senso che mediante la risurrezione dai morti e il dono dello Spirito fu proclamato e riconosciuto giusto ( Rm 1,4 ).
Egli: al maschile: il Cristo ( con il codice sinaitico, alessandrino, ecc. );
molti testimoni ( volg., codice di Beza, ecc. ) hanno il neutro:
in questo caso il soggetto dei verbi seguenti sarebbe il mistero ( cf. Col 2,3+ ).
- Ciò che segue, dopo una solenne introduzione, è un frammento di inno o di professione di fede liturgica; comporta sei brevi proposizioni raggruppate a due a due ( cf. 1 Tm 6,15-16; 2 Tm 2,11-13 ed Ef 1,3-14; Fil 2,6-11; Col 1,15-20 ).
- fu giustificato nello Spirito: mostrato come giusto ( cf. Mt 11,19p ):
la giustizia e la divinità del Cristo furono attestate specialmente con il fatto della sua resurrezione gloriosa ( cf. Rm 1,4+ ).
- fu assunto nella gloria: con l'ascensione ( At 1,2.11.22 ).
Che cosa è la dottrina che è conforme alla pietà?