Romani

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Capitolo 13

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Sottomissione ai poteri civili

1 Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio.
Mt 22,16-21p
1 Tm 2,1-2
Tt 3,1
Pr 2,13-15
Pr 8,15
Sap 6,3
Ger 27,5
2 Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio.
E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna.
3 I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male.
Vuoi non aver da temere l'autorità? Fa' il bene e ne avrai lode,
4 poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male.
5 Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza.
6 Per questo dunque dovete pagare i tributi, perché quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio.
7 Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto il rispetto.
Mt 22,21p

La carità, riassunto della legge

8 Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge.
Mt 22,34-40
Gv 13,34
Gal 5,14
Col 3,14
9 Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Es 20,13-17
Dt 5,17-21
10 L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore.
Lv 19,18
Gal 5,14
1 Cor 13,4-7

Il cristiano è figlio della luce

11 Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarsi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti.
1 Ts 5,4-8
1 Cor 7,26.29
Col 4,5
Ef 5,8-16
12 La notte è avanzata, il giorno è vicino.
Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Gv 8,12+
13 Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie.
Ef 6,11+
Rm 1,29+
14 Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri.
Gal 3,27
Ef 4,24
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Abbreviazioni
13,1-7 Doveri verso l'autorità civile
Paolo presenta l'elenco dei doveri dei cristiani verso l'autorità civile.
La regola generale della sottomissione alle autorità costituite viene motivata con un principio desunto dalla tradizione biblica: non c'è autorità se non da Dio ( v. 1 ).
c 13 Paolo afferma qui il principio dell'origine divina del potere, supponendolo d'altronde legittimo e nello stesso tempo esercitato per il bene.
In questo modo la religione cristiana penetra, oltre che la vita morale ( Rm 12,1 ),
la stessa vita civile ( Rm 13,1-7 ).
Paolo non parlerà diversamente dopo le prime persecuzioni ( Tt 3,1; 1 Tm 2,1-2 ).
13,1 autorità costituite: alla lettera « che sono sopra di noi ».
13,4 per la giusta condanna: alla lettera « per la collera ».
13,8-10 L'amore prima di tutto
Nel comandamento dell'amore del prossimo si concentrano tutti i doveri
e le esigenze etiche del decalogo.
Nell'amore, dono interiore dello Spirito, arriva a compimento la legge di Dio.
Vengono citati Es 20,13-15.17; Dt 5,17-19.21; Lv 19,18.
13,8 ha adempiuto la legge: a quanto sembra la legge in generale
e non soltanto la legge mosaica.
13,9 non rubare: volg. aggiunge: « non dire falsa testimonianza ».
Amerai il prossimo tuo: il prossimo non è più, come in Lv, il membro del medesimo popolo, ma ogni membro della famiglia umana, unificata nel Cristo
( Gal 3,28; Mt 25,40 ).
13,11-14 Vivere nella luce
13,11 Il momento è il compimento della storia di salvezza, inaugurato dalla risurrezione di Cristo.
consapevoli del momento: questa considerazione rappresenta uno dei fondamenti della morale paolina.
Il « momento » ( kairos ) sembra designare l'era « escatologica », quella che la bibbia chiamava « gli ultimi giorni », inaugurata dalla morte e dalla resurrezione del Cristo e coestensiva al tempo della chiesa militante, al tempo della salvezza
( 2 Cor 6,2+; cf. At 1,7+ );
essa si oppone al periodo precedente più per una differenza di natura
che per una semplice successione temporale.
Il cristiano, fin d'ora « figlio del giorno », liberato dal mondo perverso ( Gal 1,4 )
e dal dominio delle tenebre, partecipa al regno di Dio e del suo Figlio ( Col 1,13 );
è già cittadino del cielo ( Fil 3,20 ).
Questa « situazione » così nuova orienta tutta la morale ( cf. Rm 6,3s ).
13,12 Gettiamo via: con volg.; BJ con gr. traduce: « lasciamo là »;
alla lettera: « spogliamoci ».