Giacomo

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Capitolo 2

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Il rispetto dovuto ai poveri

1 Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria.
Dt 1,17+
2 Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro.
3 Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: « Tu mettiti qui comodamente », e al povero dite: « Tu mettiti in piedi lì », oppure: « Siediti qui ai piedi del mio sgabello »,
4 non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?
5 Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?
1 Cor 1,26-29
Sof 2,3+
Ap 2,9
6 Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali?
Gal 3,29
Gc 1,12
Mt 4,17+
7 Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?
Is 52,5
Rm 2,24
8 Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene;
Rm 13,8-10
Lv 19,18
Mt 22,39p
9 ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori.
Pr 24,23+
Dt 1,17
10 Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto;
Dt 27,26
Gal 3,10
Mt 5,19
11 infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere.
Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge.
Es 20,13-14
Dt 5,17-18
12 Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché
Rm 2,12
Rm 6,15+
13 il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia; la misericordia invece ha sempre la meglio nel giudizio.
Mt 6,14-15
Mt 18,35
Lc 6,36s
1 Gv 4,18

La fede e le opere

14 Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?
Gal 5,6
1 Cor 13,3
15 Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano
Mt 25,41-45
16 e uno di voi dice loro: « Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi », ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?
1 Gv 3,17
Mt 7,21
17 Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.
18 Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.
19 Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!
Mt 8,29+
20 Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore?
21 Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare?
Gen 22,9
Eb 11,17
22 Vedi che la fede coopera con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta
23 e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio.
Gen 15,6
Rm 4,3
Gal 3,6
Is 41,8
24 Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede.
Gc 2,14+
25 Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via?
Gs 2,1s
Eb 11,31
26 Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
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Abbreviazioni
2,1-13 Ingiuste preferenze
2,1 della gloria: cf. 1 Cor 2,8+.
2,2 vostra adunanza: alla lettera « sinagoga »: è l'unico passo del NT in cui l'assemblea cristiana è chiamata così ( cf. Gc 5,14 ).
Alcuni lo ritengono un indizio che Gc scriveva a giudei diventati cristiani.
2,5 ricchi con la fede: i poveri ( Gc 1,9-10+ ) possiedono la vera ricchezza
( cf. 1 Cor 1,17-29 ).
2,7 invocato sopra di voi: nell'AT, il nome di Jahve, pronunziato su qualcuno, richiamava su di lui la protezione divina ( Am 9,12; Is 43,7: Ger 14.9 ).
Nel NT l'unico mezzo di salvezza ( At 2,21+ ) è il nome di Gesù.
- Altra traduzione: « il bel nome che voi portate ».
2,8 Citazione di Lv 19,18.
2,11 Citazioni di Es 20,14; Dt 5,18 e Es 20,13; Dt 5,17.
2,13 giudizio: qui nel senso di condanna.
Il giudicare appartiene solo a Dio, autore della legge ( Gc 4,11-12; Gc 5,9;
cf. Sal 9,9+ ).
Egli ordina la pratica della legge ( Gc 1,25; Gc 2,8 ), condensata misericordia.
2,14-26 La fede e le opere
Giacomo dichiara morta ( v. 17 ) una fede senza le opere e cita gli esempi di Abramo e Raab per dimostrare che la giustificazione si consegue mediante le opere.
Paolo afferma invece che l'uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede ( Gal 2,16 ).
In realtà non vi è contraddizione fra i due, perché la fede che Giacomo ritiene insufficiente è un semplice assenso dell'intelligenza a una verità innegabile.
Quella di cui parla Paolo, invece, è una fede attiva, che si rende operosa per mezzo della carità ( Gal 5,6 ).
Così, le opere dichiarate da Paolo inefficaci, sono le opere della Legge compiute prima della fede ( Gal 2,16 );
quelle che Giacomo proclama necessarie, sono le opere della carità conseguenti alla fede.
Gli sviluppi precedenti sono chiariti con una esposizione di principio.
L'uditore della parola deve esserne anche un esecutore ( Gc 1,22-25; cf. Gc 4,11 ).
Il punto di vista di Gc non è inconciliabile con quello difeso da Paolo ( Rm 3,20-31; Rm 9,31; Gal 2,16; Gal 3,2.5.11s; Fil 3,9 ).
Ciò che questi respinge è il valore delle opere umane per meritare la salvezza senza la fede in Cristo.
Una tale fiducia nello sforzo che l'uomo fa per rendersi giusto misconosce il fatto che egli è radicalmente peccatore ( Rm 1,18-3,20; Gal 3,22 )
e rende vana la fede in Cristo ( Gal 2,21; cf. Rm 1,16+ ).
Ma anche Paolo ammette che, dopo aver ricevuto la giustificazione per pura grazia, la fede deve essere esercitata dalla carità ( 1 Cor 13,2; Gal 5,6; cf. 1 Ts 1,3;
2 Ts 1,11; Fm 6 )
e occorre osservare veramente la legge ( Rm 8,4 ),
che per lui è la legge del Cristo e dello Spirito ( Gal 6,2; Rm 8,2 ),
la legge dell'amore ( Rm 13,8-10; Gal 5,14 ).
Ciascuno sarà giudicato secondo le sue opere ( Rm 2,6+ ).
Il pensiero di Giacomo, ivi compreso anche il suo riferimento alla storia di Abramo
( vv 22-23 ),
è però più vicino al giudaismo che quello di Paolo.
L'uomo è giustificato ( salvato ) per fede soltanto, o per opere?
2,18 uno potrebbe dire: riferito all'interlocutore dei v 14 e v 16, che Gc ora considera a parte.
2,19 tremano: la ribellione dei demoni al vero Dio, che pure riconoscono
( cf. Mc 1,24.34, ecc. ),
non impedisce loro di temere la sua collera futura.
2,20 senza valore: volg. ha: « morta » ( cf. v 17 e v 26 ).
2,21 nostro padre: la tradizione giudaica considerava Abramo come il giusto fedele a Dio ( Sir 44,19-21+ ),
amico di Dio ( 2 Cr 20,7; Is 41,8 ),
padre dei credenti ( cf. Mt 3,8; Gv 8,39 ).
Gc su questo punto si ricollega a Paolo ( Rm 4,1.16 ).
2,22 Non diversamente da Paolo, Gc non considera la fede di Abramo come un'opera
( Gen 15,6, citato nel v 23; Rm 4,3; Gal 3,6 ),
ma insiste di più sulle opere che nascono dalla fede, dalla legge perfetta ( Gc 1,25; Gc 2,8 ).
2,23 Citazione di Gen 15,6.
2,25 esploratori: una variante legge: « messaggeri » ( cf. Eb 11,31 ).
Il tema era popolare nel giudaismo.
2,26 è morta: i vv 17.20.24 trovano la conclusione nel paragone di un corpo privo del soffio vitale.