Significato profondo dell'indulgenza

10-11-2007

Don Mauro Agreste

Indice

1. L'indulgenza: un prezioso tesoro per i cristiani
2. La gente chi dice che io sia?
3. La domanda delle domande: ma tu chi sei per me?
4. Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente
5. Gesù cambia il nome a Simone ( fragile canna ) chiamandolo Pietro ( kefà, roccia )
6. A te do le chiavi del regno dei Cieli
7. La chiesa è cattolica cioè universale e apostolica, si appoggia sugli apostoli
8. I sacramenti che danno il sigillo restano anche nell'aldilà
9. Giovanni Battista: non c'e' nessuno più grande di lui, tuttavia …
10. Il potere "apostolico" si esercita solo rimanendo uniti al vicario di Cristo in terra che è il Papa
11. Tutti quelli che sono in paradiso sono santi
12. Tra noi e voi e' stabilito un grande abisso ….
13. Ecco tua madre, ecco tuo figlio …
14. Le anime dei nostri defunti che cosa sanno di noi?
15. La comunicazione con l'aldilà passa solo attraverso Gesù Cristo
16. Tu non interrogherai mai i morti, non farai sortilegi …è abominio al Signore
17. La chiesa vive tre dimensioni: terrena, purgante e gloriosa
18. Solo il santo padre ha il potere delle chiavi
19. La preghiera di intercessione per i defunti passa attraverso il cuore di Cristo
20. Il potere di Pietro non e' un potere temporale, ma spirituale
21. Il vuoto del peccato viene colmato dalla misericordia e dall'amore di Dio
22. Seguire le regole significa vivere ed accettare autenticamente l'indulgenza

1) L'indulgenza: un prezioso tesoro per i cristiani

L'altra volta avevamo introdotto e iniziato il discorso sulle indulgenze, mi sembra che sia una cosa utile per tutti per approfondire e concludere se è possibile questo discorso che stiamo riassumendo, perché voi capite che qui confluisce l'insegnamento della chiesa di secoli.

Lo stiamo semplicemente accostando dal punto di vista dei principi più importanti, più fondamentali, però voi capite che questo discorso reca con sé molte conseguenze, perché è bene inteso, allora diventa davvero un potenziale di salvezza meraviglioso per tutti coloro che si accostano a questo prezioso tesoro.

Ora per riassumere vi ricordo alcune cose, che fanno parte anche di realtà che abbiamo visto per molto tempo e che magari non abbiamo mai considerato fino a questo punto.

2) La gente chi dice che io sia?

Primo aspetto: la chiesa è il corpo di Cristo di cui Cristo è il capo.

Ora Gesù Cristo un giorno disse: chi dice la gente che io sia? qualcuno dice che tu sei Elia, qualcuno dice che sei un grande profeta, ecc.

Poi Gesù guardandoli bene negli occhi disse: "e voi chi dite che io sia?

Badate bene che nel vangelo è riportata questa domanda posta ai discepoli e specificamente al collegio dei dodici, però il collegio dei dodici non ha smesso di essere discepolo, perché era diventato apostolo, giusto?

Questo vuol dire che in senso lato questa domanda è posta a tutti coloro che si mettono in ascolto di quello che Gesù dice; a loro per primi, ma a tutti gli altri di conseguenza.

Quindi detto tra noi questa domanda non è una domanda che vale solo per Pietro e per gli altri apostoli, questa domanda è una domanda che di generazione in generazione viene incontro a ogni uomo che sulla terra si mette a seguire Gesù Cristo.

3) La domanda delle domande: ma tu chi sei per me?

Quindi anche a me e anche a te e non una sola volta nella vita, abbiamo bisogno più volte e anche ogni giorno di domandarci veramente: ma tu chi sei per me?

Lui viene dentro di noi a dirci: ma io chi sono per te? sono proprio niente o sono qualcosa? sono qualcosa o sono diventato qualcuno per te?

Che c'è una grande differenza tra qualcosa e qualcuno. allora questa domanda è la domanda delle domande, perché è la domanda che dà forza a tutte le nostre risposte a lui, è la domanda che sta alla base della vocazione di ciascuno, è la domanda che dà senso a tutto l'esistere, è la conseguenza di tutto quello che noi viviamo come cristiani.

Bene, lascio qui questa provocazione, perché mi rendo conto che deve essere una provocazione e non può essere semplicemente una spiegazione di carattere spirituale, perché se questa domanda non ti provoca nulla vuol dire che tu non sei in ascolto, invece l'atteggiamento giusto del cristiano è quello di essere continuamente in ascolto.

4) Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente

Bene, quella volta Gesù disse questo e tutti gli apostoli chi dice una cosa, chi ne dice un'altra poi li interpella personalmente: "e voi chi dite che io sia? solo Pietro rispose: "tu sei il Cristo il figlio del Dio vivente".

È celebre tutto questo brano, però è importante che lo rimeditiamo spesso, perché ciò che dice il Signore in quell'occasione è fondamentale per la solidità del corpo di Cristo che è la chiesa.

Gesù risponde: "Beato te Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te lo hanno rivelato, ma il padre mio che sta nei cieli" e poi: e io ti dico …

Ora quando sentite nel vangelo che Gesù dice "io dico" oppure "vi è stato detto ma io vi dico", tutte le volte che c'è questo drizzate le orecchie, perché qui c'è l'autorità della potenza del verbo di Dio che si è fatto uomo che sta dichiarando qualche cosa di indubitabile, sta dichiarando qualcosa che vuol dire farla nuova, quando Dio dichiara qualcosa, quella cosa accade. quindi ricordatevi le dichiarazioni di Dio sono delle cose che appena dichiarate si realizzano.

"Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".

Gesù il verbo di Dio che si è fatto carne, come uomo parla senza smettere di essere Dio, quindi ha tutta l'autorità della divinità e tutto il coinvolgimento di tutta l'umanità.

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa, a te do le chiavi del regno dei cieli, le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

Ora questa è una dichiarazione solenne, sono convinto che su questa dichiarazione già molto della teologia si è basato, ma sono convinto che c'è una profondità tale che per delle ragioni pastorali non è stato affrontato e non è stato approfondito, ma è contenuto tutto in questa dichiarazione.

5) Gesù cambia il nome a Simone ( fragile canna ) chiamandolo Pietro ( kefà, roccia )

Ora la prima cosa da notare è questa che Gesù dice a Simone figlio di Giona: io ti dico tu sei Pietro. ma come se eri Simone adesso sei Pietro?

Vi ricordavo l'altra volta il significato del cambiamento di nome, soprattutto nella mentalità dell'oriente, il nome custodisce dentro di sé il mistero della persona.

Quindi se Gesù cambia il nome da Simone a Pietro vuol dire che in quel nome è custodito il mistero di quella persona; che non vuol dire mistero psicologico, vuol dire il senso dell'esistere di quella persona.

Allora nella lingua di Gesù di quei tempi Simone significava fragile canna e cambiare il nome da canna a kefà cioè roccia, significa molto, significa che viene investito di una grazia tale che lo fa essere tutto il contrario di quello che era.

Voi sapete che le canne finché sono giovani, fresche, sono flessuose, si piegano al vento, sono resistenti, non si spezzano mai perché si piegano a tutto.

Invece una roccia è talmente solida che piuttosto che piegarsi si spezza.

Allora questa persona che era abituata a piegarsi a qualunque situazione pur di ottenere quello che voleva viene trasformata, dalla potenza dello spirito santo, in una roccia indefettibile, quindi Gesù fa una dichiarazione profetica.

Certo non è ancora venuta la pentecoste, ancora non è disceso lo spirito santo dentro gli apostoli, ma Gesù annuncia ciò che sarebbe accaduto.

Infatti nel giorno di pentecoste accade che Pietro da timoroso e pauroso ( poche ore prima si era spaventato della dichiarazione di una domestica e aveva rinnegato Gesù Cristo ), 50 giorni dopo cosa accade?

Che arriva lo spirito santo e Pietro spalanca la porta e fa un discorso di fuoco, di fuoco dello Spirito Santo.

Quel Gesù ecc. ecc. voi l'avete crocifisso. quel discorso così potente è la realizzazione della promessa di Gesù Cristo.

Pietro che si era spaventato per quello che aveva detto la domestica, non avrebbe mai osato fare una cosa di questo genere, se non fosse intervenuto la potenza dall'alto e lo avesse trasformato da Simone a Pietro, da canna al vento a roccia.

6) A te do le chiavi del regno dei Cieli

Ora significa che tutto quanto è contenuto in quella dichiarazione ha un significato importante: "A te do le chiavi del regno dei cieli, tutto ciò che aprirai sulla terra sarà aperto nei cieli, tutto ciò che chiuderai sulla terra sarà chiuso nei cieli, le porte degli inferi non prevarranno contro la chiesa.

In tutto questo è custodito una quantità di significato molto grande.

Voi ricorderete quello che vi ho detto l'altra volta, nel simbolo di Pietro sempre compaiono le chiavi concussate, che rappresentano l'antico e il nuovo testamento, ma sullo stemma che ricorda l'ufficio petrino solitamente vi è anche un copricapo che si chiama tiara papale oppure triregno.

È un alto copricapo sormontato da tre corone e una certa mentalità intende vedere in questo una sorta di trionfalismo e un ricordo del potere temporale della chiesa, invece il significato di questa triplice corona è il potere spirituale che il successore di Pietro ha ricevuto su tutta la chiesa.

È un potere che si riferisce alle parole di Gesù Cristo quando ha detto: "a te do le chiavi del regno dei cieli"; questo stesso potere però è stato dato anche agli altri apostoli quando ha detto: "quello che perdonerete sarà perdonato, quello che non perdonerete resterà non perdonato".

Quindi è una autorità che è vissuta nella comunione dell'autorità di Pietro.

Questa triplice corona ci ricorda il triplice stato in cui vive la chiesa di Cristo di cui Cristo è il capo.

7) La Chiesa è cattolica cioè universale e apostolica, si appoggia sugli apostoli

Allora noi sappiamo che la chiesa è solo una, ed è santa ed è cattolica, perché apostolica.

Cattolica vuol dire universale.

Quindi la chiesa di Cristo si rivolge a tutti non solo al popolo ebraico, come era nell'antico testamento.

La chiesa è cattolica cioè universale, tutti i popoli possono far parte del corpo di Cristo.

Apostolica, perché si appoggia sugli apostoli e sui loro successori.

Questo è fondamentale, perché l'autorità dei nostri vescovi si riconduce direttamente di generazione in generazione all'origine, cioè agli apostoli che sono stati "ordinati" direttamente da Gesù Cristo, cioè consacrati da Gesù Cristo ad essere episcopi, coloro che vigilano, pastori, con un'unzione speciale di spirito santo.

Apostolica perché la nostra chiesa ininterrottamente dall'epoca di Gesù Cristo fino ai nostri giorni ha dagli apostoli i loro successori, senza interruzione; quindi le guide e il discernimento sul popolo di Dio viene fatto dai successori degli apostoli.

Cattolica, apostolica, una e santa.

Una, perché uno è il corpo di Cristo; santa, perché santo è il capo del corpo di Cristo.

8) I sacramenti che danno il sigillo restano anche nell'aldilà

Ora la chiesa tuttavia non vive una sola situazione, la chiesa vive in diverse situazioni; la chiesa vive qui sulla terra però vive anche nell'aldilà, è sempre la medesima chiesa, non è ché una persona che fa parte del corpo di Cristo che è la chiesa, che muore non faccia più parte della chiesa, perché e lo vedrete nel corso degli anni, i sacramenti che ti danno il sigillo dello spirito santo restano anche nell'aldilà, perché sono una forma di consacrazione speciale da parte dello Spirito Santo.

Lui imprime il sigillo, quindi un battezzato qui sulla terra, resterà un battezzato anche nell'aldilà; un cresimato qui sulla terra resterà un cresimato anche nell'aldilà.

Che cosa significhi e che cosa si vive nell'aldilà come battezzati, come cresimati, come ordinati, è una cosa che per adesso non ci è stata rivelata e lo vedremo quando ci andremo.

Tuttavia è evidente che un battezzato a differenza di un non battezzato fa parte direttamente del corpo di Cristo che è la chiesa; allora il battezzato è colui che vive con un legame così profondo, così autentico con Cristo, per Cristo e in Cristo che Dio padre quando lo vede dice: ecco mio figlio.

Di tutti gli altri non battezzati c'è una figliolanza diversa, che non è stata rivelata, partecipano ugualmente della salvezza operata da Gesù Cristo per tutta l'umanità, ma è una figliolanza diversa.

9) Giovanni Battista: non c'e' nessuno più grande di lui, tuttavia …

Nella lettera di Pietro, Pietro dice che l'annuncio della salvezza è stato dato anche a tutte le anime di coloro che erano morti, i quali essendo morti prima non sono stati battezzati.

Giovanni il Battista è stato battezzato? No, di Giovanni Battista Gesù dice: "non c'è nessuno più grande di lui, tuttavia nel regno di Dio il più piccolo è più grande di lui!

C'è qualche luce che viene gettata, ma poiché non è qualche cosa che serve per la nostra crescita spirituale, non ci viene rivelato, perché potrebbe essere semplicemente motivo di curiosità e quindi di dissipazione dell'autentico messaggio di Cristo.

A noi interessa sapere che Gesù Cristo avendo preso su di sé tutti i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi, li ha salvati tutti.

Il battesimo costituisce una risposta libera e volitiva da parte della creatura che desidera appartenere in una maniera totale a Gesù Cristo.

La questione è molto vasta e la stiamo semplicemente sfiorando, abbiamo detto che la chiesa vive in stati diversi ma è sempre l'unica e stessa chiesa e il capo della chiesa è sempre Gesù Cristo, il suo vicario è Pietro con i suoi successori.

Gli apostoli hanno questo potere apostolico solo perché sono d'accordo con Pietro, quando un apostolo si divide da Pietro non ha più questo carisma dell'unità e provoca dei gravi disagi che si chiamano scismi.

10) Il potere "apostolico" si esercita solo rimanendo uniti al vicario di Cristo in terra che è il Papa

Quindi il potere apostolico si esercita in maniera lecita, giusta e buona nella misura in cui la persona è unita al vicario di Cristo in terra che è il papa.

Quando uno si distacca dal vicario di Cristo allora lui non è più l'unica chiesa santa e cattolica, sta dividendo il corpo di Cristo e si rende responsabile di uno scisma cioè di un taglio, di una frattura.

Invece Pietro non può operare uno scisma, perché lui è il vicario di Cristo e non può.

Dicevo la chiesa vive in tre situazioni diverse, la chiesa vive qui sulla terra, però vive anche nell'aldilà.

Vive nello stato di perfezione si chiama, il paradiso, vive nello stato di purificazione, si chiama purgatorio.

Quindi sintetizzando la chiesa vive in tre dimensioni, l'unica chiesa militante o pellegrina nel mondo; pellegrina mi piace un po' di meno, preferisco militante, perché vuol dire che la persona milita, cioè attivamente si dà da fare per estendere il regno di Cristo.

Pellegrina vuol solo dire che cammina per le strade del mondo; mi fa pensare all'esodo che non arriva mai alla terra promessa, invece noi sappiamo già che i nostri nomi sono scritti nel cielo, speriamo che non resti solo il nostro nome, ma ci arriviamo anche noi, facciamo in modo che sia così.

La chiesa purgante, cioè nello stato di purificazione e la chiesa trionfante costituita dai santi; chi sono i santi? quelli che stanno in paradiso.

11) Tutti quelli che sono in paradiso sono santi

Ci sono i santi famosi e quelli meno noti, ma tutti quelli che sono in paradiso sono santi.

Tutti quelli che sono nell'aldilà presto o tardi andranno in paradiso.

Altra cosa è quando noi diciamo come si fa a diventare santi.

C'è comunione tra i tre stati della chiesa, c'è anche comunicazione? Sì, in che modo?

Con la preghiera, però su questo punto dobbiamo essere un po' attenti, soprattutto voi dovete sapere le cose come stanno, perché parlando con le persone dovete avere il coraggio di dire la verità.

La preghiera che mette in comunione i tre stati della chiesa è sempre una preghiera per Cristo, con Cristo e in Cristo, se non è così è una preghiera sballata; è sempre una preghiera, ma una preghiera ciucca; capita di sentire: io prego tanto i miei morti, ma cosa significa?

Vuol dire che tu parli al tuo morto e gli dici aiutami?

Questa è una preghiera sbandata, perché la preghiera si fa sempre per Cristo, con Cristo e in Cristo.

12) Tra noi e voi è stabilito un grande abisso …

Vi ricordate la parabola del ricco epulone?

Abramo rappresenta Dio padre e il ricco epulone non parla direttamente a Lazzaro, ma si rivolge ad Abramo e dice: digli che vada a dire ai miei fratelli questo e quell'altro; quindi se uno capisce quello che c'è scritto dietro al vangelo, capisce che una preghiera diretta tra noi e le anime di quelli che sono trapassati non ha senso, perché il brano del vangelo dice: "tra noi e voi è stabilito un grande abisso, nessuno che vuole andare di qui o di là lo può fare".

Questo significa che anche la preghiera è vissuta per Cristo con Cristo, in Cristo, cioè a dire, io posso pregare che un mio defunto interceda per me?

Si, perché la preghiera di intercessione fa parte del corpo di Cristo, fa parte del dogma della comunione dei santi, solo che la nostra preghiera passa sempre per il cuore di Cristo, quindi non è che tu possa fare la scorciatoia e andare direttamente dall'anima del tuo defunto perché preghi per te.

Nella logica certo che nessuno pensa a questo e il ragionamento da fare giusto è questo e cioè: tu parli al Signore dell'anima del tuo defunto e gli chiedi che lui mi aiuti con la sua preghiera, ma passa tutto sempre attraverso Gesù Cristo, perché la comunicazione diretta tra noi e l'aldilà passa sempre e solamente attraverso Gesù Cristo.

Perché lui è l'unico mediatore tra l'uomo e Dio, lui è l'unico vero Dio e vero uomo, perché lui è l'unico che ha distrutto la morte con la sua risurrezione.

Non c'è nessun altra via di salvezza, né via di comunione tra il cielo e la terra se non attraverso Gesù Cristo.

Ma allora la preghiera di intercessione che i santi hanno nei nostri confronti? Gia!

Ma nessuna preghiera raggiunge il santo se prima non passa da Gesù Cristo.

Il Signore concede questa comunicazione come vuole lui, però sempre e solamente passando per il cuore di Cristo, il quale è aperto, perché è stato trafitto dall'amore; il cuore di Cristo è aperto con il colpo della lancia, quindi questa comunione c'è, ma non può passare se non da lui.

13) Ecco tua madre, ecco tuo figlio …

C'è un'altra via, ma è una via che ha dichiarata lui stesso, non è una via che ci siamo inventata noi: "ecco tua madre, ecco tuo figlio".

Quindi ha dato un potere di intercessione a sua madre per sua esplicita dichiarazione, quindi è evidente che ci possiamo rivolgere alla madre di Dio per chiedere qualche cosa, ma è altrettanto evidente che lei non opera il miracolo.

Lei è quella che si rivolge al figlio o al padre dicendo: per l'autorità che mi hai concesso ti presento queste situazioni, mi sono giunte sulla mia scrivania ed io le porto sulla tua scrivania, perché veda tu cosa è bene fare.

A nessuno venga in mente di dire: prego i miei morti e ottengo tante grazie.

Già, ma non passa niente ai tuoi morti se Dio non gli permette di saperlo.

I nostri morti ci vedono? no, perché sono nell'aldilà.

Gli angeli ci vedono? Quelli che sono qui, si, se sono da un'altra parte non sono mica Dio.

Gli angeli si spostano? Hanno memoria? Hanno intelligenza?

Certo che ce l'hanno, è scritto sul vangelo a proposito del diavolo.

Il diavolo viene cacciato via: prima vaga in luoghi deserti e aridi, poi si stanca e dice: ah! mi ricordo dove stavo prima, voglio ritornarci.

Ritornato vede la casa pulita e libera, ma se non ci va lì non la vede.

Solo Dio è onnisciente e onnipresente.

14) Le anime dei nostri defunti che cosa sanno di noi?

Quindi anche le anime dei nostri defunti di noi che cosa sanno?

Sanno tutto ciò che Dio gli permette di sapere non quello che Dio non gli permette di sapere.

Anche il diavolo non sa tutto quello che ci riguarda; il diavolo non legge mica nella nostra mente, neanche gli angeli leggono nella nostra mente.

Solo Dio lo conosce, perché solo Dio abita dentro di noi con il battesimo.

Con il battesimo Dio abita dentro di noi, abitano anche gli angeli? abita Dio, tutto Dio padre, tutto Dio figlio, tutto Dio Spirito Santo.

Noi siamo il tempio di Dio non di tutto il paradiso.

Certo che paradiso e Dio coincidono, però le altre creature hanno la loro individualità che non viene violata né da noi né loro violano la nostra.

15) La comunicazione con l'aldilà passa solo attraverso Gesù Cristo

La comunicazione con l'aldilà passa solo ed esclusivamente da Gesù Cristo.

L'immensa misericordia e sapienza di Dio, può permettere se Dio lo concede, che i nostri morti possono sapere qualche cosa di noi, se ve ne è la necessità Dio potrebbe anche andare da uno dei nostri morti e dire: prega per questa persona, perché sta sbagliando strada.

le rivelazioni private nell'arco della storia della salvezza sono molte che raccontano o ricordano fatti di questo genere, ma sono fatti straordinari, sono delle eccezioni che confermano la regola.

Quindi non è che tutti sappiano tutto di tutti; noi pensiamo questo perché avendo letto o ascoltato dei racconti di queste rivelazioni private, allora pensiamo che accada sempre così, però dimentichiamo che per es. nei sogni di don bosco, queste anime che hanno avuto il permesso di dire qualche cosa a don bosco, gli hanno detto qualche cosa a riguardo di altri, solo ciò che Dio gli permetteva di dire o di fare. don bosco sogna sua mamma e chiede: ma com'è il paradiso?

Non te lo posso dire; sogna Domenico Savio e chiede come è il paradiso?

Eh! Tu non lo puoi sapere, perché quello sulla terra è solo il paradiso terrestre potenziato dall'amore di Dio, se tu potessi vedere cos'è veramente il paradiso moriresti all'istante.

Ma dammene una piccola prova, allora Domenico savio dice: mi è stato concesso di darti solo una piccola prova, questa è la luce naturale potenziata dall'amore di Dio e racconta, una striscia sottile come un capello che ha illuminato all'istante tutto al punto che per parecchi giorni don bosco è rimasto chiuso in casa, perché aveva gli occhi irritati dalla luce.

Dunque vedete la comunicazione con l'aldilà è una cosa concessa da Dio; tutte le volte che questa comunicazione è fatta senza il permesso di Dio non è una comunicazione con l'aldilà del regno di Dio, è una comunicazione con i ribelli, quelli che non vogliono stare sotto l'autorità di Dio, cioè i demoni.

16) Tu non interrogherai mai i morti, non farai sortilegi … è abominio al Signore

Tant'è vero che nella bibbia, nel libro del Levitico si dice con estrema chiarezza: "tu non interrogherai i morti, non farai sortilegi, ecc. ecc. e conclude con una frase che si troverà mai così tremenda nella bibbia, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore".

Abominio, se lo dovessimo dire in un modo molto molto gentile sarebbe: chiunque fa queste cose fa vomitare Dio.

Questo vuol dire che la comunicazione tra l'aldilà e l'aldiquà deve assolutamente passare esclusivamente nella preghiera; fuori della preghiera non è comunicazione è desiderio di spiritismo, anche se lo fai con le migliori intenzioni, con i più bei sentimenti, che ti piaccia o non ti piaccia si chiama spiritismo.

Quindi il movimento della speranza anche se ha a capo un prete gesuita, che farebbe meglio a nascondersi sotto il pavimento, non significa niente, perché quelli che sono morti in un incidente e che tu vuoi sentire come stanno e quelli ti parlano con il registratore o col computer, quello è spiritismo, sono sedute spiritiche fatte in un altro modo.

Ora il corpo di Cristo che è la chiesa non funziona così.

17) La chiesa vive tre dimensioni: terrena, purgante e gloriosa

Se la chiesa vive in queste tre dimensioni, la dimensione terrena, la dimensione della purificazione e la dimensione della gloria è sempre la medesima chiesa e il triregno, il copricapo che i papi hanno messo fino al 1965, è quella triplice corona, rappresenta l'autorità che è stata data a Gesù Cristo a Pietro e ai suoi successori; quest'autorità non l'ha data a san Bartolomeo, non l'ha data a giuda Taddeo, non l'ha data agli altri apostoli, l'ha data solo a Pietro.

È una autorità che si collega al potere delle chiavi e che collega le tre dimensioni della chiesa, cioè a dire: tu per questo potere delle chiavi hai autorità sulla chiesa militante, sulla chiesa purgante e sulla chiesa trionfante.

Ora dalla chiesa trionfante tu puoi prendere, perché la chiesa trionfante è come una sorgente abbondantissima; quindi l'autorità di Pietro, dei suoi successori affinché dall'abbondanza infinita della gloria e della misericordia di Dio, tu possa raccogliere e beneficiare per distribuire a tutte le altre dimensioni.

Ecco perché Pietro e i suoi successori hanno per il potere delle chiavi, autorità sulle realtà terrene, e non sto parlando di autorità materiale, ma di autorità spirituale, e hanno autorità sulle realtà purganti.

Solo Pietro, neanche il segretario di stato, neanche il cardinale camerlengo, nessuno di questi ha l'autorità di dichiarare: questa persona è beata.

18) Solo il santo padre ha il potere delle chiavi

Quando c'è la dichiarazione della beatitudine, come domenica passata per i martiri della rivoluzione spagnola, se il santo padre non dà il permesso, nessun altro lo può dare; lui ha il potere delle chiavi, lui dichiara chi è in paradiso, tuttavia ricordo a tutti noi che questa autorità è del triregno non dell'antiregno, dell'inferno.

Infatti mai avete sentito dire da Pietro o dai suoi successori, che qualcuno è sicuramente andato all'inferno.

Mai c'è stata una dichiarazione di dannazione, c'è sempre stata una dichiarazione di beatitudine e di santità.

Gesù Cristo ha dato il potere delle chiavi che riguardano questi tre regni, l'antiregno dipende solo dalla volontà esplicita di Dio e su questo antiregno, poiché una relazione tra le persone e Dio, sono queste che vanno all'inferno e di quelle che vanno all'inferno, anche le peggiori persone del mondo, noi non sappiamo se sono veramente all'inferno.

Quindi troveremo tante sorprese nell'aldilà.

Però tra questo e dire che l'inferno è vuoto, no, non possiamo dire che sia vuoto.

Le parabole di Gesù ci parlano del ricco epulone e ci dice che è lì e ci dice che i suoi cinque fratelli rischiano di andare lì.

Quindi la dichiarazione esplicita è: ricordatevi che non è poi impossibile che una persona fallisca la sua esistenza in un modo definitivo.

L'autorità del sommo pontefice si esprime negli altri tre stati della chiesa.

Quindi il sommo pontefice per il potere delle chiavi dichiara questa persona è sicuramente in paradiso, quindi è beata, oppure in base al miracolo che ha compiuto abbiamo la prova concreta che questa persona è in paradiso, allora possiamo chiamarla santa.

19) La preghiera di intercessione per i defunti passa attraverso il cuore di Cristo

Poi il potere delle chiavi si esprime nello stato di purificazione, perché tutte le anime che sono in purgatorio hanno bisogno della nostra comunione, che il nostro affetto si trasformi in preghiera, la nostra carità tra di noi si viva in un modo, con quelli che sono in purgatorio la carità si vive in un altro modo, con l'offerta, la penitenza, il sacrificio, offerti a beneficio di quell'anima, di quell'altra anima.

Quindi questa carità si esprime in questa offerta, in questa preghiera che passa attraverso il cuore di Cristo e raggiunge le anime che ne hanno bisogno.

L'autorità di Pietro fa si che quando le situazioni concrete e il bene di coloro che sono ancora sulla terra lo renda opportuno, ( cioè prudente, conveniente farlo ) non solo necessario, allora l'autorità di Pietro fa si che lui vada a prendere la chiave e apre il forziere dei tesori del regno di Dio a beneficio di tutti coloro che vivono sulla terra.

Voi infatti siete di Dio e tutto quello che c'è in paradiso è a vostra disposizione. ora quello che c'è bisogno per la salvezza e la santità delle persone è la misericordia di Dio, siete d'accordo?

20) Il potere di Pietro non è un potere temporale, ma spirituale

Il potere non è un potere temporale è un potere spirituale che è molto maggiore.

Allora in questo tempo prezioso, che si chiama tempo dell'indulgenza, che può essere quotidiana, o può essere un intero anno di indulgenza in quel caso si chiama anno santo o anno giubilare, che cosa accade?

Che per il potere delle chiavi il cristiano va a prendere il tesoro prezioso della misericordia di Dio e ne usufruisce.

Poiché il tesoro prezioso è costituito dall'infinito "sì" che Gesù Cristo ha detto a Dio padre e che ha distrutto tutti i no; quindi se io vado a prendere nel sì di Gesù Cristo, la sua infinita misericordia, questo suo sì ha un potere infinito.

Allora come vi accennavo la volta scorsa, io posso nel momento del giubileo andare nel cuore di Cristo e prendo per me tutto quello che è mancato, per questo vivendo quello che viene proposto per beneficiare dell'indulgenza, ho non solo il perdono di tutti i peccati, ma anche il perdono di tutte le conseguenze del peccato, quindi di tutte le pene che sono collegate al peccato.

Perché Dio nella sua infinita misericordia colma tutti i vuoti che si sono causati nella vita a causa del peccato.

21) Il vuoto del peccato viene colmato dalla misericordia e dall'amore di Dio

Se vi ricordate l'ultima volta avevo detto questo: con il peccato anche quello perdonato noi abbiamo il perdono di Dio, però il buco rimane, allora con l'indulgenza quel vuoto che tu hai operato per il peccato attivo o di omissione, allora quel vuoto viene colmato dalla misericordia di Dio e viene riempito dal suo amore.

Nell'indulgenza hai la possibilità di restaurare tutti i vuoti della tua vita, per questo si dice che nell'indulgenza ben vissuta l'anima si trova come subito dopo il battesimo.

Però vivere bene l'indulgenza significa davvero voler ricevere la piena misericordia di Dio che vuol dire desiderare di allontanarsi in un modo definitivo dalla vita di peccato; riuscire è un'altra cosa, ma desiderarlo è necessario.

Allora, certo tu puoi essere riempito della misericordia di Dio mediante il dono dell'indulgenza, ma devi seguire quelli che sono i suggerimenti che la chiesa ti da e ricordati bene che questi sono suggerimenti, non è che tu facendo questo automaticamente ottiene quello, vuol dire che se tu facendo questi gesti, però li fai solo perché li devi fare e non hai nessuna intenzione di veramente da quel momento seguire Gesù Cristo, tu credi di prendere in giro Dio?

Prendi in giro solo te stesso, perché tanto Dio è generoso, la sua misericordia te la dà, ma non ricevi l'abbondanza quello di cui hai bisogno.

22) Seguire le regole significa vivere ed accettare autenticamente l'indulgenza

Quindi per concludere il discorso di oggi le regole che vengono date per usufruire dell'indulgenza sono sicuramente la confessione sacramentale, la comunione eucaristica.

Già queste due cose devono farci capire tutto, perché comunione vuol dire quello che pensi tu lo penso io, quello che vuoi tu lo voglio anch'io, quello che sogni tu lo sogno anch'io, vuol dire che c'è identità, c'è una comunione perfetta tra te e Gesù Cristo, e qui già ce ne vuole!

Poi avere un respiro cattolico, cioè universale, non pensare solo ai tuoi beni, vado a prendere l'indulgenza così stanotte sono in paradiso, no!

Devi avere un respiro cattolico, cioè devi pregare per le necessità di tutto il corpo di Cristo che è la chiesa, quindi per il papa e secondo le sue intenzioni.

Avete capito che non basta dire devo fare queste pratiche e sono a posto, perché queste pratiche dietro di sé hanno un significato.

Perché il papa per dare l'indulgenza ti dice: per ricevere l'indulgenza tu devi questo, questo e quest'altro, non perché facendo quello sei a posto.

Perché il senso di quelle cose ha un significato che ti permette di introdurti nel vero pensiero di Dio.

Se ti introduci nel vero pensiero di Dio, allora la misericordia di Dio ti attraversa in un modo tale che tu diventi trasparente come un cristallo; ma se non pensi come il pensiero di Dio allora l'indulgenza per te è solo un atto religioso che diventa scaramanzia, superstizione e invece di produrre un risultato positivo ne produce uno negativo, perché diventando superstizione va contro il primo comandamento: io sono il Signore Dio tuo, non avrai altri dei al di fuori di me.

Sia lodato Gesù Cristo.