L'uomo

20-10-2001

Don Mauro Agreste

Lo schema sul come è fatto l'uomo, riportato nelle vostre schede, rappresenta in modo molto simbolico e molto scarno la persona umana.

Perché è importante che noi conosciamo la struttura della persona umana?

È importante perché noi dobbiamo assolutamente prendere le distanze da una certa visione culturale odierna al riguardo della persona umana, non perché la dobbiamo sostanzialmente rifiutare, ma perché per noi tale visione non è sufficiente.

Se voi leggete un giornale o ascoltate la televisione o qualcuno vi parla della persona umana, studiosi, scienziati, medici, ecc.(che si sentono in diritto di parlare della persona umana, senza però averne le basi ) avrete una trattazione della persona umana che è di tipo non cristiano, quindi una visione della persona umana che, in qualche modo può essere buona, ma che è manchevole in alcuni punti.

Perché?…Perché sostanzialmente, dopo il periodo dell'Illuminismo e dopo la Scolastica e il Rinascimento, che cosa è accaduto nella storia del pensiero?

È accaduto che i pensatori sono diventati delle persone che non facevano dipendere la loro conoscenza delle cose da un dato rilevato o dalla fede, ma si facevano un onore, invece, di scoprire la verità a prescindere dalla fede, fino al punto di determinare la scienza come un ambito di conoscenza che era assolutamente scevro, cioè libero da qualsiasi tipo di condizionamento filosofico o religioso.

Quindi i pensatori del '700 giungevano all'assioma, (che se vogliamo in ambito prettamente scientifico ha il suo valore, però non è sufficiente) secondo cui la scienza è quella scienza esatta, è quello studio della realtà esatta per cui si indagano le cose così come stanno, come un metodo che è quello dell'esperimento, quindi ripetere con delle leggi che si scoprono le cose che accadono nella natura; di per sé il principio è lodevole ed è buono per quel che riguarda la natura inanimata, che vuol dire i pianeti, la chimica, la fisica e anche il comportamento animale.

Ma quando consideriamo l'evento "essere umano" questo atteggiamento è un atteggiamento che è sicuramente manchevole perché l'essere umano non è riconducibile, nelle migliori delle ipotesi, semplicemente ad un animale, perché l'animale ha un'anima di tipo naturale, mentre l'essere umano non ha solo un'anima di tipo naturale.

Nella trattazione dei nostri Corsi, invece, noi dobbiamo prima di tutto conoscere bene che cosa dica l'uomo e che cosa dica l'uomo e che cosa dica Dio sull'essere umano.

Prima di tutto perché noi siamo dei credenti, quindi essendo credenti abbiamo bisogno di dare un giusto rilievo, la giusta importanza e il giusto spessore alle cose che Dio ci insegna, diversamente non siamo dei credenti.

Allora possiamo dire che siamo delle persone in ricerca, ma per il tipo di assemblea che abbiamo qui, diamo per presupposto che accettiamo, per esempio, che Dio esista, che sia eterno, che sia onnipotente e che sia il creatore.

Questo sono le quattro caratteristiche fondamentali che diamo per scontate all'inizio dei nostri Corsi.

Allora se accettiamo tutte queste verità in senso ampio, ciò significa che Dio ha l'opportunità e ha tutto il diritto di dirci qualche cosa sul senso di ciò che esiste. Siete d'accordo con me?

…Allora bisogna dare al diritto di replica a Dio nel difendersi, se vogliamo dire difendersi, o quanto meno nello spiegarci o nel darci una luce sul come intendere tutto ciò che esiste delle cose inanimate fino via via all'essere più perfetto che è l'essere umano.

I pensatori nei secoli passati, dalla filosofia del tempo greco in poi, hanno cercato di dare tante spiegazioni che per noi possono essere illuminanti, ma non certo esaurienti perché per noi il punto d'appoggio fondamentale è ciò che Dio dice.

È evidente che non possiamo essere dei fondamentalisti o degli estremisti della parola di Dio, come fanno per esempio i Testimoni di Geova che dicono:

così c'è scritto e così va fatto.

Attenzione, Dio ha sicuramente parlato come ci dice il Conciglio Vaticano II nel Documento " Dei Verbum", però non ha fatto una dettatura, come faccio io con il registratore; quando il Signore parla, ispira le persone senza togliere la loro intelligenza, senza togliere le loro esperienze, il loro gusto e la loro sensibilità.

Per cui, cosa accade? Accade che se Dio vuole esprimere un certo tipo di sentimento, che può essere il perdono oppure la misericordia o qualunque altro sentimento, ispira questo vissuto che, però, è enormemente più grande di quello che si è in grado di comunicare.

Ad esempio: cercate di ricordare un momento, una volta in cui avete provato della nostalgia; ora cercate di ricordate quello che è stato e che cosa avete provato quella volta in quel momento.

Se io adesso vi dicesi di descrivere la nostalgia (perché io sono un UFO e non so cos'è la nostalgia) sareste capaci di spiegarmelo?

 NOSTALGIA = assenza di qualcosa che manca in quel momento.

Una volta che ho avuto la spiegazione di cos'è la nostalgia ho sperimentato la nostalgia?

No. Ho saputo cos'è, ma non l'ho sperimentata; quindi ne ho una conoscenza, ma non un'esperienza.

Stanno parlando del carbonchio, sappiamo che cos'e ecc avete il carbonchio?

…No, non l'abbiamo…allora come fare a sapere che cos'è.

Se io vi parlo di un frutto esotico buono, particolarmente profumato, saporito, una meraviglia per i nostri occhi e per il nostro palato, forse avremo l'acquolina in bocca, però non avremo nessun sapore nella bocca.

Il fatto che noi non abbiamo nessun sapore nella bocca non significa che quel frutto non esista, tutt'altro, esiste anche se non ne ho fatto l'esperienza.

Allora, quando Dio ci comunica qualche cosa, ce la comunica in un modo che noi siamo capaci di capire.

Per esempio, la misericordia Gesù ce la spiega con la parabola del padre misericordioso e del figliol prodigo; ora, tu sei il figlio prodigo?

No, però puoi intuire cosa significhi.

Certo per un ragazzo di Sr. Elvira la comprensione della parabola del figliol prodigo è più rapida: e la capisce subito perché ha accettato la Cristoterapia.

Sr. Elvira è una suora tremenda ( un maschiaccio vestito da suora ) però è eccezionale perché ha risposto con grande dedizione alla chiamata di Dio nel campo del recupero dei tossicodipendenti.

Quando arriva un ragazzo che non prega mai, che andava a spacciare la droga ecc

Lei la prima cosa che fa lo porta in cappella e lo lascia lì una giornata e se vuole uscire gli dice: "Chi te l'ha detto di uscire? Fila!".

E gli dà anche una pedata…

Però voi dovreste vedere questi ragazzi come veramente sono dopo, perché si realizza in loro il vero senso della METANOIA, il cambiamento completo della personalità.

Finalmente queste persone hanno fatto un incontro con Dio che guarisce l'anima e quindi i corpi e le menti.

È chiaramente una chiamata particolare, per persone di un certo tipo, per cui c'è bisogno di un certo tipo di atteggiamento pedagogico che richiede di agire decisamente con metodi anche bruschi ; se con quei ragazzi non fa così e ti dimostri accondiscendente la tua azione nei loro confronti non risulta efficace e quindi è giusto che sia così.

I risultati parlano della bontà dei metodi educativi di Suor Elvira, infatti mentre.

In altre comunità il 20% guarisce e l'80% torna alla droga; da Sr. Elvira l'80% guarisce e il 20 % torna alla droga.

Noi come credenti lo sappiamo bene che la Cristoterapia è l'unica terapia che funziona e guarisce. È vero?… Molto bene.

Perché siamo arrivati a questo punto?…

Per capire che la persona umana è un insieme stratificato di tante realtà.

Allora ci sono le parole di Dio che ci vogliono far intuire delle verità talmente grandi che la nostra mente non è in grado di capirle.

Capire deriva da" capere" (latino) che significa prendere e tenere stretto

In realtà noi non possiamo capire ma, ad un certo momento, possiamo solo intuire, cioè andare verso.

Vuol dire che non potremo contenere dentro di noi la verità di Dio, però potremo essere noi contenuti della verità di Dio, come una spugna che non contiene tutta l'acqua del mare, ma è contenuta da tutta l'acqua del mare Noi quindi noi siamo chiamati a vivere in questo tipo di situazione.

Allora "che cos'è l'uomo perché te ne curi… eppure l'hai fatto poco meno degli angeli", dicono i Salmi, ed è la verità.

Intanto cercate di capire bene lo schema che vi è stato presentato qui

È importante chiederci da dove venga.

E che tipo di schema sia: psicologico? Storico? Medico? Biologico? Spirituale?…

È uno schema di tipo globale.

Vi è stata messa lì la Lettera ai Tessalonicesi ( 1 Ts 5,23 ).

In essa si dice: "Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo".

Cosa significa "Dio della pace"? La pace non è la quiete, che cos'è allora?

Se uno immagina che la pace voglia dire:

"Adesso me ne sto in pace, che pace meravigliosa …".

Questa non è la pace, e la pace non è neanche la tranquillità.

Il significato vero di pace ci viene dalla parola di Dio.

Quando nel Vangelo di Luca ci viene narrata la notte di Natale gli angeli cantano un Inno che noi ripetiamo nella liturgia domenicale:

"Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus".

"Gloria nel più alto dei cieli" (che vuol dire in Paradiso )

"et in terra pax hominibus bonae voluntatis".

"Bonae voluntatis" vuol dire quelli amati dalla volontà di Dio che è buona nei nostri confronti a differenza di quello che credono molti cristiani per cui Dio non vede l'ora di castigarci.

Che il castigo di Dio faccia parte dell'opera pedagogica di Dio è fuori dubbio, ma che Dio non veda l'ora di castigarci questo è altrettanto lontanissimo, proprio non esiste.

Dio non vuole castigare l'uomo, è l'uomo che si allontana da Dio:

se c'è un fuoco lì in mezzo, ma tu ti allontani, certamente non hai più il calore, non hai più la protezione, non hai più la luce.

Allora non è colpa del fuoco se senti freddo, se senti la solitudine, se sei aggredito dai lupi; sei tu che ti sei allontanato dal fuoco perché pensavi che i lupi non venissero…Mi sono spiegato?

… Se il fuoco è Dio e tu stai vicino a Dio, tu benefici di quello che è Dio:

benefici della luce, del calore e della protezione.

Se tu ti allontani da Dio, allora non hai più luce, quindi ti sbaglierai, ti confonderai, prenderai una cosa invece che un'altra, non avrai più calore, e quindi non farai l'esperienza dell'amore, ma solo della lotta, e non sarai neanche protetto per cui tutti i lupi, cioè i diavoli, verranno intorno a te, e poiché tu non sei più in grado di distinguere il grigio dal nero, perché sei lontano dalla luce, faranno di te un solo boccone.

Quindi il castigo non ti viene addosso perché Dio si vendica, ma ti viene addosso perché tu ti sei allontanato da Dio. Dio non vuole il male dell'uomo.

Chi è che vuole il male dell'uomo?… È Satana (Lucifero), il nemico, un nemico che esiste davvero.

Ci sono purtroppo alcuni, ed anche dei teologi che hanno al riguardo idee distorte, che dire di costoro?… Non ce ne deve fregare di meno di quello che dicono certi teologi ( che sarebbe meglio che andassero a zappare la terra) che si permettono di prendere la parola di Dio e di smentirla in base a delle loro visioni distorte della rivelazione, ma sta di fatto che Gesù Cristo, quando si è incarnato ed è venuto in mezzo a noi, ha veramente fatto di tutto per toglierci dalle tenebre e mandarci nella luce e sicuramente Gesù ha lottato realmente in preghiere, parole ed opere contro il principe di questo mondo.

Ora lo so che ci sono dei teologi che per vendere dei libri scrivono tutto e il contrario di tutto, ma questi non fanno parte della comunione ecclesiale.

Lo disse il Papa Paolo VI quando nel 1972, parlando su questo tema, disse che esce dalla comunione ecclesiale e biblica chi nega l'esistenza dell'essere perverso e pervertitore, cioè Satana che non è una forza, ma è una persona spirituale.

Questa è una scomunica di fatto?

…Certo perché tu non sei più in comunione con la Chiesa e con la Bibbia.

Quindi che chi sei?…Un Testimone di Geova? Un Mormone?

… ma essi non sono cristiani ( anche se ci sono degli ignoranti che si permettono alla televisione di parlare dei Testimoni di Geova e dei Mormoni come se fossero delle realtà cristiane ) non sono cristiani perché non hanno il Battesimo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

I Testimoni di Geova hanno l'ardire di farsi chiamare cristiani, mentre il presupposto per essere cristiani è il Battesimo in Gesù Cristo, nel Padre, per la potenza dello Spirito Santo.

Quindi il Battesimo cristiano è un Battesimo trinitario, se non c'è il Battesimo trinitario allora non è un Battesimo cristiano, sarà il Battesimo di Giovanni, ma non il Battesimo cristiano; quindi quelle persone non sono cristiane.

Per correggere gli errori e le deviazioni dei suoi figli, Dio talvolta li castiga.

Il castigo fa parte delle logica pedagogica di Dio, in vista del ravvedimento di chi si è allontanato da Lui.

Il castigo di Dio è sempre manifestazione di misericordia, mai di vendetta.

Dio si serve di ciò che è male per produrre il bene, ma Egli non manda il male perché nasca un bene, si serve solo di esso.

Ti sei allontanato dalla comunione con Dio, vivi da dissoluto, allora sarà l'esperienza che ti farà diventare attento a sentire se Dio ti suggerisce qualche altra cosa.

Finché il figliol prodigo non dovette mangiare le carrube, non sentiva la voce di Dio che gli diceva:

"Ma insomma non ti vergogni, tu che sei Figlio di re?".

Solo quando ha perso tutte le sue sicurezze, per le sventure che gli sono capitate, è diventato finalmente libero da tutte le sue catene e ha potuto sentire la voce di Dio che continuava a dirgli:

"Ma insomma, ma dai, ma cambia, ma ti stai allontanando, stai perdendo tutto".

Solo quando ha veramente perso tutto, quando è diventato povero di tutto, dalle orecchie gli sono caduti i tappi e ha potuto sentire.

Ma non è che Dio prima non dicesse niente, era lui che non sentiva.

Questo accade anche a noi quando noi siamo nel peccato e non ascoltiamo.

In ogni caso, anche in quella situazione l'uomo conserva la dignità della persona umana, che è la libertà per cui anche in situazione di peccato la persona è libera di ascoltare i suggerimenti di Dio e decidere di seguirlo, oppure di non seguirlo.

Questo è il mistero della libertà, e se non ci fosse questa libertà noi non saremmo delle persone, e se non fossimo delle persone non potremmo essere redenti, non ci sarebbe libero arbitrio, quindi tutto sommato ( come dicono questi sedicenti teologi, che dovrebbero fare gli zappatori di terra ) se Dio perdona tutti e scaraventa tutti in Paradiso, spiegami perché dovremmo fare i bravi, tanto Dio ci manda lo stesso in Paradiso!

Perché obbedire alle leggi?

Possiamo fare quello che ci pare tanto Dio è talmente buono che non manda nessuno all'inferno.

Vi pare giusto questo modo di ragionare?

…In realtà Dio non manda nessuno all'inferno, perché all'inferno uno ci va da solo, non è Dio che lo manda.

L'esistenza dell'inferno è una verità biblica.

Ci sono delle verità bibliche talmente evidenti e chiare che fanno parte del bagaglio dell'insegnamento della Chiesa da millenni.

La verità riguardante l'esistenza dell'inferno qualcuno vorrebbe collocarla nella prospettiva di un falso buonismo, perché altrimenti la gente si potrebbe spaventare di Dio e allontanarsi da Lui; ad un certo momento questo messaggio è per pochi e non per tutti ha detto il Signore.

Quando parlava del celibato Gesù l'ha collocato nella prospettiva del regno dei cieli

Non avendo capito questo è chiaro che adesso tutti si scagliano contro il celibato dei sacerdoti,adducendo il fatto che non sia giusto che il sacerdote viva solo, ma ragionando così dimostrano di non aver capito niente, perché il sacerdote non è una persona sola ma è una persona che ha un coniuge che si chiama Gesù Cristo, quindi è tutto meno che una persona sola.

Allora se ci sono dei sacerdoti che hanno difficoltà in questo campo non sono da accusare, bensì da aiutare.

La gente che non ha capito niente di questo aspetto punta il dito contro la Chiesa dicendo che fa delle scelte, a parer loro, semplicemente disciplinari.

Essi dimenticano che nel Vangelo c'è scritto:

"Ci sono alcuni che sono eunuchi per natura, coloro che si fanno eunuchi e coloro che si fanno eunuchi per il regno dei cieli".

Questo fa parte degli insegnamenti di Gesù, quindi fa parte della rivelazione ed è parola di Dio non un'imposizione moralistica o legislativa da parte della Chiesa, ne è un provvedimento legislativo, ma è semplicemente l'applicazione di una norma che era già presente nella Scrittura e di cui non ci si era mai accorti sino al 1500, anche se era caldamente consigliato vivere la vita di totale donazione.

Che dire della pace? Che pace è quella annunciata dagli angeli a Betlemme?

Per "pace" noi intendiamo, almeno come primo significato, la realizzazione delle promesse di Dio.

Certo non avemmo mai immaginato che questo fosse il significato biblico della parola "pace".

Nella Bibbia ci sono almeno 8000 promesse di Dio.

queste promesse si realizzano in una persona che si chiama Gesù Cristo.

Gesù Cristo è la nostra pace, perché è l'evidenza che tutto quello che Dio ha detto si è realizzato PACE = REALIZZAZIONE DELLE PROMESSE DI DIO

In questa pace che è Gesù Cristo stesso, c'è la persona umana completamente realizzata.

Cosa significa? Significa che la persona umana in Gesù è come Dio l'ha sognata, nella bibbia, Gen 1,26-27. ( Prendetevi questa citazione perché dopo ve la dovrete segnare ) Dio dice:

"Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza".

Cosa è accaduto? È accaduto che ad un certo momento dopo che Dio ha creato tutto l'universo ora vuole portare la Creazione al massimo grado.

Egli dice: "Facciamo l'uomo". Cosa notate di strano?

Non è strano che, in un'epoca in cui si cominciava a scrivere,

nei racconti della creazione ( scritti quando il tempio era giàcostruito, quindi dopo l'epoca di Davide, o almeno all'epoca di Davide già se ne parlava, ma i testi non erano ancora scritti, quindi l'epoca sacerdotale e regale, diciamo 1000--1500 anni a. C.) si parli di Dio con il plurale maestatico?

Come quando il Papa fa dei proclami.

Chi è che lo proclama? Noi? Sì noi, che vuol dire Dio nello Spirito Santo e l'uomo come nel Consiglio di Gerusalemme, riportato negli Atti degli Apostoli, in cui si dice: "Abbiamo deciso che lo spirito Santo e noi di non imporvi più nessun altro peso oltre a questo …".

Quindi il plurale maestatico ha un significato teologico, non trionfalistico, però sentirete delle persone che sono ancora molto malate del '68 che pensano che abbia quest'altro significato.

Noi no, perché noi sappiamo com'è la realtà e quindi sappiamo che la Chiesa è una realtà trascendente, cioè una realtà che vive sulla terra, ma che ha il suo esercizio nella gloria eterna del Paradiso.

Quindi è chiaro che se è Dio che interviene, mediante il Vicario di Cristo sulla terra, quanto si decide o si opera è un'operazione che si fa in comunione con Dio.

Per questo si dice noi. È chiaro? Sì o no?

Se il Papa dicesse: "io ho deciso così e cosà" commetterebbe un peccato di presunzione spaventoso.

Il Papa ha il potere delle chiavi, infatti se guardate il suo stemma noterete che c'è il triregno e le chiavi.

Ciò significa che il Papa può aprire e chiudere i tesori di Dio, ma solo quei tesori, non altri che si inventa lui..

Persino la piazza San Pietro con la Basilica e la sacrestia rappresentano dall'alto la Chiave di San Pietro, e dunque non rappresentano le braccia di Gesù Cristo, perché nel progetto del Bernini quello doveva rappresentare la chiave di San Pietro, come si vede chiaramente dall'alto.

Provate a fare mente locale e vedrete che rappresenta proprio la chiave di San Pietro.

Si tratta di un trascendente nell'immanente?

Si è una visione trascendente dell'immanente, perché trascendente è come il motore immobile di Aristotele per cui Dio è totalmente staccato dall'uomo, ma il nostro Dio, il Dio della rivelazione, non è quello di Aristotele, è un Dio provvidente che incarnandosi ha fatto dell'umanità una situazione nuova e trascendentale.

Quindi c'è questa grande differenza che ci distanzia da una visione di questo tipo.

Allora Dio dice: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza".

Dunque è chiaro che c'è un insegnamento sulla pluralità di Dio, quindi non è solo il significato della solennità, quindi della maestà, c'è anche questo; ma c'è in nuce, cioè come nucleo, un insegnamento che esplode, cioè viene annunciato che Dio è uno, ma anche più di uno perché dice "facciamo a nostra immagine e somiglianza".

Questo ce la dice molto lunga su questa verità, perché se Dio dice "facciamo" e poi dice " a nostra immagine" vuol dire che l'essere umano non solo ripete l'immagine visibile del Dio invisibile, come direbbe San Paolo, mi sembra nella Lettera ai Colossesi ( Col 3,10 ), ma parla di "facciamo a nostra immagine" e questo significa che l'essere umano è l'immagine dell'intera Trinità, non solo del Verbo che si è fato carne.

A questo proposito potremo vedere i discorsi di Mosè che sono stati fatti ben prima, magari anche in ambito sacerdotale, forse quelle riportate non sono proprio le parole che sono uscite da Mosè, ma questo ci interessa di meno perché è la tradizione che si è perpetuata per tanto tempo.

Questo è stato l'insegnamento ricevuto quando Mosè dà i Comandamenti ( Dt 6 oppure Es 20 ).

C'è sempre questa ripetizione: "Non di solo pane vivrà l'uomo".

Gesù riprende pari pari questa affermazione dei tempi di Mosè e la ripropone quando viene tentato per tre volte nel deserto, Egli dice proprio questo: "Non di solo pane vivrà l'uomo",

poi ci sono tutti i Comandamenti e poi afferma quel Comandamento che viene considerato fondamentale nella legge del Nuovo Testamento e che è il Comandamento della carità:

"Amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze".

Il secondo è analogo al primo .

Sottendono tutti ad un insegnamento che viene poi esplicitato in maniera più evidente di così, però non meno complessa perché sappiamo che San Paolo scrive in modo molto complesso, in quella Lettera ai Tessalonicesi.

Quindi noi abbiamo Genesi, Esodo, Deuteronomio, poi abbiamo i Profeti che varie volte riprendono questo tema, ma sono solo delle affermazioni di queste esplicitazioni di Dio fatte in Genesi, Esodo, Deuteronomio ecc e poi abbiamo San Paolo, Lettera ai Tessalonicesi, che afferma:

"tutto quello che è vostro spirito, anima e corpo si conservi irreprensibile per la venuta del Signore" ( 1 Ts 5,23 ).

Dunque noi abbiamo in tutto l'arco della trattazione biblica una visione della persona umana che è molto chiara e che per esempio non è binaria o bipartita, ma è tripartita, cioè trinitaria, perché l'essere umano se è veramente fatto a immagine e somiglianza di Dio, come viene detto nel versetto 27 " a immagine di Dio li creò, maschio e femmina li creò" ( Gen 1,27 ), che cosa significa?

Significa che l'uomo, individualmente prima che com'unitariamente, esprime che la struttura della persona umana è una struttura tripartita o trinitaria:

spirito, anima e corpo a cui fanno riferimento cuore, mente e forze, oppure mente e forze, e quella triade di affermazioni che variano come scelta di vocaboli, ma non come essenza perché sono sempre le tre medesime cose.

Come si è arrivati a questa visione bipartita?

Semplicemente attraverso la filosofia greca.

Voi sapete che per tutta la Scolastica questo pensiero non era più al centro della speculazione teologica perché la speculazione teologica verteva sulla figura di Dio ("De Deo creante" e "De Deo elevante") quindi la grazia ecc.

Per quello che riguarda la persona umana il centro del pensiero della persona umana è sorto verso la fine del nominalismo e l'inizio del rinascimento, quindi siamo dal 1400 in poi.

Che cosa era accaduto intanto in quei periodi ?

Era accaduto il ritrovamento dei rotoli con le opere filosofiche di Aristotele; egli era un filosofo che aveva analizzato anche lui il problema di Dio.

Aristotele ( con tutta la sua sapienza e con tutta la sua illuminazione, che ricevette probabilmente da Dio per capire Dio) aveva avuto una intuizione su Dio, e cioè che Dio era l'essere trascendente.

Questo aveva portato una distinzione tra i due mondi:

il mondo materiale e il mondo ideale; Socrate e Platone parlavano gia di questa distinzione ma Aristotele ne ha fatto una trattazione.

Egli ha parlato delle caratteristiche di Dio, i famosi quattro trascendentali che poi sono stati assunti dalla teologia, perché ovviamente erano una cosa buona, però anche la persona umana è stata da lui considerata semplicemente sotto questo aspetto:

della forma e della materia quindi ciò che è spirituale divino iperuranico costituisce il modello o la forma della materia.

La materia viene plasmata secondo questa idea di Dio.