|  | Cristo |  | 
    
      | B 24 | Cristo, Servo sofferente | Rif. | 
    
      | Il tema del Servo sofferente è quello che ci permette di capire meglio l'avvenimento centrale della vita di Cristo, la sua portata espiatoria, come la relazione tra Dio e il suo Servo prediletto ( παϊζ ). | 
    
      | Questa nozione ha il vantaggio di correggere la nozione troppo ottimistica del Messia |  | 
    
      | con l'aggiunta della sofferenza, e la nozione troppo formalistica del sommo sacerdote |  | 
    
      | con l'aggiunta della dottrina del sacrificio personale; essa annuncia soprattutto un legame religioso importante ( che altre nozioni preciseranno ) tra Dio e il Servo. | 
    
      | Testi | Rilievi | Rif. | 
    
      |  | La prima idea del servizio in un contesto liturgico: il popolo deve "servire" Dio per mezzo del culto. | 
    
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      |  | Non è impossibile che sia stata la figura di Geremia perseguitato a servire da punto di partenza per il tema del Servo sofferente - oppure, quella di Mosè. |  | 
    
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      |  | È impossibile sapere se questo "Servo" è un individuo o una collettività. | 
    
      | Perché non un collettività sempre più ridotta al solo "Resto" |  | 
    
      | e finalmente al solo Individuo? | 
    
      | Temi principali: il Servo, con la sua sofferenze, si sostituisce ai "molti" che avrebbero dovuto soffrire al suo posto. | 
    
      | Questa sofferenza permette al Servo di stabilire esplicitamente il tema del Servo sofferente. | 
    
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      |  | Solo una volta Cristo si attribuisce esplicitamente il tema del Servo sofferente. | 
    
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      |  | Il riferimento è implicito nelle parole della Cena, |  | 
    
      | Con riferimento l'idea della sostituzione ( "per" molti ). | 
    
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      |  | Giovanni sostituisce al racconto della Cena quello della lavanda dei piedi in cui Gesù si fa servo. |  | 
    
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      |  | Altro riferimento implicito: il tema del riscatto. |  | 
    
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      |  | Soprattutto al battesimo |  | 
    
      | Cristo assume il suo compito di servo. | 
    
      | Il fatto che "servo" è tradotto con ΰτόζ e non con παϊζ sottolinea una correzione in funzione della filiazione divina. | 
    
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      |  | Per mezzo della voce celeste che spiega il significato del battesimo, si capisce che Gesù è battezzato in vista della sua morte. | 
    
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      |  | La comunità primitiva interpreta le guarigioni di Cristo come la prova che egli ha preso su di sé la sofferenza degli altri. |  | 
    
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      |  | L'umiltà di cui Cristo dà prova nei suoi miracoli richiama anche la meditazione della comunità sul Servo sofferente. | 
    
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      |  | Giovanni condensa in una sola immagine il tema dell'Agnello |  | 
    
      | e quello dell'espiazione del Servo. | 
    
      | A meno che Giovanni non pensi più esplicitamente al parallelo stabilito da Isaia tra il Servo e l'Agnello. | 
    
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      |  | Lo smacco della predicazione di Cristo acquista anch'esso valore espiatorio. |  | 
    
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      |  | Il "complotto" che stringe Cristo lo qualifica molto bene come Servo sofferente. | 
    
      | Riferimento di Caifa al tema dell'espiazione del Servo. | 
    
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      |  | La catechesi primitiva si è basata molto sovente sul tema del Servo. | 
    
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      |  | La parola "servo" ( παϊζ ) acquista un senso tecnico, quasi un nome proprio. | 
    
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      |  | Pietro è stato particolarmente sensibile a questo tema; grazie a ciò, ha compreso la necessità delle sofferenze di Cristo. | 
    
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      |  | Paolo fa raramente allusione a questo tema e non attribuisce mai a Cristo il titolo di "Servo". | 
    
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      |  | Paolo conserva il ricordo di un'antica professione di fede in cui figurava il tema del Servo: infatti il "secondo le Scritture" non può valere che per 
      Is 53. | 
    
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      |  | Se si ammette che "δοϋλος" ( schiavo ) |  | 
    
      | è equivalente a παϊζ ( servo ), si può vedere in questo salmo paolino un'altra allusione al tema. |