Le realtà umane

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Sofferenza educatrice

Rif.

Da principio, il popolo vive una vita in cui Dio si manifesta a lui come ai suoi nemici attraverso la potenza dei suoi castighi.
Ma il popolo non ne trae « esperienza » utile per l'avvenire.
Gli apporti dei profeti ( come Os. sul piano nazionale, Ger. sul piano individuale, nonché del Dt. ) fanno vedere nella sofferenza la correzione di un padre, di uno sposo che vuole far risorgere l'amore dell'infedele.
Con l'esilio, Gb., cioè l'esperienza personale del giusto sofferente,
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conferma l'esperienza mistica di Ger. e porta a riconoscere in Dio il « totalmente diverso »,
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davanti al quale serve solo l'atteggiamento del penitente.
La loro sofferenza porta i « poveri » ad attaccarsi a ogni costo alla Legge, unico mezzo di salvezza proposto dal Dio trascendente per purificare l'uomo da ciò che lo attacca alla terra del peccato.
Infine, la sofferenza del Figlio di Dio più ancora di Giobbe, più che il distacco imposto ad Abramo, può insegnarci che cosa è il peccato e qual è il prezzo dell'obbedienza che conduce alla gloria.
Col martirio dei suoi apostoli,
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Cristo diffonderà questa testimonianza nel mondo intero.

Testi

Rilievi

Rif.

Gen 3,16-20
La sofferenza come castigo.
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Gen 12,1-4
Il popolo nasce soltanto a prezzo della rinuncia di Abramo.

Es 7,17
Es 8,6
Es 9,14
Jahvè è più potente degli altri dèi; le piaghe d'Egitto aiutano a comprenderlo.
E 15

Nm 16,28-33
Il castigo di Core ha carattere esemplare per il popolo.

Pr 23,29-35
Sapienza umana: si impara a vivere a proprie spese.

Dt 4,25-31
Gdc 2,11-23
Gdc 3,7-12
1 Re 8,33-52
Ger 31,18-20
Dt. esercita il suo influsso su questi testi, facendo prendere coscienza della pedagogia di Dio ( in un ciclo a 4 tempi che si è ripetuto lungo tutta la storia del popolo ): il popolo è infedele; Dio castiga con la sofferenza, perché, con un grido, il popolo ritorni a lui; egli manderà un liberatore, e il popolo conoscerà la pace.

Pr 3,11-12
Questa educazione è quella di un padre che corregge.

Gb 5,17
Gb 33,14.19-22
Gb 13,13-16
Gb 31,29
Al Dio conosciuto attraverso la riflessione dei sapienti sulla retribuzione, Giobbe, il giusto, oppone l'esperienza della sua sofferenza personale, appellandosi al giudizio di Dio.

Gb 42,5-6
La sua fede si china di fronte alla trascendenza divina.
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Sal 6
Sal 17
Sal 22,25
Ger 15,10-21
Nella miseria, il povero grida verso Dio.

Sal 78,34
Sal 107
Ha fiducia nel Dio che non ha mai abbandonato il suo popolo quando, nella sua sofferenza, gridava verso di lui.

Ne 9,25-29
2 Cr 33
Sal 119,67,71
Queste meditazioni sulla storia, sempre inquadrate nello stesso ciclo del Dt., fanno vedere nella sofferenza una grazia accordata da Dio per condurre il suo popolo a praticare la Legge e ad attendere tutto da lui.

Mt 5,5.10
Gv 9,1-3
Gesù consacra l'atteggiamento dei « poveri », perché la sofferenza non è necessariamente il castigo di un peccato determinato.

Lc 24,26
Eb 2,9-11
Essa è, al contrario, l'unico cammino che, con la purificazione, conduce alla gloria.
B 24

Fil 1,27-30
Fil 2,5-11
Eb 12,2
Eb 5,8
I cristiani, seguendo Paolo e Cristo, devono ingaggiare battaglia e testimoniare in faccia al mondo che la sofferenza è poca cosa quando si tratta di obbedire al disegno di salvezza di Dio.

Gv 16,21-22
Rm 8,22
La sofferenza, così compresa, diventa quella della nascita di un mondo migliore.
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