Fr. Teodoreto sempre vivo tra noi

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Commemorazione a Vinchio d'Asti nel 56° anniversario della morte del Venerabile.

- Anna Maria Bianco -

1. Celebrazione del 56° anniversario

Come di consueto anche quest'anno, e precisamente il pomeriggio di domenica 16 maggio, si è svolta in Vinchio la commemorazione del "dies natalis", cioè della salita al Cielo, del ven. fr. Teodoreto, avvenuta il 13 maggio 1954, con celebrazione della S. Messa nel cortile antistante la casa natale.

La partecipazione è stata numerosa, con attivo coinvolgimento nel rito liturgico, e con interessata attenzione alle riflessioni proposte dai Sacerdoti e a quelle brevemente formulate dai Catechisti, i figli spirituali del Venerabile.

Molti i Vinchiesi, con la significativa presenza del Sindaco, sempre solleciti nel rendere omaggio al loro esemplare concittadino, e numerosi i membri dell'Unione da Lui fondata, e delle Opere di questa, giunti da Torino e da altri comuni del Piemonte, tra cui i presidenti rispettivamente della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, e dell'Associazione del Personale di questa, oltre una rappresentanza di Fratelli delle Scuole Cristiane, tra cui fr. Felice Proi, già Visitatore provinciale, e fr. Bruno Bordone, assessore del Signum Fidei.

2. Saluto del vice-presidente dell'Unione

Hanno aperto la cerimonia i Catechisti, con brevi saluti, di cui va sottolineato in particolare l'augurio formulato dal V. Presidente Generale, prof. Luigi Cagnetta, sull'attualità del messaggio di fr. Teodoreto, incentrato sull'Adorazione a Gesù Crocifisso, preghiera da recitare e da diffondere, perché animata da profondo amore per il Signore e da vivo senso di riparazione spirituale, il che risulta molto attuale in questi momenti di dolorosi attacchi alla Chiesa e al Papa.

Ha inoltre ricordato il sublime legame spirituale che avvinceva fr.Teodoreto con il Servo di Dio fra Leopoldo Maria Musso, autore dell'Adorazione, e ispiratore delle Opere da questa scaturite, soffermandosi in particolare sulle circostanze con cui avvenne la loro conoscenza, il 25 ottobre 1912, contrassegnate da ispirazioni e segni provvidenziali.

3. Saluto del Parroco

Ha celebrato la S. Messa il parroco di Vinchio, don Aldo Rosso, il quale si è riferito, per inquadrare il rito liturgico, all'icona della Sindone riportata sui foglietti dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, ricordando la coincidenza dell'ostensione del Sacro Telo a Torino proprio in quel mese, e invitando a riprodurre nel proprio cuore il Volto sindonico, per annunciarlo e comunicarlo a tutti, specialmente ai giovani.

L'ispirazione al Crocifisso è fonte di gioia, perché ci rivela, tra l'altro, la misericordia di Dio; basti pensare alle sue sublimi parole dette in croce, tra cui "Padre perdona loro perché non sanno quel che fanno" ( Lc 23,34 ), e "Oggi sarai con Me in paradiso" ( Lc 23,43 ).

Fr. Teodoreto ci guidi in questo cammino, lui che ha accolto pienamente il valore della passione salvifica, e si è costantemente aperto in amore filiale alla Madonna, da lui particolarmente venerata come Immacolata, tanto da porla come contitolare dell'Unione Catechisti.

Siamo nel mese di maggio, dedicato appunto alla Madonna, per cui anche le circostanze temporali, per la richiamata Ostensione sindonica, con l'Ascensione di cui ricorre oggi la solennità liturgica, ci inducono a rafforzare il nostro amore al Crocifisso Risorto e a Maria, Madre di Gesù e nostra.

4. Omelia di don Agreste

L'omelia della messa è stata tenuta dal concelebrante don Mauro Agreste - che ha pure diretto il coro dell'Unione che ha animato la celebrazione - e ne riportiamo una breve sintesi.

"La parola chiave delle letture di oggi è: testimonianza.

Essa ci invita a cogliere il senso, il sapore, la profondità, il gusto della testimonianza.

Il Signore sottolinea ciò che si aspetta dai suoi: " mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra, ma prima sarete rivestiti di potenza dall'alto".

La testimonianza è importantissima, ma va capita: essa non scaturisce dall'efficienza o da tecniche umane di comunicazione, sarebbe certamente fallimentare; è invece strettamente collegata alla docilità-disponibilità alla guida dello Spirito Santo.

La liturgia di questa domenica dunque è tutta proiettata in avanti in vista dell'attesa efficace dello Spirito.

La comunità apostolica in attesa gioiosa della "potenza dall'alto" è per noi "paradigma", cioè proposta esplicita per i discepoli di ogni tempo.

Anche noi oggi siamo invitati ad ascoltare la richiesta di Gesù che si aspetta dei testimoni dell'amore di Dio.

Oggi come allora però ci viene ricordato che senza la potenza dello Spirito Santo non è possibile essere autentici testimoni; in parole semplici, il Signore Gesù desidera e si aspetta che ognuno di coloro che considerano se stessi discepoli di Gesù, abbia capito che non è possibile operare nel mondo in suo nome senza essere a propria volta "trasfigurati" in Lui.

Deve poter essere inequivocabile che la nostra stessa vita è trasfigurata fino al punto di essere diventati come il Maestro, e ciò non è semplice atteggiamento esteriore, ma sostanziale cambiamento di tutta la persona che, nella potenza dello Spirito Santo, diventa figlio nel Figlio.

Oggi qua a Vinchio, tutto ci parla di questa meravigliosa sottomissione al soffio dello Spirito che ha permesso a fratel Teodoreto di cogliere l'ispirazione di dare inizio al cammino spirituale di persone che, innamorate di Gesù crocifisso, volessero onorarlo adorando la sua passione visibile nelle sante piaghe.

Cogliamo tale ispirazione; creiamo e custodiamo comunione sincera con Lui e tra noi come ha fatto il venerabile Fratel Teodoreto sapendo che la nostra buona intenzione sarà sterile se non guidata dallo Spirito del Signore: con Dio non si scherza, non possiamo essere testimoni se prima non siamo ricoperti dallo Spirito Santo per tradurre in gesti di vita concreta e trasparente il volto di Cristo, il crocifisso risorto nella vita di ciascuno di noi.

Sì, questa è la strada giusta per essere testimoni: la forza dello Spirito Santo.

Il card. Newman, grande convertito dall'anglicanesimo, affermava che il segreto per una vita cristiana perfettamente riuscita, è l'assoluta docilità alla guida dello Spirito santo.

Ci lasciamo questo augurio in questo giorno in cui la Chiesa si stringe con amore attorno al santo Padre a Roma per esprimergli affetto e sostegno nella fede; egli è oggi per noi testimone che non teme la verità perché la Verità è Gesù, il crocifisso risorto che vive per sempre e che desidera risplendere sul volto e nelle vite dei suoi discepoli di ogni tempo.

Sia lodato Gesù Cristo."

Come di consueto, l'incontro si è concluso con un rinfresco offerto dai Vinchiesi, di alta qualità, non solo per i vini di cui la località è famosa, ma altresì per la freschezza e la genuinità dei salatini e dolci.

Dinanzi alla casa natale con il V. Presidente dell'Unione, prof Cagnetta ( 3° da sinistra )

Il Parroco e don Agreste concelebrano

Nel corso dell'omelia