Persecuzione ai Cristiani e lotta al Cristianesimo

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La sollecitudine del Papa ci interpella alla testimonianza

Stralciamo alcuni passi dal discorso tenuto dal Santo Padre Benedetto XVI, il 10 gennaio u. sc., ai membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, in cui sono rimarcati alcuni aspetti della persecuzione contro i Cristiani e della lotta ideologica contro la Chiesa.

Ne rileviamo l'attualità, che ci coinvolge nella preghiera, nella solidarietà e nell'impegno di rendere testimonianza in quei settori della vita pubblica e sociale, dai quali la corrente laicista intenderebbe eliminare ogni riferimento al Cristianesimo.

Come è stato acutamente rilevato, occorrerebbe in tal caso abbattere tutti i campanili di cui sono disseminate le nostre contrade, anzi si dovrebbero eliminare innumerevoli opere artistiche e culturali che costituiscono il patrimonio spirituale dell'Europa, per limitarci al nostro continente.

Con riguardo ad uno degli aspetti più delicati di questa emarginazione, che ci interpella direttamente come Cristiani, e in particolare come Catechisti, dobbiamo tendere a mantenere sempre esposto e innalzato il Crocifisso, anzi a farlo percepire vivo negli ambienti e nelle varie sedi d'incontro e di lavoro, attraverso il dialogo e la professione di amore, specialmente verso coloro che lo avversano.

Gesù ha profetato che ci sarebbero sempre state persecuzioni verso i suoi discepoli, così come le ha subite Lui.

Da parte nostra emerga pertanto la consapevolezza che siamo chiamati ad operare nel solco da Lui tracciato, in cui si erge vincitore per aver amato e perdonato, anzi, giustificato i suoi crocifissori.

La titolazione dei paragrafi è della nostra redazione.

1. Persistenza delle persecuzioni e avversione alla Chiesa

L'umanità, in tutta la sua storia, attraverso le sue credenze e i suoi riti, manifesta un'incessante ricerca di Dio e "tali forme d'espressione sono così universali che l'uomo può essere definito un essere religioso".1

La dimensione religiosa è una caratteristica innegabile e incoercibile dell'essere e dell'agire dell'uomo, la misura della realizzazione del suo destino e della costruzione della comunità a cui appartiene.

Pertanto, quando l'individuo stesso o coloro che lo circondano trascurano o negano questo aspetto fondamentale, si creano squilibri e conflitti a tutti i livelli, tanto sul piano personale che su quello interpersonale.

É in questa verità primaria e fondamentale che si trova la ragione per cui ho indicato la libertà religiosa come la via fondamentale per la costruzione della pace.2

La pace, infatti, si costruisce e si conserva solamente quando l'uomo può liberamente cercare e servire Dio nel suo cuore, nella sua vita e nelle sue relazioni con gli altri. [ … ]

Non vi sono forse numerose situazioni nelle quali, purtroppo, il diritto alla libertà religiosa è leso o negato?

Questo diritto dell'uomo, che in realtà è il primo dei diritti, perché, storicamente, è stato affermato per primo, e, d'altra parte, ha come oggetto la dimensione costitutiva dell'uomo, cioè la sua relazione con il Creatore, non è forse troppo spesso messo in discussione o violato?

Mi sembra che la società, i suoi responsabili e l'opinione pubblica si rendano oggi maggiormente conto, anche se non sempre in modo esatto, di tale grave ferita inferta contro la dignità e la libertà dell'homo religiosus, sulla quale ho tenuto, a più riprese, ad attirare l'attenzione di tutti. [ … ]

Guardando verso l'Oriente, gli attentati che hanno seminato morte, dolore e smarrimento tra i cristiani dell'Iraq, al punto da spingerli a lasciare la terra dove i loro padri hanno vissuto lungo i secoli, ci hanno profondamente addolorato [ … ].

Anche in Egitto, ad Alessandria, il terrorismo ha colpito brutalmente dei fedeli in preghiera in una chiesa.

Questa successione di attacchi è un segno ulteriore dell'urgente necessità per i Governi della Regione di adottare, malgrado le difficoltà e le minacce, misure efficaci per la protezione delle minoranze religiose.

Bisogna dirlo ancora una volta?

In Medio Oriente, "i cristiani sono cittadini originali e autentici, leali alla loro patria e fedeli a tutti i loro doveri nazionali.

É naturale che essi possano godere di tutti i diritti di cittadinanza, di libertà di coscienza e di culto, di libertà nel campo dell'insegnamento e dell'educazione e nell'uso dei mezzi di comunicazione" [ … ]

Tra le norme che ledono il diritto delle persone alla libertà religiosa, una menzione particolare dev'essere fatta della legge contro la blasfemia in Pakistan: incoraggio di nuovo le Autorità di quel Paese a compiere gli sforzi necessari per abrogarla, tanto più che è evidente che essa serve da pretesto per provocare ingiustizie e violenze contro le minoranze religiose.

Il tragico assassinio del Governatore del Punjab mostra quanto sia urgente procedere in tal senso: la venerazione nei riguardi di Dio promuove la fraternità e l'amore, non l'odio e la divisione.

Altre situazioni preoccupanti, talvolta con atti di violenza, possono essere menzionate nel Sud e nel Sud-Est del continente asiatico, in Paesi che hanno peraltro una tradizione di rapporti sociali pacifici.

Il peso particolare di una determinata religione in una nazione non dovrebbe mai implicare che i cittadini appartenenti ad un'altra confessione siano discriminati nella vita sociale o, peggio ancora, che sia tollerata la violenza contro di essi.

A questo proposito, è importante che il dialogo inter-religioso favorisca un impegno comune a riconoscere e promuovere la libertà religiosa di ogni persona e di ogni comunità.

Infine, come ho già ricordato, la violenza contro i cristiani non risparmia l'Africa.

Gli attacchi contro luoghi di culto in Nigeria, proprio mentre si celebrava la Nascita di Cristo, ne sono un'altra triste testimonianza. [ … ]

In questo momento, il mio pensiero si volge di nuovo verso la comunità cattolica della Cina continentale e i suoi Pastori, che vivono un momento di difficoltà e di prova.

D'altro canto, vorrei indirizzare una parola di incoraggiamento alle Autorità di Cuba, Paese che ha celebrato nel 2010 settantacinque anni di relazioni diplomatiche ininterrotte con la Santa Sede, affinché il dialogo che si è felicemente instaurato con la Chiesa si rafforzi ulteriormente e si allarghi.

Asia Bibi cristiana pachistana condannata a morte per blasfemia

2. Emarginazione della religione in Occidente

Spostando il nostro sguardo dall'Oriente all'Occidente, ci troviamo di fronte ad altri tipi di minacce contro il pieno esercizio della libertà religiosa.

Penso, in primo luogo, a Paesi nei quali si accorda una grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, ma dove la religione subisce una crescente emarginazione.

Si tende a considerare la religione, ogni religione, come un fattore senza importanza, estraneo alla società moderna o addirittura destabilizzante, e si cerca con diversi mezzi di impedirne ogni influenza nella vita sociale.

Si arriva così a pretendere che i cristiani agiscano nell'esercizio della loro professione senza riferimento alle loro convinzioni religiose e morali, e persino in contraddizione con esse, come, per esempio, là dove sono in vigore leggi che limitano il diritto all'obiezione di coscienza degli operatori sanitari o di certi operatori del diritto.

In tale contesto, non si può che rallegrarsi dell'adozione da parte del Consiglio d'Europa, nello scorso mese di ottobre, di una Risoluzione che protegge il diritto del personale medico all'obiezione di coscienza di fronte a certi atti che ledono gravemente il diritto alla vita, come l'aborto.

3. Esposizione del Crocifisso nei luoghi pubblici

Un'altra manifestazione dell'emarginazione della religione e, in particolare, del cristianesimo, consiste nel bandire dalla vita pubblica feste e simboli religiosi, in nome del rispetto nei confronti di quanti appartengono ad altre religioni o di coloro che non credono.

Agendo così, non soltanto si limita il diritto dei credenti all'espressione pubblica della loro fede, ma si tagliano anche radici culturali che alimentano l'identità profonda e la coesione sociale di numerose nazioni.

L'anno scorso, alcuni Paesi europei si sono associati al ricorso del Governo italiano nella ben nota causa concernente l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici.

Desidero esprimere la mia gratitudine alle Autorità di queste nazioni, come pure a tutti coloro che si sono impegnati in tal senso, Episcopati, Organizzazioni e Associazioni civili o religiose, in particolare il Patriarcato di Mosca e gli altri rappresentanti della gerarchia ortodossa, come tutte le persone - credenti ma anche non credenti - che hanno tenuto a manifestare il loro attaccamento a questo simbolo portatore di valori universali.

4. Libertà alle opere educative e caritative cattoliche

Riconoscere la libertà religiosa significa, inoltre, garantire che le comunità religiose possano operare liberamente nella società, con iniziative nei settori sociale, caritativo od educativo.

In ogni parte del mondo, d'altronde, si può constatare la fecondità delle opere della Chiesa cattolica in questi campi.

É preoccupante che questo servizio che le comunità religiose offrono a tutta la società, in particolare per l'educazione delle giovani generazioni, sia compromesso o ostacolato da progetti di legge che rischiano di creare una sorta di monopolio statale in materia scolastica, come si constata ad esempio in certi Paesi dell'America Latina.

Mentre parecchi di essi celebrano il secondo centenario della loro indipendenza, occasione propizia per ricordarsi del contributo della Chiesa cattolica alla formazione dell'identità nazionale, esorto tutti i governi a promuovere sistemi educativi che rispettino il diritto primordiale delle famiglie a decidere circa l'educazione dei figli e che si ispirino al principio di sussidiarietà, fondamentale per organizzare una società giusta.

5. Educazione sessuale difforme dalla retta ragione.

Considerazioni finali

Proseguendo la mia riflessione, non posso passare sotto silenzio un'altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un'antropologia contraria alla fede e alla retta ragione. [ … ]

Si deve pure rifiutare il contrasto pericoloso che alcuni vogliono instaurare tra il diritto alla libertà religiosa e gli altri diritti dell'uomo, dimenticando o negando così il ruolo centrale del rispetto della libertà religiosa nella difesa e protezione dell'alta dignità dell'uomo.

Meno giustificabili ancora sono i tentativi di opporre al diritto alla libertà religiosa, dei pretesi nuovi diritti, attivamente promossi da certi settori della società e inseriti nelle legislazioni nazionali o nelle direttive internazionali, ma che non sono, in realtà, che l'espressione di desideri egoistici e non trovano il loro fondamento nell'autentica natura umana.

Infine, occorre affermare che una proclamazione astratta della libertà religiosa non è sufficiente: questa norma fondamentale della vita sociale deve trovare applicazione e rispetto a tutti i livelli e in tutti i campi. [ … ]

Immagine tratta dal settimanale "Avvenire"


1 Catechismo della Chiesa Cattolica, art. 28.

2 Messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace di quest'anno.