Lumen gentium

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Costituzione gerarchica della Chiesa e in particolare dell'Episcopato

21 Sacramentalità dell'episcopato

Nella persona quindi dei vescovi, assistiti dai sacerdoti, è presente in mezzo ai credenti il Signore Gesù Cristo, pontefice sommo.

Pur sedendo infatti alla destra di Dio Padre, egli non cessa di essere presente alla comunità dei suoi pontefici17 in primo luogo, per mezzo dell'eccelso loro ministero, predica la parola di Dio a tutte le genti e continuamente amministra ai credenti i sacramenti della fede; per mezzo del loro ufficio paterno ( 1 Cor 4,15 ) integra nuove membra al suo corpo con la rigenerazione soprannaturale; e infine, con la loro sapienza e prudenza, dirige e ordina il popolo del Nuovo Testamento nella sua peregrinazione verso l'eterna beatitudine.

Questi pastori, scelti a pascere il gregge del Signore, sono ministri di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio ( 1 Cor 4,1 ).

Ad essi è stata affidata la testimonianza al Vangelo della grazia di Dio ( Rm 15,16; At 20,24 ) e il glorioso ministero dello Spirito e della giustizia ( 2 Cor 3,8-9 ).

Per compiere cosi grandi uffici, gli apostoli sono stati arricchiti da Cristo con una effusione speciale dello Spirito Santo disceso su loro ( At 1,8; At 2,4; Gv 20,22-23 ), ed essi stessi con la imposizione delle mani diedero questo dono spirituale ai loro collaboratori ( 1 Tm 4,14; 2 Tm 1,6-7 ), dono che è stato trasmesso fino a noi nella consacrazione episcopale.18

Il santo Concilio insegna quindi che con la consacrazione episcopale viene conferita la pienezza del sacramento dell'ordine, quella cioè che dalla consuetudine liturgica della Chiesa e dalla voce dei santi Padri viene chiamata sommo sacerdozio, realtà totale del sacro ministero.19

La consacrazione episcopale conferisce pure, con l'ufficio di santificare, gli uffici di insegnare e governare; questi però, per loro natura, non possono essere esercitati se non nella comunione gerarchica col capo e con le membra del collegio.

Dalla tradizione infatti, quale risulta specialmente dai riti liturgici e dall'uso della Chiesa sia d'Oriente che d'Occidente, consta chiaramente che dall'imposizione delle mani e dalle parole della consacrazione è conferita la grazia dello Spirito Santo20 ed è impresso il sacro carattere in maniera tale che i vescovi, in modo eminente e visibile, tengono il posto dello stesso Cristo maestro, pastore e pontefice, e agiscono in sua vece.

È proprio dei vescovi assumere col sacramento dell'ordine nuovi eletti nel corpo episcopale.

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17 S. Leone M., Serm. 5, 3: PL 54, 154
18 Il Conc. Trid., Sess. 23, cap. 3, cita le parole della 2 Tim 1, 6-7, per dimostrare che l'Ordine è un vero sacramento
19 Nella Trad. Apost. 3, ed. Botte, Sources Chr., pp. 27-30, al Vescovo è attribuito « primatus sacerdotii ».
Sacramentarium Leonianum, ed. C. Mohlberg, Sacramentarium Veronense, Romae, 1955, p. 119: « ad summi sacerdotii ministerium ... Comple in sacerdotibus tuis mysterii tui summam »... Idem, Liber Sacramentorum Romanmae Ecclesiae, Romae, 1960, pp. 121-122: « Tribuas eis, Domine, cathedram episcopalem ad regendam Ecclesiam tuam et plebem universam ». Cfr. Pl 78, 224
20 Trad. Apost. 2, ed. Botte, p. 27