Salita del Monte Carmelo

Prologo  

Libro I

Cap. 1 Si parla di due differenti notti attraverso cui passano le persone dedite alle cose dello spirito
Cap. 2 Ove viene spiegata la natura di questa notte oscura che l'anima afferma di aver attraversato prima dell'unione con Dio
Cap. 3 Ove si parla del primo motivo di questa notte, che consiste nella mortificazione degli appetiti in tutte le cose
Cap. 4 Ove si spiega quanto sia necessario all'anima attraversare realmente questa notte oscura, che consiste nella mortificazione dei sensi, al fine d'incamminarsi verso l'unione con Dio
Cap. 5 Ove si continua a parlare dello stesso argomento, dimostrando con prove e immagini della sacra Scrittura quanto sia necessario all'anima andare a Dio attraverso questa notte oscura della mortificazione delle passioni
Cap. 6 Ove si parla dei due principali danni, uno privativo e l'altro positivo, causati all'anima dagli appetiti
Cap. 7 Ove si mostra come l'anima sia tormentata dagli appetiti
Cap. 8 Ove si mostra come gli appetiti oscurano e accecano l'anima
Cap. 9 Ove si tratta del modo con cui gli appetiti sporcano l'anima
Cap. 10 Ove si mostra come gli appetiti intiepidiscano e indeboliscano l'anima nell'esercizio della virtù
Cap. 11 Ove si prova quanto sia necessario all'anima, per raggiungere l'unione divina, liberarsi da tutti gli appetiti, anche se minimi
Cap. 12 Ove si risponde a un'altra domanda, dicendo quali sono gli appetiti sufficienti a provocare nell'anima i suddetti danni
Cap. 13 Ove si tratta del comportamento che l'anima deve seguire per entrare in questa notte dei sensi
Cap. 14 Ove si spiega il secondo verso della strofa: Con ansie, dal mio amor tutta infiammata
Cap. 15 Ove si spiegano gli altri versi della strofa: Oh, sorte fortunata!, uscii, né fui notata, stando la mia casa al sonno abbandonata

Libro II

Cap. 1 Seconda strofa
Cap. 2 Ove si comincia a parlare della seconda parte o causa della notte, che è la fede
Cap. 3 Ove si dimostra con argomenti, autorità e figure della sacra Scrittura come la fede sia una notte oscura per l'anima
Cap. 4 Ove si dice, in maniera generale, come l'anima, per quanto dipende da essa, debba starsene al buio per essere ben guidata dalla fede sino ai vertici della contemplazione
Cap. 5 Ove si spiega con un paragone in che cosa consiste l'unione dell'anima con Dio
Cap. 6 Ove si spiega come le tre virtù teologali abbiano il compito di perfezionare le tre potenze dell'anima, producendo in esse il vuoto e le tenebre
Cap. 7 Ove si mostra quanto sia angusto il sentiero che porta alla vita eterna e quanto spogli e liberi debbano essere coloro che vogliono percorrerlo
Cap. 8 Ove si dimostra, in maniera generale, che nessuna creatura né alcuna conoscenza accessibile all'intelletto possono servire come mezzo immediato per l'unione con Dio
Cap. 9 Ove si prova come la fede sia per l'intelletto il mezzo immediato e adeguato che conduce l'anima all'unione divina d'amore
Cap. 10 Ove si illustra la distinzione fra tutte le percezioni e conoscenze che l'intelletto è in grado di avere
Cap. 11 Ove si parla dell'impedimento e del danno provenienti dalle conoscenze che l'intelletto può ricevere soprannaturalmente attraverso i sensi corporali esterni, e come l'anima deve comportarsi nei loro confronti
Cap. 12 Ove si tratta delle percezioni immaginarie naturali
Cap. 13 Ove si descrivono i segni che la persona spirituale deve osservare in se stessa, per conoscere il momento adatto per abbandonare la meditazione e il ragionamento e passare allo stato della contemplazione
Cap. 14 Ove si dimostra la convenienza di questi segni, spiegando quanto sia necessario per l'anima saperli riconoscere al fine di progredire
Cap. 15 Ove si mostra ai proficienti, che cominciano a entrare in questa conoscenza generale della contemplazione, come sia a loro opportuno servirsi talvolta della meditazione discorsiva e delle loro potenze naturali
Cap. 16 Ove si parla delle percezioni immaginarie che si presentano soprannaturalmente alla fantasia
Cap. 17 Ove si spiegano il fine e il modo in cui Dio comunica all'anima i beni spirituali tramite i sensi, e si risponde al dubbio esposto sopra
Cap. 18 Ove si parla del danno che certi direttori spirituali possono recare alle anime non guidandole con sano criterio per quanto riguarda le suddette visioni
Cap. 19 Ove si afferma e si prova che, sebbene le visioni e le locuzioni che vengono da Dio siano vere, ci si può sbagliare a loro riguardo
Cap. 20 Ove si prova con passi della sacra Scrittura che le rivelazioni e le parole di Dio, pur essendo sempre vere, non sempre sono certe nelle loro cause
Cap. 21 Ove si mostra che Dio, pur rispondendo a volte a ciò che gli si chiede, tuttavia non approva questo modo di fare
Cap. 22 Ove si scioglie un dubbio: ora, sotto la legge della grazia, non è permesso interrogare Dio per via soprannaturale, come lo era sotto l'antica legge
Cap. 23 Ove si comincia a parlare delle conoscenze che l'intelletto riceve per via puramente spirituale
Cap. 24 Ove si parla delle due specie di visioni spirituali che vengono a noi per via soprannaturale
Cap. 25 Ove si parla delle rivelazioni
Cap. 26 Ove si parla della conoscenza di pure verità da parte dell'intelletto
Cap. 27 Ove si parla della seconda specie di rivelazioni, cioè delle manifestazioni di segreti e misteri nascosti
Cap. 28 Ove si parla delle locuzioni interiori che vengono comunicate allo spirito per via soprannaturale
Cap. 29 Ove si parla della prima specie di parole che a volte lo spirito forma in sé, quando è raccolto
Cap. 30 Ove si parla delle parole interiori che formalmente si presentano allo spirito per via soprannaturale
Cap. 31 Ove si tratta delle parole sostanziali che si comunicano interiormente allo spirito
Cap. 32 Ove si parla delle conoscenze che l'intelletto riceve dai sentimenti interiori prodotti per via soprannaturale nell'anima

Libro III

Cap. 1 Ove si parla della purificazione, attraverso la notte attiva, della memoria e della volontà
Cap. 2 Ove si parla delle conoscenze naturali della memoria e si dice che l'anima deve distaccarsene perché possa unirsi a Dio per mezzo di questa facoltà
Cap. 3 Ove si tratta di tre specie di danni causati all'anima se non fa la notte dentro di sé, rifiutando le conoscenze e le considerazioni della memoria
Cap. 4 Ove si parla del secondo danno che può venire all'anima da parte del demonio attraverso le conoscenze naturali della memoria
Cap. 5 Ove si parla del terzo danno causato all'anima dalle conoscenze naturali particolari delle memoria
Cap. 6 Ove si parla dei vantaggi che l'anima trova nell'oblio e nel rifiuto di tutti i pensieri e le conoscenze, che le possono venire naturalmente dalla memoria
Cap. 7 Ove si parla del secondo genere di conoscenze della memoria, cioè di quelle immaginarie soprannaturali
Cap. 8 Ove si enumerano i danni che le conoscenze di cose soprannaturali possono causare all'anima se si ferma a considerarle
Cap. 9 Ove si parla del secondo danno, cioè del pericolo di cadere nella stima di sé e nella presunzione
Cap. 10 Ove si parla del terzo danno causato all'anima dal demonio per mezzo delle conoscenze immaginarie della memoria
Cap. 11 Ove si parla del quarto danno che le conoscenze soprannaturali particolari della memoria possono causare all'anima
Cap. 12 Ove si parla del quinto danno causato all'anima dalle forme e conoscenze immaginarie soprannaturali
Cap. 13 Ove si parla dei benefici che l'anima ottiene nell'allontanare da sé le conoscenze immaginarie
Cap. 14 Ove si parla delle conoscenze spirituali in quanto possono risiedere nella memoria
Cap. 15 Ove si espone in modo generale come la persona spirituale deve comportarsi nei confronti della memoria
Cap. 16 Ove si comincia a parlare della notte oscura della volontà
Cap. 17 Ove si comincia a parlare della prima affezione della volontà
Cap. 18 Ove si tratta della gioia derivante dai beni temporali
Cap. 19 Ove si parla dei danno che può subire l'anima quando ripone la sua gioia nei beni temporali
Cap. 20 Ove si parla dei vantaggi che si procura l'anima rinunciando alla gioia dei beni temporali
Cap. 21 Ove si mostra quanto sia vano riporre la gioia della volontà nei beni naturali e come bisogna servirsene per andare a Dio
Cap. 22 Ove si parla dei danni causati all'anima che ripone la gioia della volontà nei beni naturali
Cap. 23 Ove si parla dei vantaggi che l'anima ricava dal non riporre la gioia nei beni naturali
Cap. 24 Ove si parla del terzo genere di beni dei quali la volontà può compiacersi, cioè i beni sensibili
Cap. 25 Ove si tratta dei danni che l'anima riceve quando vuole riporre la gioia della sua volontà nei beni sensibili
Cap. 26 Ove si parla dei vantaggi spirituali e temporali che l'anima ottiene quando rinuncia alla gioia derivante dalle cose sensibili
Cap. 27 Ove s'inizia a trattare del quarto genere di beni, che sono i beni morali
Cap. 28 Ove si parla dei sette danni in cui può cadere la volontà quando ripone la gioia nei beni morali
Cap. 29 Ove si parla dei vantaggi che l'anima ottiene quando rifiuta di godere dei beni morali
Cap. 30 Ove si comincia a trattare del quinto genere di beni, cioè quelli soprannaturali, nei quali la volontà può trovare gioia
Cap. 31 Ove si parla dei danni che riceve l'anima quando ripone la gioia della volontà in questo genere di beni
Cap. 32 Ove si parla dei due vantaggi che ci si procura rinunciando alla gioia circa le grazie soprannaturali
Cap. 33 Ove si comincia a trattare del sesto genere di beni, cioè quelli spirituali, di cui la volontà può gioire
Cap. 34 Ove si parla dei beni spirituali che possono essere percepiti distintamente dall'intelletto e dalla memoria
Cap. 35 Ove si parla dei beni spirituali gradevoli che possono essere l'oggetto distinto della volontà
Cap. 36 Ove si parla delle immagini e dell'ignoranza di certe persone su questo punto
Cap. 37 Ove si parla della necessità di indirizzare a Dio la gioia che la volontà ricava dalle immagini, in modo che non cada in errore e non venga ostacolata da esse
Cap. 38 Ove si continua a parlare dei beni spirituali che accendono la devozione
Cap. 39 Ove si parla di come ci si deve servire degli oratori e dei templi, considerandoli mezzi per elevare lo spirito a Dio
Cap. 40 Ove si continua a indirizzare lo spirito verso il raccoglimento interiore attraverso l'uso dei beni di cui si parla
Cap. 41 Ove si parla di alcuni danni ai quali si espongono coloro che si lasciano andare al gusto delle cose sensibili e dei luoghi di devozione di cui ho parlato
Cap. 42 Ove si parla di tre diversi luoghi di devozione e come deve comportarsi la volontà nei loro riguardi
Cap. 43 Ove si parla dei mezzi, costituiti da una grande varietà di cerimonie, a cui molte persone ricorrono per pregare
Cap. 44 Ove si dice quanto sia necessario attraverso queste devozioni indirizzare a Dio la gioia e la forza della volontà
Cap. 45 Ove si tratta del secondo genere di beni distinti, cioè quelli provocativi, di cui la volontà può compiacersi inutilmente

Appendice

Cap. 46 Ove si tratta della prima affezione della volontà e si dice che nulla di quello che tocca l'appetito può essere mezzo proporzionato perché l'anima si unisca a Dio secondo la volontà
Cap. 47 Ove si prosegue dicendo che per giungere all'unione con Dio è necessario che la volontà si spogli dei suoi appetiti naturali