Summarium Documentorum

Rapporto tra Fr Teodoreto e l'Unione

E

Analisi del rapporto intercorso tra Fr. Teodoreto e l'Unione Catechisti

In risposta al n. 21, comma 3 e al n. 22, comma 4 del « Votum » del Rev.mo Promotore della Fede, il teste n. 19 dott. Domenico Conti, Presidente Generale dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. immacolata, presenta la seguente dichiarazione:

« Il Fratello Teodoreto e l'Unione. Catechisti »

Oltre alla santità della vita, il Fratello Teodoreto ci ha lasciato un'eredità feconda di opere:

- l'accettazione e la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso nel e mediante l'ambiente lasalliano;

- l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata;

- l'Opera della Casa di Carità Arti e Mestieri per la formazione professionale gratuita dei giovani e dei lavoratori.

Il Fratello Teodoreto pervenne alla fondazione dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata - prima « Pia Unione » e poi, attraverso successive evoluzioni, alla forma attuale di « Istituto Secolare » - unicamente mosso dalle responsabilità connesse con la vocazione di Fratello delle Scuole Cristiane.

Egli mai si atteggiò a « Fondatore », ma operò sempre nell'impegno di assolvere il più fedelmente possibile, con l'aiuto di Dio, ai suoi dovei i di religioso-educatore.

Furono, infatti, i Superiori dell'Istituto lasalliano a porre in termini pressanti ed ineludibili ai Fratelli frequentanti il secondo noviziato di Lembecq-lez-Halles, tra i quali si trovava anche il Nostro, il problema della cosiddetta « perseveranza » nella Chiesa e nella società degli alunni ed ex alunni delle Scuole Cristiane.

Gli antefatti circa la fondazione dell'Unione sono da ricercare nella gravissima situazione in cui i Fratelli vennero a trovarsi in Francia, a causa delle leggi propugnate dal Ministro Combes nel 1904, vale a dire la perdila di tutte le case e le scuole, la proibizione di esercitare l'apostolato della scuola cristiana, la secolarizzazione dei membri dell'Istituto oppure l'esilio.

Il laicismo massonico e positivista trionfava stroncando alla radice le possibilità della stessa esistenza della scuola cattolica.

Nel 1906 il Fratello Teodoreto venne inviato presso la nuova casa generalizia, a Lembecq-lez-Halles nel Belgio, per frequentare il secondo noviziato.

I Superiori dell'Istituto si fanno pressanti nel raccomandare ai secondi novizi di assumersi l'impegno di lavorare per opere di perseveranza presso ogni casa dell'Istituto, affinché alunni ed ex alunni siano aiutati a vivere da cristiani adulti e militanti nella Chiesa e nella società.

Si tratta di concorrere a formare un laicato nuovo e a favorire le vocazioni sacerdotali e religiose.

Si tratta cioè di concorrere, mediante la scuola cattolica, arricchita di opere di perseveranza, a preparare nuove generazioni per il bene della Chiesa e della società.

È da rilevare che proprio dall'Unione Catechisti, ancora vivente il Fratello Teodoreto, sono sorte numerose vocazioni sacerdotali, religiose e di vita consacrata.

Era ormai convinzione diffusa che occorresse lavorare affinché la perseveranza degli alunni ed ex alunni venisse favorita con specifiche iniziative, con gruppi di giovani particolarmente sensibili e disponibili per un impegno di presenza, di animazione, di penetrazione cristiana dei vari ambienti di vita e di lavoro, per un impegno di laici e secolari nelle comunità ecclesiali.

Fu così che il Fratello Teodoreto docile alle esortazioni dei Superiori, consapevole delle sue responsabilità di religioso-educatore, infervorato da una preghiera particolarmente intensa e fiduciosa, concepì l''idea di fondare l'Unione, idea semplicissima quella di « formare un'associazione di giovani già buoni per aiutarli a vivere nel mondo una vita intensamente cristiana e per animarli all'apostolato catechistico ».

Tornato in patria il Fratello Teodoreto attese ancora lunghi anni prima di muovere all'azione.

La strada da battere per la nuova associazione di perseveranza non era certamente quella dell'attrattiva del gioco, dello sport, della filodrammatica e così via.

Su queste cose erano invece « basate » le iniziative esistenti presso le case della sua Provincia religiosa.

Seguendo San Giovanni Battista de La Salle, il Fratello Teodoreto riteneva che il nuovo gruppo di perseveranza avrebbe dovuto basarsi su Gesù, sulla sua attrattiva salvifica, sulla sua parola, sulla sua forza, sul suo amore.

La spinta a procedere gli venne dall'amicizia tutta spirituale che nel frattempo era nata con il francescano laico, Fra Leopoldo Maria Musso.

Gesù Crocifisso era l'oggetto delle loro conversazioni, del loro impegno.

Entrambi avevano trovato nei rispettivi fondatori, San Francesco e il Santo de La Salle aiuti decisivi per animarsi vicendevolmente nel ripresentare al mondo la centralità redentiva di Gesù Crocifisso.

Fu così che i primi compiti della « Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata » canonicamente eretta il 9 giugno del 1914, consistettero nell'amare Gesù Crocifisso, nell'adorarlo nelle sue piaghe sanguinanti e gloriose, nel farlo conoscete ed amare specialmente dai ragazzi, dai giovani e dai lavoratori, nell'affermare la centralità in ogni ambiente di vita e di lavoro a cominciare dalla famiglia e dalla scuola.

Tutto e ogni cosa in unione e sotto la materna protezione della Vergine Immacolata, capolavoro della redenzione e madre dell'umanità redenta.

Il Fratello Teodoreto fin dai primi passi verso la fondazione dell'Unione si mantenne costantemente in contatto col Fratello Assistente Generale per l'Italia e con lo stesso Superiore Generale del suo Istituto, Ciò che operò porta sempre il suggello dell'obbedienza, in vista di realizzazioni che gli stessi Superiori giudicarono della massima importanza per il bene dell'apostolato educativo svolto dall'Istituto a servizio della Chiesa e della società.

Il consiglio, le ispirazioni che pervennero al Fratello Teodoreto tramite Fra Leopoldo Maria Musso furono sempre e soltanto nell'aiutarlo ad essere lo strumento docile, il figlio devoto attraverso cui si potesse manifestare il disegno di Dio nei confronti del bene a cui l'Istituto dei Fratelli e la comunità lasalliana erano chiamati e come riconfermati di fronte alle esigenze dei tempi moderni.

Già S. S. Benedetto XV in data 18 gennaio 1915 aveva inviato la benedizione pontificia con le seguenti espressioni:

« Preghiamo il Signore a colmare di grazie il Direttore e gli Ascritti alla Pia Unione del SS. Crocifisso, canonicamente eretta in Torino, perché i sacerdoti, con la voce e con l'esempio, e i secolari con la santità della vita, debbono sempre ' praedicare Iesum Christum et hunc Crucifixum ' ».

La « Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata » divenne « Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata »: la nuova iniziativa di « perseveranza » che raccoglie in primo luogo allievi ed ex allievi delle Scuole lasalliane e prende sempre più consistenza.

Nata dalla pratica dell'Adorazione a Gesù Crocifisso l'Opera si sviluppa attraverso le adunanze settimanali, i ritiri mensili, gli esercizi spirituali annuali e fiorisce in forme di apostolato catechistico-educativo e catechistico-sociale a integrazione delle scuole cristiane ( dopo scuola, corsi professionali serali, oratorio, catechesi presso le parrocchie, ecc. ), cioè nate dalla volontà di far conoscere ed amare Gesù Crocifisso, riconoscerlo al centro della vita personale e comunitaria.

Uno degli aspetti più rilevanti del dinamismo spirituale della nuova Associazione, favorito dalla pratica comunitaria e individuale della « Adorazione a Gesù Crocifisso » è quello di collegare la vita del gruppo, la vita di ognuno e di ogni giorno con la vita liturgica della Chiesa che ha il suo centro e la sua sorgente nell'Eucaristia e di coltivare l'intimità con Gesù Crocifisso presente nella sua Chiesa e con la sua Chiesa, e lo spirito di riparazione.

Nel 1925 è lo stesso Arcivescovo di Torino, il futuro Cardinale Gamba, a proporre al Fratello Teodoreto di avviare i più disponibili tra i catechisti alla pratica dei consigli evangelici nel mondo, nella condizione laicale e secolare.

Lo stesso Presule tiene le prime istruzioni a questo proposito al gruppo dei catechisti che aveva accettato la proposta.

Successivamente il Card. Maurilio Fossati insiste presso il Papa Pio XI per un riconoscimento canonico della forma di vita rappresentata dall'Unione con i suoi catechisti congregati, cioè quelli consacrati.

Sarà il Papa Pio XII, con la Costituzione « Provida Mater Ecclesia » a dare la forma giuridica definitiva a questo nuovo tipo di vita consacrata, denominandola « Istituto Secolare ».

L'Unione sarà uno dei primi cinque Istituti Secolari approvati dalla Chiesa.

Attualmente l'Unione è strutturata come Istituto Secolare e come Movimento Giovanile.

L'Istituto Secolare comprende i catechisti congregati che ne sono membri in senso stretto e i catechisti associati che seguono la via del matrimonio nello stato coniugale e famigliare.

Lo scopo dell'Unione è quello della santificazione, vale a dire nella pienezza della carità, mediante la « sequela Christi » non solo nella condizione di laico e di secolare, anzi avvalendosi di tutto ciò.

Nel contempo l'Unione è tutta consacrata all'apostolato catechistico e sociale.

« Catechisti », vale a dire educatori della fede e nella fede che operano come secolari; avvalendosi cioè del linguaggio, delle problematiche, delle esperienze, della mentalità dei secolari.

Si tratta dunque di una secolarità da non intendersi soltanto come connotazione sociologica.

Una secolarità che soltanto nella appartenenza a Cristo può risolvere le ambiguità e le contraddizioni che minacciano ogni realtà naturale e umana.

« Catechisti » perché attenti soprattutto agli aspetti di educabilità, di crescita consapevole e responsabile, di valorizzazione dei talenti, di fioritura per la verità nella carità di cui ogni vita umana è suscettibile e suscitatrice per la forza della Parola, del Verbo incarnato.

« Catechisti » perché dediti soprattutto al modo d'essere del cristiano, dell'uomo nel cristiano a qualunque ambiente e in qualunque condizione si trovi.

« Catechisti » dunque come rivitalizzazione e sviluppo dell'ideale spirituale e apostolico lasalliano nella condizione secolare.

Ideale essenzialmente cristico e cristiformante anche proprio nel riconoscere e salvaguardare l'autonomia e l'importanza delle realtà naturali e temporali.

Nel pensiero del Fratello Teodoreto si tratta non tanto di « essere » catechisti ma di « diventarlo » ogni giorno di più, in forza di una specifica consacrazione che comporta la pratica dei consigli evangelici di castità, povertà e obbedienza, allo scopo di diventare sempre più pienamente di Dio, in e per il Cristo Crocifisso, ed essendo di Dio, di essere con Lui e come Lui per l'uomo, per ogni uomo.

L'apostolato dei Catechisti comprende tutta la loro vita, in qualunque ambiente e condizione in cui si trovino.

Si tratta infatti sempre e ovunque di « predicare Gesù Cristo e Gesù Cristo Crocifisso » « sapienza di Dio e potenza di Dio », la sua centralità e regalità onnicomprensiva e salvifica, ciò tanto in forma esplicita ed organizzata, quanto in forma occasionale e come implicita.

Per i catechisti consacrazione e apostolato sono due valenze di un'unica realtà dinamica, cioè la loro appartenenza a Cristo e a Cristo Crocifisso che tutto attrae, tutto manifesta, tutto salva per amore del Padre.

La vita dei catechisti perciò deve essere costantemente orientata nel Signore Gesù, per il bene della Chiesa e della società.

I catechisti operano nella catechesi parrocchiale, diocesana e scolastica, operano nelle scuole e particolarmente nella scuola professionale cristiana con l'Opera della Casa di Carità Arti e Mestieri, operano negli uffici, nelle fabbriche, negli ambienti politici e sindacali, con particolare attenzione al problema dei servizi, a tutto ciò che più direttamente si rivolge all'uomo, ai suoi bisogni, alle sue speranze.

Accanto ai catechisti congregati, appartengono all'Unione i catechisti associati.

Essi sono membri in senso lato dell'Istituto Secolare, in quanto si propogono nel matrimonio e nella famiglia e con la famiglia quegli ideali di santificazione personale e apostolato catechistico e sociale che sono propri dell'Unione a servizio della Chiesa e della società.

In particolare si impegnano ad approfondire nella vita coniugale e famigliare il rapporto certamente esistente fra il Cristo Crocifisso glorificato e i sacramenti a cominciare dal matrimonio e dall'Eucaristia, Ira la famiglia e parola di Dio.

Oggi esistono due gruppi di catechisti congregati: uno a Torino ed uno ad Arequipa in Perù.

Gruppi di catechisti associati operano a Torino, in Spagna, ad Arequipa e ad Asmara in Eritrea.

Il movimento giovanile dell'Unione è destinato a operare presso comunità parrocchiali e scuole cattoliche favorendo la partecipazione dei ragazzi e degli adolescenti agli ideali lasalliani dell'Unione con particolare riguardo ai problemi della vocazione in vista della scelta dello stato di vita secondo la volontà di Dio, e ai rapporti scuola-società, scuola-comunità ecclesiale.

Alla base dell'Unione si sviluppa il movimento degli adoratori di Gesù Crocifisso che comprende tutti coloro che si impegnano a praticare e diffondere l'Adorazione a Gesù Crocifisso.

Detto esercizio è destinato a perpetuare ogni giorno e in ogni ambiente il culto e l'amore a Gesù Crocifisso, suprema manifestazione della Misericordia, adorandolo « uniti a Maria SS. e con tutti gli Angeli e i Beati del Cielo » nelle sue piaghe sanguinanti e gloriose, come il Venerdì Santo.

Il movimento adoratori conta migliala di adesioni in molte parti del mondo.

Il testo dell'Adorazione è tradotto e diffuso in 25 lingue.

Attorno all'Adorazione si è sviluppata anche la Crociata della Sofferenza per le vocazioni religiose e sacerdotali, e la Messa del Povero a servizio dei più poveri e dei più diseredati.

Il Fratello Teodoreto incontrò non solo consensi ed aiuti ma anche incomprensioni e difficoltà.

Queste ultime provenivano da due ordini di valutazione.

Qualcuno giudicava destinata all'insuccesso una associazione di perseveranza che non partisse dagli interessi più immediati dei giovani: gioco, cultura, sport e così via, mentre per l'Unione il Fratello Teodoreto intendeva partire in primo luogo dal Signore.

Altri invece, lamentavano l'aspetto devozionale che connotava l'Unione, giudicandolo superato e non adatto alla mentalità giovanile.

In effetti, si equivocava su ciò che il Fratello Teodorelo intendesse per « divozione » e divozione a Gesù Crocifisso.

Egli infatti si adoprava costantemente nel seguire l'insegnamento del Santo de La Salle nel fare in modo che « i giovani parlino spesso di Gesù, pensino spesso a Lui, non aspirino che a Lui, non respirino che di Lui ».

L'amore filiale che il Servo di Dio portava alla sua Congregazione destava in lui un senso di preoccupazione, il timore che i principi lasalliani su cui doveva fondarsi l'Unione non fossero accolti con rinnovato spirito di fede dai suoi Confratelli.

Tanto più che rilevava il pieno consenso e appoggio dei Superiori del suo Istituto mentre invece lo circondava da parte di Confratelli meno sensibili una certa indifferenza.

In questo contesto è da intendersi il timore che il Fratello Teodoreto nutriva per la sua Congregazione circa i castighi di Dio, qualora non fosse stata accettata l'Unione.

I suoi timori riguardano la diminuzione delle vocazioni, la sterilità dell'apostolato educativo-scolastico lasalliano, la diminuzione del fervore comunitario e della autentica carità fraterna.

Tra i consensi più autorevoli che egli ebbe sono da annoverare l'affiliazione all'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane di tutti i catechisti congregati dell'Unione, fatta con decreto del Superiore Generale Victor Junien, nel 1935 e la lettera circolare del Superiore Generale Frère Athanase-Emile del 1948 con cui raccomandava la diffusione dell'Unione presso tutte le case dell'Istituto.

Anche alcuni Catechisti Associati sono stati affiliati all'Istituto per meriti particolari nel campo della catechesi.

In fede.

dott. Domenico Conti

Presidente Generale dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS Immacolata

Torino, 15 giugno 1983;

Giurato e firmato in mia presenza.
Torino, il 15 giugno 1983.

Mons. Giovanni Luciano, Not

l. s.

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